Nikolaus Gerhaert

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Uomo meditante - Autoritratto del 1467

Nikolaus Gerhaert, detto Nikolaus von Leyden (Leida, 1420Vienna, 11 giugno 1473), è stato uno scultore olandese.

Crocifisso nella Collegiata di Baden-Baden, 1467.

Lavorò soprattutto in Germania - si hanno informazioni certe dei suoi soggiorni a Treviri, Strasburgo, Costanza e Vienna, tra il 1462 e il 1473. Viene considerato dai critici d'arte come uno degli scultori più importanti e significativi tra quelli operanti in Germania nel XV secolo,[1] capace di espandere la sua influenza su tutti i movimenti plastici ben oltre il Cinquecento, sia per contatti diretti o indiretti, sia per suggestioni, manifeste o celate.[2] [3] Le ben poche notizie riguardanti le sue origini, la sua formazione, la sua carriera, sono solo in parte compensate dalla firma e dalla datazione di alcune sue opere.

Quello che si può ricavare dallo studio stilistico delle sue sculture, è che Gerhaert fu dotato di una cultura impetuosa, fremente, connessa ad un ampio numero di esperienze e di relazioni artistiche tradizionali e passate, ma rivisitate, rinnovate e ripresentate all'interno delle correnti più creative a lui contemporanee.[2]

Se la nascita a Leida non delinea gli elementi della sua formazione, alcune influenze e derivazioni stilistiche di Gerhaert si possono far risalire sia all'elevatezza di spirito e volitiva, all'autenticità, alla tendenza monumentale di Claus Sluter, sia all'analisi interiore, alla meditazione, al Realismo innovativo e introspettivo di Jan van Eyck,[4] sia all'ingegno di Rogier van der Weyden e un po' meno al distacco contemplativo di quest'ultimo.

Tra le opere sottoscritte da Gerhaert si possono annoverare: la lapide tombale dell'arcivescovo Jacob von Sierck (1462), ora al Museo Diocesano di Treviri; i busti di Profeta e Sibilla, al Museo di Strasburgo e alla Galleria di scultura di Magonza; l'epitaffio di Conrad von Busang (1464), nella Cattedrale di Strasburgo; un Crocifisso in pietra per il cimitero di Baden-Baden (1467), oggi nella Collegiata; la lastra tombale di Federico III (1469) con la figura dell'imperatore in rilievo, nel Duomo di Vienna.[2]

Tra le attribuzioni universalmente accettate e condivise dai critici d'arte si elencano il gruppo della Vergine e sant'Anna col Figlio dei Musei di Berlino e il magnifico Autoritratto intitolato Buste d'homme accoudé del Museo di Strasburgo,[5] considerato uno dei punti più alti della scultura: sconvolgente per il totale sovvertimento di ogni formula, per l'intensità ed una profondità dell'indagine interiore che trascende il proprio tempo storico, raggiungendo il Barocco per le risoluzioni ma anche per i quesiti formali e psicologici, oltre che l'Ottocento per l'intensa partecipazione umana.[2]

  1. ^ Nikolaus Gerhaert, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 6 agosto 2015.
  2. ^ a b c d le muse, V, Novara, De Agostini, 1964, pp. 210-211.
  3. ^ Gerhaert Nikolaus detto da Leida al sito del Museo di Strasburgo, su musees.strasbourg.eu. URL consultato il 28 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2016).
  4. ^ Nikolaus Gerhaert von Leyden nell'Enciclopedia Sapere.it, su sapere.it. URL consultato il 28 luglio 2015.
  5. ^ Nikolaus Gerhaert von Leyden nella Enciclopedia Britannica, su britannica.com. URL consultato il 28 luglio 2015.
  • (DE) Renate Kohn, 'Eine bisher unbekannte Grabinschrift des Niclas Gerhaert von Leyden', Vienna, 1993, pp. 164–70.
  • (DE) Niclaus Gerhaert, Der Bildhauer des Spätmittelalters. Ausstellungskatalog Liebieghaus Frankfurt, Petersberg, Musée de l'Œuvre Notre Dame Straßburg, 2011.
  • (DE) Heike Ebli, Niclaus von Leyden, in Biographisch-Bibliographisches Kirchenlexikon (BBKL), vol. 18, Herzberg, Bautz, 2001, pp. 1057–1071.
  • (DE) Walter Paatz, Gerhaert von Leiden, Nicolaus, in Neue Deutsche Biographie (NDB), vol. 6, Berlino, Duncker & Humblot, 1964, pp. 260–262.
  • (DE) August Richard Maier, Niclaus Gerhaert von Leiden : ein niederländer Plastiker des 15. Jahrhunderts : seine Werke am Oberrhein und in Österreich, Strasburgo, Buchdruckerei J. H. E. Heitz, 1910.
  • (DE) Lilli Fischel, Nicolaus Gerhaert und die Bildhauer der deutschen Spätgotik, Monaco di Baviera, F. Bruckmann, 1944.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN96422957 · ISNI (EN0000 0000 8909 156X · CERL cnp00398254 · Europeana agent/base/153028 · ULAN (EN500054680 · LCCN (ENn86055259 · GND (DE118690701 · BNE (ESXX5256119 (data) · BNF (FRcb120923118 (data) · J9U (ENHE987007280124405171
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie