Paederota
Paederota L., 1758 è un genere di piante erbacee della famiglia delle Plantaginaceae.[1]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome del genere deriva dagli scritti di Gaio Plinio Secondo (Como, 23 – Stabiae, 25 agosto 79]), scrittore, ammiraglio e naturalista romano, uno dei nomi che anticamente si attribuivano all'acanto. Il termine è formato da due parole greche: pais - paidos (= bambino) e eros (= amore, piacere).[2] Il nome faceva riferimento alla proprietà della pianta di acanto di sbiancare e pulire la faccia; nel trasferire il termine alle piante di questa voce probabilmente si è fatto riferimento all'eleganza e disposizione dei fiori, perdendo così il significato originale.[3]
Il nome scientifico del genere è stato definito da Linneo (1707 – 1778), conosciuto anche come Carl von Linné, biologo e scrittore svedese considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Caroli Linnaei Opera Varia. Lucae - 200".[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]L'altezza di queste piante varia tra 5 e 30 cm. La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie.[4][5][6][7]
Radici
[modifica | modifica wikitesto]Le radici sono secondarie da rizoma.
Fusto
[modifica | modifica wikitesto]La parte aerea del fusto è semplice (non ramificata), ascendente o eretta. La base può essere legnosetta.
Foglie
[modifica | modifica wikitesto]Le foglie lungo il caule sono disposte in modo opposto, sono subsessili e con la lamina a forma ovato-arrotondata con apice ottuso/acuto. I bordi sono dentati. La superficie delle foglie è sparsamente pelosa con peli sia ghiandolari che non ghiandolari. La consistenza può essere coriacea.
Infiorescenza
[modifica | modifica wikitesto]Le infiorescenze sono dei racemi ovali o subsferici. Inizialmente le infiorescenze sono un po' pendule; mentre alla fruttificazione sono erette. Sono presenti delle brattee lunghe come il calice e cigliate lungamente (le ciglia non sono ghiandolari). La disposizione delle brattee è alternata. I fiori sono subsessili e sono lunghi 8 – 15 mm.
Fiore
[modifica | modifica wikitesto]I fiori sono ermafroditi, più o meno attinomorfi e tetraciclici (composti da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo), pentameri (calice e corolla divisi in cinque parti).
- Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
- X o * K (4-5), [C (4) o (2+3), A 2+2 o 2], G (2), capsula.[5]
- Calice: il calice campanulato, gamosepalo e più o meno attinomorfo, è profondamente diviso in 5 lacinie con forme lineari-lesiniformi, con apice acuto, superficie glabra o con alcune ciglia (sono lunghe come le brattee). Le lacinie adassiali sono più piccole delle altre.
- Corolla: la corolla è gamopetala e debolmente zigomorfa con forme tubolari (il tubo è cilindrico fino a metà corolla) e terminante in due-quattro-cinque lobi o lacinie bilabiate. Il labbro superiore è formato da una singola lacinia allargata (può essere più o meno bipartita). Quello inferiore è formato generalmente da tre lacinie minori. Il colore della corolla è blu-violetto scuro (raramente può essere purpureo) oppure giallo.
- Androceo: gli stami sono due lunghi e sono appena sporgenti dal tubo corollino. I filamenti sono adnati alla corolla. Le antere hanno due teche più o meno separate, uguali con forme arrotondate.
- Gineceo: il gineceo è bicarpellare (sincarpico - formato dall'unione di due carpelli connati). L'ovario (biloculare) è supero con forme ovoidi non compresse. Gli ovuli per loculo sono da numerosi a pochi (4 per loculo), hanno un solo tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[8] Lo stilo con stigma capitato è lievemente sporgente dalla corolla. Il disco nettarifero è presente nella parte inferiore della corolla (sotto l'ovario).
Frutti
[modifica | modifica wikitesto]Il frutto è del tipo a capsula con 4 valve (per la deiscenza setticida dei semi) allungata e pelosa. I semi sono numerosi, finemente reticolati.
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]La distribuzione delle specie di questo genere è europea-mediterranea con habitat secchi e montani.
Entrambe le specie di questo genere vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla distribuzione delle specie alpine[9].
Specie | Comunità vegetali |
Piani vegetazionali |
Substrato | pH | Livello trofico | H2O | Ambiente | Zona alpina |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Paederota bonarota | 3 | subalpino montano collinare |
Ca | basico | basso | secco | C2 | Alpi orientali |
Paederota lutea | 3 | alpino subalpino montano |
Ca | basico | basso | secco | C2 C3 | Alpi orientali |
Substrato: con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili). |
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di appartenenza di questo genere (Plantaginaceae) è relativamente numerosa con un centinaio di generi. La classificazione tassonomica di Paederota è in via di definizione in quanto fino a poco tempo fa era descritto all'interno della famiglia delle Scrophulariaceae (secondo la classificazione ormai classica di Cronquist), mentre ora con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (classificazione APG) è stata assegnato alla famiglia delle Plantaginaceae; anche i livelli superiori sono cambiati (vedi il box tassonomico iniziale). Questa piante appartengono alla sottotribù Veroniciinae (tribù Veroniceae e sottofamiglia Digitalidoideae).
Filogenesi
[modifica | modifica wikitesto]Alcune checklist[10] assegnano le specie di Paederota al genere Veronica (Veronica bonarota L.); ma diverse ricerche sia di tipo filogenetico sul DNA[11] che biochimico[12] dimostrano l'estraneità del genere Veronica nei confronti di queste specie.
Elenco delle specie
[modifica | modifica wikitesto]Per questo genere sono indicate due specie:[4]
- Paederota bonarota (L.) L., 1762 - Distribuzione: Italia, Austria e Slovenia
- Paederota lutea Scop., 1769 - Distribuzione: Italia, Austria e Slovenia
Le due specie si distinguono per i seguenti caratteri:
- P. bonarota: altezza massima 15 cm; le foglie possiedono al massimo 9 denti per lato; il colore della corolla è blu-violetto.
- P. lutea: altezza massima 30 cm; le foglie possiedono 10 e più denti per lato; il colore della corolla è giallo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 29 settembre 2018.
- ^ Etimologia botanica di Alexandre de Théis 1810, su summagallicana.it, p. PA-PINE. URL consultato il 22 settembre 2018.
- ^ Dizionario Tecnico-Etimologico-Filologico Tomo II, su books.google.it, p. 34. URL consultato il 22 settembre 2018.
- ^ a b Kadereit 2004, pag. 398.
- ^ a b Judd et al 2007, pag. 493.
- ^ Strasburger 2007, pag. 852.
- ^ Pignatti 1982, Vol.2 - pag. 555.
- ^ Musmarra 1996.
- ^ Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 238.
- ^ The Plant List, su theplantlist.org. URL consultato il 23 settembre 2018.
- ^ Albach et al 2005.
- ^ Iridoid glucosides of Paederota bonarota and the relationships between Paederota and Veronica., su orbit.dtu.dk. URL consultato il 23 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2018).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
- Richard Olmstead, A Synoptical Classification of the Lamiales, 2012.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume secondo, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- AA.VV., Flora Alpina. Volume secondo, Bologna, Zanichelli, 2004.
- Kadereit J.W, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VII. Lamiales., Berlin, Heidelberg, 2004.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 496, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- D. C. Albach, H. M. Meudt and B. Oxelman, Piecing together the “new” Plantaginaceae, in American Journal of Botany, vol. 92, n. 2, 2005, pp. 297-315 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2016).
- F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
Altri progetti
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