Coordinate: 46°30′14.8″N 13°36′12.56″E

Stazione di Tarvisio Vecchia

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Tarvisio Vecchia
stazione ferroviaria
già Tarvis
già Alt Tarvis
La stazione di Tarvisio Vecchia nel 1916
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
LocalitàTarvisio
Coordinate46°30′14.8″N 13°36′12.56″E
Lineeferrovia Tarvisio-Lubiana
Storia
Stato attualeabbandonato
Attivazione1870
Soppressione1873
Caratteristiche
Tipostazione di testa

La stazione di Tarvisio Vecchia fu il primo capolinea della ferrovia Tarvisio-Lubiana. Fu la prima stazione ferroviaria a servizio di Tarvisio (in tedesco Tarvis), ed era posta in un'area corrispondente all'attuale radice sud-ovest della stazione di Boscoverde.

Fu aperta il 14 dicembre 1870 assieme alla ferrovia per Lubiana[1]. Allora in territorio austro-ungarico, stazione e ferrovia furono gestite dalla Kaiserlich-königliche privilegierte Kronprinz Rudolf-Bahn Gesellschaft (KRB, Imperial Regia privilegiata della ferrovia del Principe ereditario Rodolfo) che aveva ottenuto negli anni precedenti il privilegio di costruire la ferrovia Rodolfiana, tra Sankt Valentin e Villaco[2].

L'anno dopo, la KRB ottenne la concessione di proseguire la Rodolfiana fino a Tarvisio per innestarla con la linea diretta a Lubiana[2]. La ferrovia fu completata nel 1873 e il 25 novembre dello stesso fu aperto il nuovo scalo di Tarvisio[1]. La stazione fu parzialmente abbandonata e ribattezzata Alt Tarvis, mentre il nuovo scalo assunse il nome di Tarvis.

Dopo la prima guerra mondiale e a seguito del Trattato di Saint-Germain-en-Laye, Tarvisio e i suoi impianti ferroviari, compresa Alt Tarvis, passarono sotto il Regno d'Italia. Lo scalo fu ribattezzato Tarvisio Vecchia.

  1. ^ a b Sviluppo delle ferrovie italiane dal 1839 al 31 dicembre 1926, Roma, Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato, 1927. Vedi Alessandro Tuzza, Trenidicarta.it, 1997-2007. URL consultato il 19 luglio 2009.
  2. ^ a b Obergegger (2006).
  • (DE) Elmar Oberegger, Kronprinz Rudolf-Bahn, su Eisenbahnngeschichte Alpen-Donau-Adria, Elmar Oberegger, 2006. URL consultato il 17 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 29 agosto 2006).

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