Ippolito Pico della Mirandola
Ippolito Pico | |
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Conte reggente di Mirandola e Concordia | |
In carica | 1568 – 1569 |
Nome completo | Giovanni Giacomo |
Onorificenze | Ordine di San Michele |
Nascita | Francia, 29 novembre 1540 |
Morte | Jarnac, 5 aprile 1569 (28 anni) |
Luogo di sepoltura | Chiesa di San Francesco, Mirandola |
Dinastia | Pico della Mirandola |
Padre | Galeotto II Pico |
Madre | Ippolita Gonzaga |
Ippolito Pico della Mirandola | |
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Nascita | Francia, 29 novembre 1540 |
Morte | Jarnac, 5 aprile 1569 |
Cause della morte | morto in battaglia |
Luogo di sepoltura | Chiesa di San Francesco, Mirandola |
Dati militari | |
Paese servito | Francia |
Guerre | |
Battaglie | battaglia di Jarnac |
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Ippolito Pico della Mirandola (Francia, 29 novembre 1540 – Jarnac, 5 aprile 1569) è stato un nobile e militare italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Era figlio terzogenito[1] di Galeotto II Pico e di Ippolita Gonzaga.[2] Il padre, dopo aver ucciso lo zio Gianfrancesco II nel 1533, si mise sotto la protezione del re di Francia e nel 1536 inviò la moglie e i figli alla corte di Francesco I di Francia,[3] mentre in seguito prese residenza nella Signoria di Bouteville.[4]
Il 6 settembre 1554 Ippolito si trovata a Compiègne, da cui scrisse una lettera alla Duchessa di Mantova.[2]
Ancora giovane, si arruolò nell'esercito del re Enrico II di Francia e del successore Francesco II di Francia, con cui combatté strenuamente in diverse battaglie contro gli Ugonotti comandati da Luigi I Borbone, principe di Condè. Il 3 agosto 1562 Ippolito si trovava con la guarnigione a Blois, dove fu costretto a chiedere un prestito.[5]
Nel 1565 fu ingaggiato come luogotenente della compagnia di Ludovico Gonzaga, duca di Nevers;[6] nello stesso anno venne spedito dal Re di Francia a governare la Mirandola, in assenza del fratello Ludovico II Pico della Mirandola,[4] giungendovi la sera del 30 giugno.[7]
Nel 1566 partecipò alle guerre d'Ungheria sotto le bandiere imperiali, con il beneplacito del Re di Francia.[4]
Nel 1568 fu nominato cavaliere dell'Ordine di San Michele[3] da re Carlo IX di Francia.[4]
Dopo la morte del fratello Ludovico II (18 dicembre 1568), fu nominato insieme all'altro fratello Luigi Pico e alla cognata Fulvia da Correggio, quale conte reggente della Mirandola e di Concordia e tutore di Galeotto III Pico della Mirandola (che all'epoca aveva 4 anni). Tuttavia, poco dopo, militando nelle truppe della Lega cattolica del re Carlo IX di Francia contro gli Ugonotti, sotto la guida del duca d'Angiò, venne gravemente ferito da un colpo di archibugio nella sanguinosa battaglia di Jarnac combattuta il 13 marzo (altre fonti citano la battaglia di Bassac del 16 marzo) nell'ambito delle Guerre di religione francesi e morì il 5 aprile 1569 all'età di 28 anni.[8] La notizia della morte giunse alla Mirandola solo il 4 dicembre, essendo stato svaligiato il corriere per due volte.[9]
Monumento nel Pantheon dei Pico
[modifica | modifica wikitesto]Il cuore imbalsamato di Ippolito venne sepolto nel Pantheon dei Pico, nella parte sinistra del coro della chiesa di San Francesco a Mirandola,[10], dove il fratello Luigi Pico commissionò in Francia un'elegante monumento in marmo (poi rovinato durante l'occupazione delle truppe francesi nel 1798), decorato con bassirilievi a foggia di trofei e una lapide di marmo nero in cui sono ricordate le virtù militari sovrastate da un cuore circondato dal collare dell'Ordine di San Michele e dallo stemma di famiglia.[9][11]
«D.O.M.
Hippolyto Pico præstantissimis
Moribus et bellica virtute clarissimo
Qui Henrico Francisco et Carolum Gallorum
Regibus in externis et civilibus expeditionibus
Insignem adeo operam adolescens adhuc
Navavit ut in ipsa cadens victoria fortissimus
Galliæ dux summus familiæ splendor et
Singulare Italiæ ornamentum heroum
Reliquorum merore et lagrymis
Cecidisse diceretur
Aloysius Picus modestissimus fratri opt.
P. Vix ann. XXVIII Men. IIII Dies VI. Obiit
Nonis Aprilis M.D.LXVIIII.»
«A Dio, il più buono, il più grande
All'eccezionale Ippolito Pico
distintissimo per carattere e abilità militare
che Enrico Francesco e Carlo re dei Galli
nelle campagne estere e civili
ancora giovane di così insigne attenzione
combattè fortissimo per la vittoria
del principe di Gallia, splendore della famiglia e
singolare e sommo eroe d'Italia.
Tristezza e lacrime dei sopravvissuti
si direbbe caduto
Luigi Pico, fratello modestissimo, pose.
Morì a soli 28 anni, 4 mesi e 6 giorni
nella nona di aprile[12] del 1569»
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Galeotto I Pico | Gianfrancesco I Pico | ||||||||||||
Giulia Boiardo | |||||||||||||
Ludovico I Pico | |||||||||||||
Bianca d'Este | Niccolò III d'Este | ||||||||||||
Anna de' Roberti | |||||||||||||
Galeotto II Pico | |||||||||||||
Gian Giacomo Trivulzio | Antonio Trivulzio | ||||||||||||
Francesca Visconti | |||||||||||||
Francesca Trivulzio | |||||||||||||
? | ? | ||||||||||||
? | |||||||||||||
Ippolito Pico della Mirandola | |||||||||||||
Gianfrancesco Gonzaga | Ludovico II Gonzaga, marchese di Mantova | ||||||||||||
Barbara di Brandeburgo | |||||||||||||
Ludovico Gonzaga | |||||||||||||
Antonia del Balzo | Pirro del Balzo | ||||||||||||
Maria Donata Orsini | |||||||||||||
Ippolita Gonzaga | |||||||||||||
Gianluigi II Fieschi | Gianluigi I Fieschi | ||||||||||||
Luisetta Fregoso | |||||||||||||
Francesca Fieschi | |||||||||||||
Caterina Del Carretto | Giovanni I Lazzarino Del Carretto | ||||||||||||
Viscontina Adorno | |||||||||||||
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Secondo Pompilio Pozzetti era il secondogenito.
- ^ a b La Fenice, p. 8.
- ^ a b Litta, p. 4.
- ^ a b c d Ceretti, p. 122.
- ^ Trois inédites sul la première guerre de religion (1562), in Mémoires de la Société archéologique de l'Orléanais, Orléans, Gatineau, 1868, p. 421.
- ^ Gino Benzoni, GONZAGA, Ludovico, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 57, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2001.
- ^ La Fenice, p. 10.
- ^ Arrigo Caterino Davila, Istoria delle guerre civili di Francia, vol. 1, Milano, Società Tipografica de' Classici Italiani, 1807, p. 505.
- ^ a b Ceretti, p. 123.
- ^ Notizie bibliografiche, in Nuovo giornale de' letterati, vol. 11, Pisa, presso Sebastiano Nistri, 1825, p. 250.
- ^ Litta, p. 10.
- ^ Secondo il calendario romano, la nona di aprile corrisponde all'attuale 5 aprile
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Cronaca della nobilissima famiglia Pico scritta da autore anonimo, Mirandola, Tipografia di Gaetano Cagarelli, 1874.
- Ippolito del Co. Galeotto II Pico, in La Fenice: strenna Mirandolese per l'anno 1890, XIX, Mirandola, Tipografia di G. Cagarelli, 1889, pp. 7-15.
- Felice Ceretti, I sepolcri dei pico: Monumento d'Ippolito Pico, in Giornale araldico-genealogico-diplomatico, 3 agosto 1875, pp. 122-123.
- Pompeo Litta, Famiglie celebri di Italia. Pico della Mirandola, Torino, 1835. ISBN non esistente.
- Francesco Ignazio Papotti, Annali della Mirandola, in Memorie storiche della città e dell'antico ducato della Mirandola, III, Mirandola, Tipografia di Gaetano Cagarelli, 1876.
- Pompilio Pozzetti, Lettere mirandolesi - Lettera IX, in Notizie biografiche in continuazione della Biblioteca Modonese di Girolamo Tiraboschi, vol. 2, Forni editore, 1835, p. 89.
- Giovanni Veronesi, Quadro storico della Mirandola e della Concordia, Mirandola, Arci Nova, 1990 [1847], SBN IT\ICCU\MOD\0006090.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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