UY Scuti
UY Scuti | |
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Classe spettrale | M4Ia-Iab[1] |
Tipo di variabile | Variabile semiregolare |
Periodo di variabilità | 740 giorni[1] |
Distanza dal Sole | 5870+530 −450 al[2] |
Costellazione | Scudo |
Coordinate | |
(all'epoca J2000.0) | |
Ascensione retta | 18h 27m 36,533s |
Declinazione | -12° 27′ 58,87″ |
Dati fisici | |
Raggio medio | 909[3] R⊙ |
Massa | |
Temperatura superficiale |
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Luminosità | |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | |
Magnitudine app. | 11,2 |
Magnitudine ass. | -9,1 |
UY Scuti è una stella ipergigante rossa situata nella costellazione dello Scudo, distante circa 6300 anni luce dal sistema solare. Al 2018 si trattava della più grande stella conosciuta, con un raggio medio 1708 volte quello del Sole equivalente a quasi 8 unità astronomiche, dimensioni in seguito rivalutate con precisione dalla missione Gaia, con la distanza della stella ridimensionata notevolmente,[5] rispetto agli oltre 9000 anni luce stimati in precedenza.[6] Il raggio di UY Scuti è stato rivisto a 909 raggi solari, secondo una nuova ricerca condotta da Sarah Healy.[3]
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]La stella, di tipo spettrale M2Ia-Iab, è classificata come variabile semiregolare con un periodo di 740 giorni.[1] Ha una magnitudine assoluta bolometrica di -9,1, che la rende una delle stelle più luminose della Via Lattea. Anche se estremamente grande e luminosa e con un elevato tasso di perdita di massa, la classe di luminosità e l'assenza di ampie linee di emissione non soddisfano completamente la definizione di stella ipergigante.
Ha una perdita di massa di 5,8×10−5 masse solari all'anno.[7] La materia persa forma un disco di polveri e gas attorno alla stella, inoltre essa si trova nella zona di evitamento della Galassia, dove la luce visibile viene in parte bloccata; di undicesima magnitudine, se non fosse per l'estinzione apparirebbe molto più luminosa dalla Terra, visibile anche a occhio nudo nonostante la grande distanza.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e VSX : Detail for UY Sct, su aavso.org. URL consultato l'8 febbraio 2022.
- ^ C. A. L. Bailer-Jones, J. Rybizki e M. Fouesneau, Estimating Distances from Parallaxes. V. Geometric and Photogeometric Distances to 1.47 Billion Stars in Gaia Early Data Release 3, in The Astronomical Journal, vol. 161, 1º marzo 2021, pp. 147, DOI:10.3847/1538-3881/abd806. URL consultato il 10 giugno 2024. I dati su questa stella possono essere controllati qui. UY Scuti = Gaia DR3 4152993273702130432
- ^ a b c d Sarah Healy, Shunsaku Horiuchi e Marta Colomer Molla, Red Supergiant Candidates for Multimessenger Monitoring of the Next Galactic Supernova, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 529, n. 4, 23 marzo 2024, pp. 3630–3650, DOI:10.1093/mnras/stae738. URL consultato il 10 giugno 2024.
- ^ B. Arroyo-Torres, M. Wittkowski, J. M. Marcaide, P. H. Hauschildt, The atmospheric structure and fundamental parameters of the red supergiants AH Scorpii, UY Scuti, and KW Sagittarii, in Astronomy & Astrophysics, vol. 554, 6 giugno 2013, pp. A76, DOI:10.1051/0004-6361/201220920.
- ^ Gaia Collaboration, Gaia Data Release 3 (Gaia DR3), 2022.
- ^ Bryan Gaensler, Universo da capogiro: Fenomeni estremi nel cosmo, Edizioni Dedalo, 2014, p. 80, ISBN 9788822068507.
- ^ R. J. Sylvester et al., Silicate and hydrocarbon emission from Galactic M supergiants (PDF), in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 301, n. 4, 1998, p. 1083, DOI:10.1046/j.1365-8711.1998.02078.x.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su UY Scuti