Slava Raškaj

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Un autoritratto di Slava Raškaj

Slavomira Friderika Olga Raškaj, nota semplicemente come Slava Raškaj (Ozalj, 2 gennaio 1877Stenjevec, 29 marzo 1906), è stata una pittrice croata, esponente dell'impressionismo.

Sordomuta sin dalla nascita, Slava Raškaj nacque nel 1877 a Ozalj,[1] all'epoca facente parte del regno di Croazia e Slavonia. Il suo talento pittorico venne notato già in gioventù, tant'è che all'età di 8 anni studiò a Vienna, all'Istituto dei sordomuti fondato dall'abate Stock;[1] lì perfezionò il disegno e in seguito frequentò una scuola di pittura di Zagabria.[2] Il suo maestro Bela Čikoš Sesija, un noto artista croato, la introdusse nella Società degli artisti croati.[1][3]

Durante la sua vita non venne organizzata alcuna mostra individuale dei suoi quadri, ma le sue creazioni venivano esposte nelle mostre collettive. Le sue opere furono esposte molto, a partire dal 1898, a Zagabria (tramite la Società degli artisti croati), poi a San Pietroburgo e Mosca (in una mostra austro-ungarica), infine all'esposizione universale del 1900 di Parigi.[4]

Slava Raškaj ritornò nella sua città natale e continuò a dipingere. Nel 1902, a causa della depressione,[1] fu ricoverata nell'Istituto per malati di mente a Stenjevec, un quartiere zagabriano, dove trovò la morte nel 1906, all'età di 29 anni.[3]

I temi maggiormente ricorrenti nelle sue opere sono i paesaggi della città natale, gli interni, i ritratti e le nature morte. Dipinse prevalentemente ad acquerello.[2]

In occasione del cinquantesimo anniversario della sua morte venne allestita a Zagabria una mostra retrospettiva delle sue opere.[3]

Opere principali

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Un albero nella neve, 1890 circa
  • Primavera ad Ozalj (Proljeće u Ozlju)
  • Paesaggio invernale (Zimski pejsaž)
  • Un albero nella neve (Stablo u snijegu)
  • Le ninfee (Lopoči)
  1. ^ a b c d (FR) Iva Grgic Maroevic, « Raškaj, Slava [Ozalj, auj. Croatie 1877 - Stenjevac, Serbie 1906] », in Béatrice Didier, Antoinette Fouque et Mireille Calle-Gruber (dir.), Dictionnaire universel des créatrices, Éditions Des femmes, 2013, p. 3606.
  2. ^ a b (DE) Nikola Štambak, Zagreb, Masmedia d.o.o., 2004, p. 113, ISBN 978-953-157-465-5.
  3. ^ a b c (HR) Raškaj, Slava - Hrvatska enciklopedija, su www.enciklopedija.hr. URL consultato il 5 marzo 2024.
  4. ^ (HR) Branka Stergar, Slava Raškaj. Uz 100. obljetnicu smrti 1906.–2006., Pučko otvoreno učilište Ivana Belostenca – Zavičajni muzej, Ozalj, 2006, p. 46.

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