Scudo di Narvik
Scudo di Narvik | |
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Lo scudo di Narvik nella versione per l'esercito (stoffa grigioverde) | |
Germania nazista | |
Tipo | Medaglia di campagna |
Status | Cessato |
Capo | Adolf Hitler |
Istituzione | Berlino, 19 agosto 1940 |
Cessazione | Berlino, 8 maggio 1945 (poi ripresa nel 1957) |
Concessa a | Truppe tedesche |
Campagna | Campagna di Norvegia |
Modellista | Richard Klein |
Lo Scudo di Narvik (in tedesco Narvikschild) è una decorazione militare tedesca del Terzo Reich, concessa alle truppe che presero parte alla conquista e alla successiva difesa del porto di Narvik nel corso della campagna di Norvegia (1940).
Inquadramento storico
[modifica | modifica wikitesto]Fra il 9 aprile e l'8 giugno 1940 si scatenò una serie di scontri navali e terrestri per assicurarsi il porto strategico di Narvik, nella Norvegia settentrionale. Due battaglie navali vennero combattute nel mare prospiciente la città (Fiordo di Narvik, in norvegese Ofotfjorden), in contemporanea con una battaglia terrestre. Quest'ultima impegnò per due mesi un composito contingente tedesco - comandato dal generale di divisione Eduard Dietl - di circa 5000 uomini costituito da unità di montagna (Gebirgsjägerregiment 139: 2000 uomini), un improvvisato "reggimento di marina" composto da marinai di alcune cacciatorpediniere ed equipaggiato con le armi catturate in loco all'esercito norvegese (altri 2000 uomini) e un gruppo eterogeneo di paracadutisti e fanti, a fronte del quale stavano circa 25000 alleati norvegesi, britannici, francesi e polacchi.
Le due battaglie navali videro altrettante vittorie britanniche: i tedeschi persero buona parte del naviglio e non riuscirono a rifornire adeguatamente le proprie truppe a terra, che dopo aver conquistato Narvik nei primi giorni dell'invasione della Norvegia ne vennero scacciate dagli alleati, attestandosi sulle colline circostanti. Qui mantennero la propria capacità operativa con enormi difficoltà di approvvigionamento di viveri e munizioni, tanto che Dietl progettò anche di rifugiarsi nella vicina e neutrale Svezia nel caso di pesante offensiva alleata.
La situazione cambiò radicalmente quando scattò la campagna di Francia (10 maggio 1940): il forte contingente alleato in Norvegia risultò pericolosamente separato dal fronte che avanzava a tutto favore dei tedeschi, i quali contemporaneamente avevano messo sotto controllo il resto della Norvegia. Per questi motivi il 4 giugno scattò l'Operazione Alphabet: il reimbarco delle truppe alleate da Narvik, conclusosi tre giorni dopo con la partenza del secondo ed ultimo convoglio marittimo.
I tedeschi - pur non vincendo la lunga battaglia terrestre - rimasero padroni del campo. La sorprendente resistenza delle truppe tedesche nelle montagne norvegesi venne celebrata utilizzando tutte le armi della propaganda, e il generale Dietl divenne un eroe di prima importanza, simbolo della tenacia guerriera del popolo tedesco.
Il conferimento dello Scudo
[modifica | modifica wikitesto]Fu così che Adolf Hitler stabilì di concedere un riconoscimento speciale per le truppe tedesche che presero parte alle vicende belliche di Narvik, sia marine che aeree che terrestri: al noto artista Richard Klein venne conferito l'incarico di disegnare quella che sarà la prima di una serie di decorazioni dalla forma di scudi da braccio, da indossare cuciti all'altezza della spalla della manica sinistra dell'uniforme per il tramite di un panno dello stesso colore dell'uniforme stessa: grigioverde per l'esercito, blu per la marina e grigioblu per l'aviazione.
La progettazione e la messa in fabbricazione dello Scudo di Narvik richiesero un certo tempo, così il primo a riceverlo fu il generale Dietl direttamente dalle mani di Hitler il 21 marzo 1941. Gli scudi vennero prodotti in due versioni: in argento o in oro, a seconda che il premiato appartenesse all'esercito e all'aviazione (argento) o alla marina (oro).
In tutto vennero conferiti 8577 Scudi, così suddivisi:
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Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La decorazione ha la forma di uno scudo sormontato da un'aquila frontale ad ali spiegate, stringente fra gli artigli una corona di foglie di quercia nella quale è inscritta una svastica. Al di sotto dell'aquila ci sono tre linee parallele, l'ultima delle quali costituisce la parte superiore di un rettangolo nel quale campeggia la scritta in caratteri latini NARVIK. La parte centrale dello scudo rappresenta i simboli delle tre diverse branche della Wehrmacht che parteciparono alle diverse battaglie di Narvik: una stella alpina per le truppe da montagna, un'ancora per la marina e l'elica di un aereo (incrociata con l'ancora) per l'aviazione. Agli angoli superiori della parte centrale dello scudo campeggiano i numeri "19" a sinistra e "40" a destra, a indicare l'anno.
Lo Scudo di Narvik è in metallo concavo stampato, generalmente zinco: alcuni rari esemplari sono invece in ottone. La placca di metallo è fissata alla stoffa sottostante tramite dei ganci ripiegati. Ogni decorato ne ricevette tre copie, in genere - ma non sempre - assieme ad un diploma ufficiale.
Nel 1957 la Repubblica Federale Tedesca - nell'ambito di una nuova legge che regolamentò l'utilizzo delle vecchie decorazioni dell'epoca nazista - introdusse una nuova versione denazificata dello Scudo di Narvik, uguale alla parte centrale della precedente, eliminando quindi l'aquila del Terzo Reich. La versione del 1957 fu liberamente utilizzabile dai decorati del 1940.
Oggi nel mondo del collezionismo lo Scudo di Narvik non è particolarmente raro, ciononostante è assai frequente trovare degli esemplari artefatti in epoca postbellica.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Antonio Scapini, Decorazioni distintivi e attestati di conferimento del Terzo Reich, Albertelli, 2012, ISBN 9-788887-372991
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- John R. Angolia, For Führer and Fatherland. Military Awards of the Third Reich, 3rd Edition, R.James Bender Publishing, San Jose 1989
- John R. Angolia, For Führer and Fatherland. Political & Civil Awards of the Third Reich, 2nd Edition, R.James Bender Publishing, San Jose 1989
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- Heinrich Doehle, Medals & Decorations of the Third Reich, Reprinted and Published by Reddick Enterprises, Denison 1995
- Giorgio Dotti, Decorazioni al Valore e al Merito delle Forze Armate Germaniche 1933-1945, Ermanno Albertelli Editore, Bologna 1991
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- Adrian Forman, Forman's Guide to Third Reich German Documents... And Their Values, 1st Edition, R.James Bender Publishing, San Jose 1996
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- André Hüsken, Katalog der Orden und Ehrenzeichen des Deutschen Reiches 1871-1945, H.M.Hauschild GmbH, Bremen 1999
- Kurt-Gerhard Klietmann, Auszeichnungen des Deutsches Reiches 1936-1945, Motorbuch Verlag, Stuttgart 1994
- Kurt-Gehrard Klietmann, Deutsche Auszeichnungen, 2 vol., Verlag "Die Ordens-Sammlung", Berlin 1971
- David Littlejohn, C.M.Dodkins, Orders, Decorations, Medals and Badges of the Third Reich (including the Free City of Danzig), R.James Bender Publishing, Mountain View 1968 (2 voll.)
- Robin Lumsden, Medals and Decorations of the Hitler's Germany, Airlife, Shrewsbury 2001
- Rolf Michaelis, Deutsche Auszeichnungen, Michaelis-Verlag, S.L. Anni vari (serie di monografie su varie decorazioni tedesche)
- Detlev Niemann, Bewertungs-Katalog Orden und Ehrenzeichen Deutschland 1871-1945, Niemann Verlag, Hamburg 1999
- Stephen Thomas Previtera, The Iron Time. A History of the Iron Cross, Winidore Press, Richmond 1999
- Gordon Williamson, Thomas McGuirl, German Military Cuffbands 1784-Present, R.James Bender Publishing, San Jose 1999
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su scudo di Narvik
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sebastian Bianchi, Narvik Shield, dal sito www.wehrmacht-awards.com., su wehrmacht-awards.com.
- Narvikschild/Narvik Schield, dal sito www.feldgrau.com., su feldgrau.com.