San Pietro d'Orzio
San Pietro d'Orzio frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Bergamo |
Comune | San Giovanni Bianco |
Territorio | |
Coordinate | 45°53′07″N 9°39′47″E |
Altitudine | 601 m s.l.m. |
Abitanti | |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+1 |
Cod. catastale | I106 |
Nome abitanti | sampietrini |
Patrono | San Pietro |
Cartografia | |
San Pietro d'Orzio (San Péder [samˈpedɛɾ] in dialetto bergamasco) è una frazione del comune bergamasco di San Giovanni Bianco posta in altura rispetto al centro abitato.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La località è un piccolo villaggio agricolo di antica origine, da sempre costituito in comune e parrocchia con la chiesa di San Pietro.
Il paese divenne frazione di San Giovanni Bianco su ordine di Napoleone, ma gli austriaci annullarono la decisione al loro arrivo nel 1815 con il Regno Lombardo-Veneto.[1]
Dopo l'unità d'Italia il paese crebbe da meno di cinquecento a più di seicento abitanti. Fu il fascismo a decidere la soppressione del comune unendolo a San Giovanni Bianco.[2]
Località
[modifica | modifica wikitesto]Situato in posizione dominante sul versante sinistro della valle, presenta il passaggio della Via Mercatorum, antica strada commerciale utilizzata in età medievale. La chiesa parrocchiale di San Pietro si caratterizza per la ricchezza dei suoi arredi, composti anche da opere di Carlo Ceresa, e la cinquecentesca pala di Andrea Busati dedicata alla Pietà.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ San Pietro
- ^ R.D. N. 563 del 01/03/1928
- ^ Giacomo Gelmi, Due veneziani del tardo quattrocento per l'orgoglio dei migranti bergamaschi: Bartolomeo Vivarini e Leonardo Boldrini, in Abelase, Papiri arti Grafiche, 2015, pp. 94-103.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- AA.VV., San Pietro d'Orzio - la comunità Parrocchiale e la sua Chiesa, San Pellegrino Terme, Tipolito Diluddo, 2002.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su San Pietro d'Orzio
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it.