Stylocidaris affinis

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Riccio matita
Stylocidaris affinis
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumEchinodermata
SubphylumEleutherozoa
SuperclasseCryptosyringida
ClasseEchinoidea
SottoclasseCidaroidea
OrdineCidaroida
FamigliaCidaridae
GenereStylocidaris
SpecieS. affinis
Nomenclatura binomiale
Stylocidaris affinis
(Philippi, 1845)

Stylocidaris affinis (Philippi, 1845), conosciuto comunemente come riccio matita, è un echinoderma della famiglia Cidaridae.[1]

Aculei molto evidenti, spessi, ben distanziati, lunghi quanto il diametro del corpo, di colore da giallo a rosso, che può raggiungere i 5 centimetri.

Si nutre di briozoi, molluschi, foraminiferi.

Distribuzione e habitat

[modifica | modifica wikitesto]

Mar Mediterraneo e Oceano Atlantico, su fondali coralligeni o detritici, da circa 30 metri di profondità (fatta eccezione per alcune località, come Pantelleria, Vulcano o nelle grotte di Alghero, dove si trova talvolta anche a livelli superficiali) fino a 1000 metri. È possibile rinvenire i ricci lungo le banchine dei porti, in seguito alla ripulitura delle reti in cui rimangono spesso impigliati.

  • Egidio Trainito, Atlante di flora e fauna del Mediterraneo, 2004ª ed., Milano, Il Castello, 2004, ISBN 88-8039-395-2.
  • (EN) Durham, J. W., H. B. Fell, A. G. Fischer, et al. / Durham, J. Wyatt, et al. / Moore, Raymond C., Treatise on Invertebrate Paleontology, Part U, Echinodermata, vol. 3, 1 e 2, Lawrence, Kansas, USA, The Geological Society of America and The University of Kansas Press, 1966, pp. U211-U640.
  • (EN) Serafy, D. Keith, Echinoids (Echinodermata: Echinoidea), in Memoirs of the Hourglass Cruises, V, III, 1979, pp. 1-120.
  • (EN) Hansson, H.G., European register of marine species: a check-list of the marine species in Europe and a bibliography of guides to their identification, in Collection Patrimoines Naturels, vol. 50, 2001, pp. 336-351.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]