Huìkě
Huìkě (
In questo "epitaffio", collocato nei pressi del monastero Shàolín (
Come per il suo maestro, Bodhidharma, la vita di Huìkě è tuttavia avvolta nella leggenda.
Secondo la tradizione Chán Huìkě era un erudito studioso del Confucianesimo, del Daoismo e del Buddismo. Insoddisfatto, compiuti i quaranta anni si recò presso il monastero di Shàolín dove insegnava Bodhidharma e dove seguì il maestro per i successivi sei anni.
Un racconto tradizionale ci narra che per ottenere di essere accolto come discepolo di Bodhidharma e per dimostrare al maestro la sua determinazione (
Nello Xùgāosēngzhuàn (
Conseguita l'illuminazione (
Così il Denkō roku [3] (
«Un giorno Huìkě si rivolse al patriarca e disse: "Ho già smesso di avere a che fare con le circostanze esterne".
Il patriarca rispose: "Non è stato cancellato tutto?".
Huìkě rispose: "Non è stato cancellato tutto."
Il patriarca domandò: "Quale prove ci sono per questo?"
Huìkě risposte: "Perché io sono sempre cosciente di questo, nessuna parola può rendere ciò".
Il patriarca replicò: "In fin dei conti è la realtà mente-corpo che tutti i Buddha hanno riconosciuto. Non dubitare di questo!"»
Secondo Fǎchōng [4] (
Dopo la permanenza a Shàolín, sempre secondo la tradizione, Huìkě si nascose tra la gente comune stabilendosi poi a Yedu (oggi nello Henan) raccogliendo intorno a sé alcuni discepoli tra cui Tànlín (
Dopo aver trasmesso il lignaggio a Sēngcàn, terzo patriarca Chán, Huìkě si recò verso il meridione per sfuggire a delle vendette causate dalla gelosia provocata dalla sua capacità di predicare il Dharma. Trasferitosi a Chang'an, secondo lo Xùgāosēngzhuàn di Dàoxuān, venne lì giustiziato nel 593 a causa di intrighi perpetrati da maestri di scuole buddiste rivali.
Di Huìkě non conserviamo alcuna opera.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Tadeusz Skorupski e Ulrich Pagel. The Buddhist Forum: Seminar Papers School of Oriental and African Studies, University of London, Pubblicato da Routledge, 1990, pag. 89
- ^ «There he also met Huike, who, to show his earnestness in searching for the Way, cut off his own arm. (The Chuan fapao ji severely criticizes Daoxuan for claiming that Huìkě had his arm cut off by bandits.)». Bernard Faure. Bodhidharma, in Encyclopedia of Religion, Second Edition, New York, Thomson Gale and Macmillan Reference, 2005, pagg. 994.
- ^ Il Denkō roku
伝 光 録 (più correttamente 瑩山和尚 伝 光 録 Keizan ōshō Denkō roku, "Raccolta del monaco Keizan sulla trasmissione della luce") è una raccolta di episodi riguardanti la vita dei patriarchi della scuola Sōtō Zen redatta dal monaco buddista giapponese Keizan Jōkin (1268 – 1325). - ^ Fǎchōng è un personaggio che compare nelle ultime stesure del Xùgāosēngzhuàn da parte di Dàoxuān . Viene descritto come un monaco anti-convenzionale, critico nei confronti di Xuánzàng e delle ordinazioni monastiche, che viveva come un mendicante e coltivava lo studio del Laṅkāvatārasūtra. In questa biografia si sostiene che lo studio del Laṅkāvatārasūtra era propugnato dallo stesso Huìkě.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Mauricio Y. Marassi. Il Buddismo Māhāyana attraverso i luoghi, i tempi e le culture. La Cina. Genova, Marietti, 2009 ISBN 978-88211-6533-7
- Heinrich Dumoulin. Zen Buddhism: A History, Vol. 1: India and China. New York, Macmillan, 1988.
- Bernard Faure. The Rhetoric of Immediacy: A Cultural Critique of Chan/Zen Buddhism. Princeton, Princeton University Press, 1991.
- Bernard Faure. Chan Insights and Oversights: An Epistemological Critique of the Chan Tradition. Princeton, Princeton University Press, 1993.
Voci correlate
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