Pinus roxburghii

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Pino dell'Himalaya
Pinus roxburghii
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisionePinophyta
ClassePinopsida
OrdinePinales
FamigliaPinaceae
GenerePinus
SpecieP. roxburghii
Nomenclatura binomiale
Pinus roxburghii
Sarg., 1897
Areale

Il pino dell'Himalaya (Pinus roxburghii Sarg., 1897) è una pianta arborea della famiglia delle Pinaceae, originaria della regione himalayana.[2]

L'epiteto specifico è un omaggio al botanico scozzese William Roxburgh (1759-1819).

È un albero alto sino a 55 m, con un fusto di oltre 1 m di diametro ricoperto da una spessa corteccia di colore rosso brunastro, frammentata da numerose e profonde fessure longitudinali.[3]

Gli aghi, disposti principalmente alla estremità dei rami, sono raggruppati in fascetti di 3 e sono lunghi 20-30 cm, con una guaina persistente di 2-3 cm alla base.

Gli strobili femminili sono di forma ovoidale, lunghi 10-20 cm e larghi 6-9 cm.

I semi sono lunghi 8-12 mm e raggiungono la maturità tra ottobre e novembre.

Distribuzione e habitat

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Vegeta spontaneamente lungo la dorsale himalayana, dal Pakistan e dall'India settentrionale (Assam, Himachal Pradesh, Jammu e Kashmir, Ladakh, Sikkim, Uttar Pradesh), attraverso Nepal e Bhutan sino alla Cina (Tibet), ad altitudini comprese tra 400 m e 2.300 m.[1]

In Italia è stato introdotto come pianta ornamentale ed è presente con alcuni maestosi esemplari.[4]

È curiosamente molto simile al Pinus canariensis delle isole Canarie, con il quale ibrida spontaneamente, forse retaggio di uno stesso habitat nel periodo pregiurassico.[senza fonte]

  1. ^ a b (EN) Farjon, A. 2013, Pinus roxburghii, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Pinus roxburghii, in The Plant List.
  3. ^ Wu Zheng-yi and Peter H. Raven, Pinus roxburghii, in Flora of China, Volume 4, St. Louis Missouri Botanical Garden, 1999.
  4. ^ Il Pinus roxburghii a Roma, su animamediatica.it. URL consultato il 17 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2015).

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