Jet Thrust Stoichiometric
Motore JTS | |
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Il 2.2 JTS Alfa Romeo installato su un'Alfa Romeo Spider del 2007 | |
Descrizione generale | |
Costruttore | Fiat Auto (2002-2005) Fiat Powertrain Technologies (2005-2011) |
Tipo | motore in linea o a V |
Numero di cilindri | 4 o 6 |
Alimentazione | benzina |
Schema impianto | |
Cilindrata | 1859 cm³ 1970 cm³ 2198 cm³ 3195 cm³ |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
Combustione | |
Combustibile | Benzina |
Raffreddamento | a liquido |
Ordine cronologico | |
Sostituto del | - Motore Twin Spark, - Alfa Romeo V6 Busso |
Sostituito da | Versioni in linea: - GME Versioni a V: - Alfa Romeo V6 2.9 biturbo |
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Il JTS (Jet Thrust Stoichiometric, in italiano "iniezione diretta stechiometrica") è un sistema di iniezione diretta ingegnerizzato e prodotto dalla casa automobilistica Alfa Romeo dal 2002 a 2011, da cui prendono nome anche i motori su cui esso è montato.
Profilo e caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Il sistema JTS è stato utilizzato su due generazioni successive di motori, concepiti su due basamenti diversi; in entrambi i casi, però, il progetto possedeva la medesima caratteristica: una testata con un sistema di iniezione diretta della benzina nel cilindro, ad alta precisione e pressione, ottenendo una combustione magra in un rapporto aria-benzina stechiometrico di 14,7: 1 (da qui il nome JTS, dove - nell'acronimo - S sta per Stoichiometric)[1].
Il risultato è un incremento delle prestazioni, con il mantenimento di cilindrata e consumi invariati anche se il motore è stato afflitto da una serie di problematiche, coinvolgenti soprattutto i primi propulsori della prima generazione.
Prima generazione: 2.0 JTS
[modifica | modifica wikitesto]La prima generazione di motori in cui la nuova tecnologia è stata usata viene denominata "Pratola Serra"; si tratta di progetti originariamente italiani, derivando dal motore twin spark (a sua volta basato sul classico bialbero), con basamento in ghisa. La riprogettazione - da parte dei tecnici di Alfa Romeo, oramai Fiat - riguardava l'intera testata. Sono stati commercializzati nella cilindrata 1970 cc (2000 JTS)[1].
Seconda generazione: 1.9, 2.2., 3.2 JTS
[modifica | modifica wikitesto]La seconda generazione, subentrata in corso d'opera, fu invece basata su un diverso propulsore, di derivazione General Motors, con la nuova testata innestata sul basamento (in alluminio) di un progetto della casa americana per l’australiana Holden. Questi ultimi propulsori furono ottenuti da Fiat grazie agli accordi all'epoca in vigore, fin dal 2000, con la casa americana stessa[1]. Le motorizzazioni interessate sono state le cilindrate 1.9, 2.2. a quattro cilindri e 3.2 sei cilindri, JTS.
Applicazioni
[modifica | modifica wikitesto]Il sistema JTS è stato complessivamente disponibile, nelle due generazioni, rispettivamente per le motorizzazioni dei modelli Alfa Romeo GT, 156, GTV, Spider del 1999, e 159, Brera e Spider del 2006.
Modelli di derivazione Alfa-Fiat
[modifica | modifica wikitesto]Modello 2.0
[modifica | modifica wikitesto]- Cilindrata: 1.970 cm³;
- Potenza: 166 CV (122 kW) a 6.400 giri al minuto;
- Coppia: 206 Nm a 3.250 giri al minuto.
Si tratta del primo modello di motore presentato con tecnologia JTS, l'unico di derivazione Alfa Romeo, quasi interamente riprogettato in Fiat.
Il basamento in ghisa prodotto a Pratola Serra, deriva dal 2.0 Twin Spark 16V della 155 progettato dall'Alfa Romeo nel periodo Fiat, a propria volta derivante dal bialbero Fiat.
Nuovamente rivisto e interamente ridisegnato per quanto riguarda la testata, il motore è stato l'ultimo sviluppato dai tecnici Alfa Romeo senza forniture esterne; è stato montato sull'Alfa 156 seconda serie, sulla GT, sull'Alfa GTV e sull'Alfa Spider. È stato installato, in una versione modificata per supplire alle problematiche emerse - fino a fine produzione, nel 2011 - sulle scocche rimanenti di GT che venivano ancora assemblate esclusivamente per il mercato estero, sebbene il modello non fosse più in catena di montaggio e non più ordinabile per l'Italia. È stato successivamente dismesso.
Modelli di derivazione Opel-General Motors
[modifica | modifica wikitesto]Modello 1.9
[modifica | modifica wikitesto]- Cilindrata: 1.859 cm³
- Potenza: 160 CV (118 kW) a 6.500 giri al minuto
- Coppia: 190 Nm a 4.500 giri al minuto (88% disponibile da 2.000 giri al minuto)
- Rapporto di compressione: 11,3:1.
È il più compatto dei nuovi motori a quattro cilindri, con basamento e testata costruiti in lega leggera; fu montato anche sull'Alfa 159. Con una cilindrata pari a 1859 cm³ e con potenza pari a 160 CV, veniva prodotto ridimensionando il più grande 2.2. Come quest'ultimo, il 1.9 litri era un progetto General Motors prodotto dalla Holden[2] e modificato in Italia per quanto riguardava la parte relativa alla testata.
Modello 2.2
[modifica | modifica wikitesto]- Cilindrata: 2.198 cm³
- Potenza: 185 CV (136 kW) a 6.500 giri al minuto
- Coppia: 230 Nm a 4.500 giri al minuto
- Rapporto di compressione: 11,3:1.
È il più potente quattro cilindri a benzina della gamma JTS dell'Alfa Romeo e veniva montato sulle Alfa 159 e Brera e Spider. Con basamento e testa in lega leggera, il motore 2.2 con cilindrata totale di 2198 cm³, era già impiegato dalla General Motors su modelli della Opel su alcune versioni della Vectra e della Signum; successivamente questa unità avrebbe equipaggiato anche l'ultima Fiat Croma. I tecnici Alfa-Fiat, come per il propulsore 1.9, presero il motore GM e ne progettarono nuovamente la testata utilizzando la tecnologia JTS.
Modello 3.2
[modifica | modifica wikitesto]- Cilindrata: 3.195 cm³
- Potenza: 260 CV (191 kW) a 6.200 giri al minuto
- Coppia: 322 Nm a 4.500 giri al minuto (90% disponibile tra 1.800 e 6.250 giri al minuto)
- Rapporto di compressione: 11,25:1.
È il più potente dei JTS e fu pensato per sostituire, sull'Alfa 159, Brera, e Spider (939) il V6 Busso, giunto quest'ultimo al suo massimo sviluppo sulle 156, 147 e GT. Il nuovo motore 3.2 deriva da una variante di cilindrata di uno dei propulsori progettati dalla General Motors, prodotto in Australia dalla Holden e commercializzato con il nome in codice GM HFV6. Utilizzato dall'Alfa Romeo grazie agli accordi di inizio millennio fra il Gruppo Fiat e la casa americana, la versione trasformata in JTS del 3.2 V6 deriva dalla variante 3.2 del GM HFV6, denominato Alloytec 3.2 HFV6. Sull'Alloytec, utilizzato originariamente sull'Opel Antara 3.2 V6 Cosmo e sulla Holden Captiva 3.2 V6, i tecnici italiani sono intervenuti apportando una serie di modifiche relative alla parte riguardante la testata del motore. Rimane in produzione fino al 2011.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Luca Santarelli, GTV 916 2.0 JTS. Va forte, ma non ditelo in giro., su Piedi Pesanti, 3 maggio 2021. URL consultato il 28 settembre 2021.
- ^ Alfa Romeo 159 usata - Alfa Romeo 159, benzina, su allaguida.it. URL consultato il 5 gennaio 2016.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Jet Thrust Stoichiometric
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Motori Alfa JTS, su autopareri.com. URL consultato il 14 ottobre 2005 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2005).
- Descrizione dell'evoluzione tecnica del JTS (PDF), su trapularenzo.it. URL consultato il 7 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2013).
- Descrizione tecnica del JTS, su cuorealfista.com.
- Tecnica motori JTS, su repubblica.it.