Lingua polisintetica
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Una lingua polisintetica (o incorporante) è una lingua che ha una struttura della parola molto complessa, formata da più morfemi attaccati assieme[1] come le lingue agglutinanti, ma a differenza di queste, in cui normalmente vi è in una parola una sola radice lessicale, presentano la peculiarità che in una stessa parola possono comparire due o anche più radici lessicali, morfemi pieni.
Le parole di queste lingue tendono dunque a corrispondere spesso a ciò che nelle altre lingue sarebbero delle frasi intere: le lingue polisintetiche sono l'opposto delle lingue isolanti.
Un esempio sono le lingue apache, il cherokee, l'ojibwe, il kalaallisut, l'inuktitut e molte altre.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ polisintetiche, lingue, su treccani.it. URL consultato il 6 febbraio 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giorgio Graffi e Sergio Scalise, Le lingue e il linguaggio, introduzione alla linguistica, 2ª ed., Bologna, Il Mulino, 2003, ISBN 88-15-095799.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- polisintetiche, lingue, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) polysynthesis, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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