Lingalad
Lingalad | |
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Paese d'origine | Italia |
Genere | Progressive folk Folk rock World music Musica celtica |
Periodo di attività musicale | 2000 – in attività |
Etichetta | Lizard Records |
Album pubblicati | 8 |
Studio | 6 |
Live | 2 |
Raccolte | 1 |
Opere audiovisive | 1 |
Sito ufficiale | |
«La musica dei Lingalad assomiglia alla musica che potrebbe creare una foresta, o il sole crescente o una tempesta in avvicinamento […] Le parole corrette per descriverla non sono legate al suono, bensì alla vista: luci e ombre, aurora, brume e pioggia»
I Lingalad sono un gruppo musicale folk italiano fondato nel 2000. Le loro composizioni si ispirano al mondo de Il Signore degli Anelli di Tolkien e ai segreti del mondo della natura.
Storia del gruppo
[modifica | modifica wikitesto]Nascono nel 2000 da un'idea di Giuseppe Festa, autore e voce del gruppo, che nell'anno precedente aveva esordito da solista con l'album Voci dalla Terra di Mezzo. Nel 2003 vengono invitati a suonare a Toronto al The Gathering of the Fellowship, evento organizzato in occasione della prima del film Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re di Peter Jackson[1][2]. Per il loro album Voci dalla Terra di Mezzo ricevono anche una lettera di ringraziamento da Priscilla Tolkien, figlia di J. R. R. Tolkien[3]. Negli anni successivi si allontanano dall'immaginario tolkieniano e compongono album legati alla natura e al suo potere evocativo, come Lo spirito delle foglie e Il canto degli alberi pubblicato dalla Pongo Edizioni[4].
Nel 2007 il musicologo Donato Zoppo pubblica un libro sul gruppo intitolato La musica dei Lingalad. Da Tolkien ai segreti della natura (Bastogi), con allegato un CD antologico con tre inediti[5].
Nel 2010 pubblicano con la Lizard Records l'album La locanda del vento[6], le cui canzoni raccontano storie di un'Italia quasi dimenticata.
Nel corso della loro attività hanno suonato anche a New York, Bruxelles ed Amsterdam[7].
Nel 2015 i Lingalad pubblicano il cd "Confini armonici", i cui testi sono ispirati ai romanzi "Il passaggio dell'orso" e "L'ombra del gattopardo" (Salani) del cantante Giuseppe Festa.
Discografia
[modifica | modifica wikitesto]Album
[modifica | modifica wikitesto]- 2001 – Voci dalla Terra di Mezzo (autoprodotto)
- 2004 – Lingalad in concerto (autoprodotto)
- 2006 – Il canto degli alberi (Pongo Edizioni)
- 2008 – Lo spirito delle foglie (autoprodotto)
- 2010 – La locanda del vento (Lizard Records)
- 2015 – Confini Armonici (Lizard Records)
- 2018 – Lingalad Live a Teatro (autoprodotto)
- 2020 – Venti di foresta (Lizard Records)
Formazione
[modifica | modifica wikitesto]Formazione attuale
[modifica | modifica wikitesto]- Giuseppe Festa (voce e flauti)
- Andrea Rucci (batteria)
- Luca Pierpaoli (chitarra acustica)
- Dario Canato (basso)
- Giacomo D'Alessandro (chitarra acustica)
- Fabio Ardizzone (tastiere)
- Marcello Canato (percussioni)
Ex componenti
[modifica | modifica wikitesto]- Claudio Morlotti (strumenti etnici)
- Andrea Denaro (strumenti etnici)
- Giorgio Parato (batteria)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Michael D.C. Drout, JRR Tolkien Encyclopedia, Scholarship and Critical Assessment, p. 539.
- ^ Un musicista italiano per il Signore degli Anelli!, su guide.supereva.it. URL consultato il 27 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2015).
- ^ FocusOn: Lingalad - L'intervista, su eldalie.it. URL consultato il 27 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2016).
- ^ http://www.allmusic.com/artist/pongo-edizioni-mn0002627998/credits
- ^ Lingalad. Da Tolkien ai segreti della natura In allegato CD antologico con tre brani inediti. - Donato Zoppo - L'Isola della Musica Italiana
- ^ Discografia Archiviato il 12 febbraio 2013 in Internet Archive.
- ^ Intervista con Lingalad (MUSICA)
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Donato Zoppo (a cura di), La musica dei Lingalad : da Tolkien ai segreti della natura, Foggia, Bastogi, 2007.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su lingalad.org.
- (EN) Lingalad, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Lingalad, su Discogs, Zink Media.