Orsenigo
Orsenigo comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Como |
Amministrazione | |
Sindaco | Maddalena Pinti (lista civica Insieme per Orsenigo) dal 12-6-2022 |
Territorio | |
Coordinate | 45°47′N 9°11′E |
Altitudine | 329 m s.l.m. |
Superficie | 4,46 km² |
Abitanti | 2 643[1] (31-12-2023) |
Densità | 592,6 ab./km² |
Comuni confinanti | Albavilla, Albese con Cassano, Alserio, Alzate Brianza, Anzano del Parco, Cantù, Capiago Intimiano, Montorfano |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 22030 |
Prefisso | 031 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 013170 |
Cod. catastale | G126 |
Targa | CO |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 623 GG[3] |
Nome abitanti | orsenighesi |
Patrono | san Martino di Tours |
Giorno festivo | 11 novembre |
PIL procapite | (nominale) 22.910€ |
Cartografia | |
Posizione del comune di Orsenigo nella provincia di Como | |
Sito istituzionale | |
Orsenigo (Ursenìgh in dialetto brianzolo[4], AFI: /urseˈniːk/) è un comune italiano di 2 643 abitanti della provincia di Como in Lombardia.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Sul colle del Soldo, i ritrovamenti archeologici del 1878 (un sepolcreto risalente al IV-III secolo a.C.), testimoniano la sua origine celtica.
Nel Medioevo
[modifica | modifica wikitesto]Il borgo, nel Medioevo, con il suo castello ebbe parte nelle contese tra i Milanesi e l'imperatore Federico Barbarossa. La battaglia di Carcano si svolse anche nella località di Tassera, pertinente ad Alserio e ad Orsenigo, e per il loro contributo alla vittoria gli Orsenighesi furono ricompensati con la cittadinanza milanese.[5]
Il castello subì un primo smantellamento ad opera dei Torriani nel 1276,[5] pur continuando a disporre di una guarigione militare fino almeno ai primi del XVII secolo. Del castello restano poche vestigia nel punto più alto dell'abitato, dove ora sorge la chiesa e la casa parrocchiale fabbricata interamente sopra i resti del castello.
Gli Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346 riportano “el locho o castellanza da Orsinigo” all'interno della "squadra di Canzo", tra le località incaricate della manutenzione della “strata da Niguarda”[6].
Nel 1441 Orsenigo seguì le sorti del resto della pieve di Incino, divenuta feudo dei Dal Verme per opera di Filippo Maria Visconti[6].
Dall'età moderna ai giorni nostri
[modifica | modifica wikitesto]Sempre inserito nella pieve di Incino e nel Ducato di Milano, dal 1647 e per oltre un secolo il comune di Orsenigo fu a lungo feudo della famiglia degli Archinto (o Archinti)[6].
Nel 1751, il territorio di Orsenigo comprendeva i cassinaggi di Porzione, Cassinazza, Dosso Pelato e Foppa[6]. Due anni più tardi, l'Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano rivela come il territorio si componesse di due comunità: "Orsenigo con Parzano" e "Orsenigo altra porzione"[6].
Durante il Regno d'Italia, le riforme di riorganizzazione amministrativa decretate da Napoleone Bonaparte nel 1807 comportarono l’aggregazione del comune di Orsenigo con Parzano in quello di Alzate[7]. Tale aggregazione fu tuttavia abrogata al ritorno della Lombardia nelle mani degli Austriaci che, con la compartimentazione territoriale del Regno lombardo-veneto del 1816 decretarono la ricostituzione del comune di Orsenigo con Parzano[8].
In seguito all'unità d'Italia, Orsenigo seguì le vicende nazionali.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 19 novembre 1999.
La mitra è simbolo della dignità vescovile dei santi patroni del paese: san Martino per Orsenigo e san Biagio per la frazione di Parzano. Le spade incrociate ricordano le vicende legate alla battaglia del 1160 combattuta tra Tassera e Orsenigo.
Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di bianco.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]Chiesa parrocchiale di San Martino
La parrocchiale[9], attualmente dedicata al solo San Martino, nel corso dei secoli fu anche intitolata a sant'Agnese a cui l’arcivescovo Ottone Visconti (XIII secolo) era molto devoto[10]. L'attuale edificio, del XVI secolo[11] ma ristrutturato più volte nel corso dei secoli, è attestato negli atti della visita pastorale del 1574 da parte del vescovo Carlo Borromeo[10]. Internamente, la chiesa conserva un seicentesco altare marmoreo policromo, oltre a due dipinti raffiguranti una Caduta di Cristo sotto la croce e un'Adorazione dei magi, entrambi attribuiti al Legnanino[10]. La zona del presbiterio è ornata da un ciclo di sei affreschi realizzati nel 1950 dal bergamasco Cornali, rappresentativi de L'Ultima Cena, Crocifissione, La moltiplicazione dei pani e dei pesci, Il sacrifico di Melchisedech, La rinuncia di Martino alla vita militare e Il dono del mantello di Martino al povero[10].
Chiesa Vicaria di San Biagio
La chiesa, che si trova nella frazione Parzano[11][12], venner ricostruita nel 1938 in stile romanico su una precedente chiesetta risalente al XIII secolo. Al suo interno conserva due dipinti del XVII-XVIII secolo, di cui uno raffigurante il santo titolare della chiesa[13].
Oratorio alla Divina Maternità di Maria e di San Giovanni Battista
Costruita nella prima metà del XVIII secolo[14] all'interno di Villa Turati-Minoli, la chiesetta ospita due dipinti ad olio e una pianeta pregiata[15].
Oratorio di San Francesco d'Assisi
L'oratorio, commissionato dalla famiglia Crespi nella prima metà del XX secolo[16], si trova al'interno di Villa del Soldo[17].
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- Villa Baragiola (già Castelli, in seguito Carcano e poi Pizzala[5]), costruita laddove un tempo si trovava il castello di Orsenigo.[5] La villa si presenta oggi con una configurazione neoclassica, realizzata dall'architetto Giacomo Moraglia.[18] Successivamente, l'architetto Federico Frigerio venne incaricato dall'Onorevole Pietro Baragiola di aggiungere alla villa un nuovo corpo di fabbrica in stile eclettico, tra medioevo e rinascimento lombardo[19].
- Villa del Soldo[20][21][22]
- Villa Turati[23], il cui muro di cinta una lapide commemorativa a Simone da Orsenigo, progettata da Luca Beltrami[24].
- Tre antichi lavatoi: il lavatoio di Parzano, il lavatoio di Via per Erba e il lavatoio “dal doj”[25], dei quali gli ultimi due alimentati da fonti perenni.[26]
Altro
[modifica | modifica wikitesto]- Resti delle mura del castello di Orsenigo, nei sotterranei della casa parrocchiale.[5]
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Demografia pre-unitaria
[modifica | modifica wikitesto]- 262 nel 1751
- 476 nel 1771 con Parzano
- 490 nel 1799
- 469 nel 1805
- annessione ad Alzate nel 1809
- 918 nel 1853
- 943 nel 1859
(fonte: "comune di Orsenigo" su lombardiabeniculturali)
Demografia post-unitaria
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[27]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2020 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 458, ISBN 88-11-30500-4.
- ^ a b c d e Borghese, p. 345.
- ^ a b c d e Comune di Orsenigo, sec. XIV - 1757, su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 21 aprile 2020.
- ^ Comune di Orsenigo, 1798 - 1809, su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 21 aprile 2020.
- ^ Comune di Orsenigo, 1816 - 1859, su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 21 aprile 2020.
- ^ Chiesa Parrocchiale - complesso, Via Castelli, 2 - Orsenigo (CO), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 20 aprile 2020.
- ^ a b c d Comune di Orsenigo, su Comune di Orsenigo. URL consultato il 21 aprile 2020.
- ^ a b Orsenigo, in Sapere.it, De Agostini. URL consultato il 20 aprile 2020.
- ^ Orsenigo. Parzano pronta a festeggiare San Biagio, su Erbanotizie. URL consultato il 20 aprile 2020.
- ^ Chiesa di San Biagio, su Comune di Orsenigo. URL consultato il 21 aprile 2020.
- ^ Oratorio della Divina Maternità di Maria e di S. Giovanni Battista, Via IX Agosto 1960, 6 - Orsenigo (CO), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 20 aprile 2020.
- ^ Chiesino di Villa Turati-Minoli, su Comune di Orsenigo. URL consultato il 21 aprile 2020.
- ^ Chiesino di Villa del Soldo, su Comune di Orsenigo. URL consultato il 22 aprile 2020.
- ^ Oratorio di S. Francesco d'Assisi, Via del Soldo, 2 - Orsenigo (CO), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 20 aprile 2020.
- ^ Percorsi in Brianza 2008, in La casa di vetro, n. 36, Luglio 2008, p. 8.
- ^ Virgilio sul lago resta di stucco, su laprovinciadicomo.it. URL consultato il 7 marzo 2021.
- ^ AltaBrianza.org - La Villa del Soldo a Orsenigo (CO), su altabrianza.org. URL consultato il 20 aprile 2020.
- ^ Villa del Soldo - complesso, Via del Soldo, 2 - Orsenigo (CO), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 20 aprile 2020.
- ^ Villa del Soldo, su Comune di Orsenigo. URL consultato il 21 aprile 2020.
- ^ Villa Turati - complesso, Via IX Agosto 1960, 2 - Orsenigo (CO), su Architetture – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 20 aprile 2020.
- ^ Lapide a Simone da Orsenigo, su Comune di Orsenigo. URL consultato il 21 aprile 2020.
- ^ Comune di Orsenigo, su comune.orsenigo.co.it. URL consultato il 21 aprile 2020.
- ^ Lavatoio di Via Per Erba, su Comune di Orsenigo. URL consultato il 21 aprile 2020.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Annalisa Borghese, Orsenigo, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, p. 345.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Orsenigo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.orsenigo.co.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 125507751 · LCCN (EN) n82034934 · J9U (EN, HE) 987007559744405171 |
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