M100
M100 Galassia a spirale | |
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Immagine di “M100” | |
Scoperta | |
Scopritore | Pierre Méchain |
Data | 1781 |
Dati osservativi (epoca J2000.0) | |
Costellazione | Chioma di Berenice |
Ascensione retta | 12h 22m 54.8s[1] |
Declinazione | +15° 49′ 19″[1] |
Distanza | 52 milioni[2] a.l. (17,12 milioni pc) |
Magnitudine apparente (V) | 10,1[1] |
Dimensione apparente (V) | 7′,4 × 6′,3[1] |
Redshift | 0.00524[1] |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | Galassia a spirale |
Classe | SAB(s)bc[1] |
Altre designazioni | |
NGC 4321, UGC 7450, PGC 40153, CGCG 99-30 | |
Mappa di localizzazione | |
Categoria di galassie a spirale |
M 100 (nota anche come NGC 4321) è una galassia a spirale che si trova in direzione della costellazione della Chioma di Berenice, alla distanza di 55 milioni di anni luce da noi.
Osservazione
[modifica | modifica wikitesto]M100 si trova in una regione di cielo priva di stelle di riferimento, fra le costellazioni della Vergine e della Chioma di Berenice; la più brillante della zona è Denebola (
M100 può essere osservata con facilità da entrambi gli emisferi terrestri e da tutte le aree abitate della Terra, grazie al fatto che la sua declinazione non è eccessivamente settentrionale; dalle regioni boreali è maggiormente osservabile e si presenta estremamente alto nel cielo nelle notti di primavera, mentre dall'emisfero australe appare mediamente più basso, ad eccezione delle aree prossime all'equatore.[4] Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale è quello compreso fra febbraio e agosto.
Storia delle osservazioni
[modifica | modifica wikitesto]M100 fu scoperta da Pierre Méchain nel 1781 e inserita dall'amico Charles Messier nel suo catalogo qualche settimana più tardi; quest'ultimo ne determinò le coordinate e ne fornì pure una breve descrizione. William Herschel studiò con molta attenzione questa galassia, proprio per la presenza di alcuni chiaro scuri sulla superficie dell'alone; credette persino di aver individuato al suo interno un piccolo ammasso di stelle, mentre il figlio John non riuscì a ritrovarlo. Lord Rosse paragona la sua parte centrale a una nebulosa planetaria, mentre fu in grado di distinguere chiaramente la struttura a spirale dell'alone. L'esatta distanza della galassia fu stimata nel 1993, quando il telescopio spaziale Hubble riuscì ad osservare 20 Cefeidi al suo interno e a stimarne il periodo.[3]
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]M100 ha due grandi bracci costituiti da stelle più brillanti, e molte altre più deboli; in questi bracci sono state osservate ben sette supernovae:
- 1901B, di tipo Ia, magnitudine 15.6, scoperta nel marzo 1901;
- 1914A, tipo non determinato, magnitudine 15.7, febbraio 1914;
- 1959E, tipo Ia, magnitudine 17.5, agosto 1959;
- 1979C, di tipo II, magnitudine 11.6, aprile 1979;
- 2006X, di 1a, magnitudine 15.3, febbraio 2006[5];
- 2019ehk, di tipo 1b, magnitudine 16.5, scoperta il 29 aprile 2019[6];
- 2020oi, di tipo 1c,magnitudine 17.3, scoperta il 7 gennaio 2020[7].
M100 è uno dei membri più importanti dell'ammasso di galassie della Vergine che si estende fino alla costellazione della Chioma di Berenice, della quale fa parte; la massa di M100 è di 160 miliardi di masse solari, mentre la sua magnitudine assoluta è pari a -21.8. Il suo diametro reale è di circa 107000 anni luce, dunque di poco superiore rispetto a quello della Via Lattea; la galassia si allontana da noi a 720 km/s, M100 ha invece una velocità di recessione di 1500 km/s.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f NASA/IPAC Extragalactic Database, su Results for M100. URL consultato il 4 gennaio 2023.
- ^ Pattern Speeds BIMA-SONG Galaxies with Molecule-Dominated ISMs Using the Tremaine-Weinberg Method, su (Ferrarese et al. 1996). URL consultato il 31 agosto 2006.
- ^ a b c Federico Manzini, Nuovo Orione - Il Catalogo di Messier, 2000.
- ^ Una declinazione di 16°N equivale ad una distanza angolare dal polo nord celeste di 74°; il che equivale a dire che a nord del 74°N l'oggetto si presenta circumpolare, mentre a sud del 74°S l'oggetto non sorge mai.
- ^ (EN) IAUC 8667: 2006U, 2006V, 2006W, 2006X
- ^ (EN) SN 2019ehk
- ^ (EN) SN 2020oi
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Libri
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Stephen James O'Meara, Deep Sky Companions: The Messier Objects, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-521-55332-6.
Carte celesti
[modifica | modifica wikitesto]- Toshimi Taki, Taki's 8.5 Magnitude Star Atlas, su geocities.jp, 2005. URL consultato il 7 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2018). - Atlante celeste liberamente scaricabile in formato PDF.
- Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0 - Volume I - The Northern Hemisphere to -6°, Richmond, Virginia, USA, Willmann-Bell, inc., 1987, ISBN 0-943396-14-X.
- Tirion, Sinnott, Sky Atlas 2000.0 - Second Edition, Cambridge, USA, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-933346-90-5.
- Tirion, The Cambridge Star Atlas 2000.0, 3ª ed., Cambridge, USA, Cambridge University Press, 2001, ISBN 0-521-80084-6.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Catalogo di Messier
- New General Catalogue
- Oggetti non stellari nella costellazione della Chioma di Berenice
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su M100
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- M100 dal sito SEDS, su messier.seds.org.
- (EN) Catalogo NGC/IC on-line, su ngcicproject.org.
- (EN) Dati di NGC 4321 - SIMBAD, su simbad.u-strasbg.fr. (dettagli identificatori, misure)
- (EN) Dati di NGC 4321 - NASA Extragalactic Database, su ned.ipac.caltech.edu.
- (EN) Dati di NGC 4321 - SEDS, su spider.seds.org.
- (EN) Dati di NGC 4321 - VizieR Service, su vizier.u-strasbg.fr.
- (EN) Immagini di NGC 4321 - Aladin, su aladin.u-strasbg.fr.
- (EN) Immagini di NGC 4321 - SkyView, su skyview.gsfc.nasa.gov.