Coordinate: 46°41′57.12″N 14°21′54″E

Viruno

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Viruno
Virunum
Anfiteatro di Viruno, parte meridionale, nei pressi di Maria Saal, con Zollfeld e Ulrichsberg.
CiviltàRomana
UtilizzoCittà
Localizzazione
StatoAustria (bandiera) Austria
DistrettoCarinzia
Amministrazione
VisitabileSi
Mappa di localizzazione
Map
Anfiteatro di Viruno, parte settentrionale
Trasporto (nell'oltretomba?) in una tomba romana a Viruno. Adesso si trova nel muro meridionale della chiesa di Maria Saal

Viruno (in latino Claudium Virunum) era una città romana posta nella provincia di Norico, dove oggi si trova lo Zollfeld nello stato austriaco della Carinzia. Viruno potrebbe essere anche stato il nome dell'antico insediamento celtico-romano posto sulla vicina collina di Magdalensberg. Viruno è oggi sede titolare vescovile della Chiesa cattolica con il nome di diocesi di Viruno (Virunensis).

Il municipio Claudium Virunum, o semplicemente Virunum,[1] fu fondato durante il regno dell'imperatore Claudio come capitale della provincia del Norico, prendendo il posto della cittadina costruita sulla sommità della collina di Magdalensberg, e forse prendendone anche il nome. L'antico insediamento è tipicamente noto per essere stata la capitale del regno celtico pre-romano del Norico, una città il cui nome è, al momento, ancora sconosciuto. La nuova fondazione romana si trovava sulla strada principale che collegava l'Adriatico al Danubio, con un ramo che attraversava la Carinzia sud-orientale collegando Virunum alla via dell'Ambra. Stabilita su un terreno al riparo da alluvioni sullo Zollfeld, parte della città giunge fino al colle Töltschach ad est.

La città osservava il diritto latino e fu sede del governatore provinciale (procurator Augusti provinciae Norici[2]) fino alla metà del II secolo.[3] Dopo le guerre marcomanniche (che i romani chiamarono bellum Germanicum) l'amministrazione della provincia fu spostata a Ovilava, oggi Wels in Alta Austria, ma la gestione delle finanze rimase a Viruno. Quando l'imperatore Diocleziano divise la grande provincia del Norico, Viruno divenne capitale della neonata provincia del Noricum mediterraneum.[4]

A partire dal 343 Viruno divenne sede episcopale. Non si conosce molto del declino della città. Non essendo fortificata e trovandosi in una valle pianeggiante, durante il periodo delle migrazioni (le cosiddette "invasioni barbariche") la città fu probabilmente evacuata dai suoi abitanti, completamente o in parte. Le persone abbandonarono la città trasferendosi sulle colline circostanti, come Ulrichsberg o Grazerkogel. Nel V secolo viene citata Teurnia in Carinzia occidentale, vicino all'odierna città di Spittal an der Drau, come capitale di Norico.

Il territorio amministrato da Viruno comprendeva la Carinzia centrale e meridionale, così come parte della Stiria, e copriva un'area di circa 9000 km².

La vera e propria città occupava circa 1 km². I primi scavi furono effettuati nella seconda metà del XVIII secolo ed all'inizio del XIX secolo, ma la documentazione è scarsa. Scavi più estesi e sistematici avvennero tra la fine del XIX secolo ed il 1931. Ulteriori scavi avvennero alla fine del XX secolo, portando anche alla scoperta dell'anfiteatro.

L'aspetto della città è quello di una scacchiera, con l'asse principale che corre da sud-sudovest a nord-nordest, con forum e capitolium. È stato portato alla luce un mosaico di Dioniso di almeno 30 metri quadri. Le strade cittadine non sono fortificate, ma il sistema fognario, tubi di piombo e luoghi d'acqua pubblici sono la prova di una fornitura di acqua ordinata ed organizzata.

Santuari ed edifici pubblici

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Staccato dal capitolium cittadino, fu scavato un dolichenum in onore del dio della guerra Giove Dolichenus[5], in cui le iscrizioni provano l'esistenza di due Mithraea.[6][7] Nel 1999 sono stati rinvenuti due bassorilievi in un tempio di Nemesi vicino all'anfiteatro.[8] Le prove dell'esistenza di un'antica chiesa cristiana, ipotizzata per molto tempo, sono state trovate di recente nella parte settentrionale della città.[9]

Un teatro romano, l'unico conosciuto in tutta Norico, assieme all'anfiteatro ellittico, era situato sulle pendici della collina Töltschach. Si crede che un grande edificio più ad est sia stato il palazzo del praeses o del governatore provinciale.

Il "Prunnerkreuz"

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Diverse lastre di pietra romane di Viruno sono state incorporate nel Prunnerkreuz ("Croce di Prunner"), un piccolo santuario del 1692 posto al confine settentrionale della città. Johann Dominikus Prunner fu il Segretario dell'assemblea del ducato di Carinzia nonché un archeologo privato.

Santuario di Prunnerkreuz del 1692 con lastre di pietra romane e celtiche

Credendo che il nome della città fosse Sala, da cui derivò in seguito il nome della vicina Maria Saal, Prunner fece porre una lapide nel muro meridionale del santuario su cui fece scrivere HIC LOCVS EST UBI SALA STETIT - PENETRARE VIATOR (Questo è il luogo dove si trovava Sala). Altre pietre di Viruno che sono state integrate sono:

  • Una stele della metà del I secolo in memoria di un C. Iulius Censo e della sua sposa Iulia Privata.
  • L'iscrizione proveniente da una tomba del 200 di T. Accius Marcus, della moglie Saturnina e del figlio Accius Maximus, soldato nella Legio II Italica.
  • Due antichi capitelli di colonne cristiane furono, fino a poco tempo fa,[9] la sola prova dell'esistenza di un'antica chiesa cristiana a Viruno.

Galleria d'immagini

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  1. ^ AE 1974, 478.
  2. ^ CIL III, 11551.
  3. ^ AE 1968, 409.
  4. ^ CIL III, 4796.
  5. ^ Monika Hörig, Elmar Schwertheim, Corpus cultus Iovis Dolicheni (CCID). Serie: Études préliminaires aux religions orientales dans l'Empire romain, 106, Leiden, NL, BRILL, 1987 ISBN 90-04-07665-4, pp. 211ff.]
  6. ^ Gernot Piccottini, Harald Straube, Mithrastempel in Virunum, Klagenfurt: Verlag des Geschichtsvereins für Kärnten, 1994 ISBN 3-85454-078-7
  7. ^ Roger Beck, Beck on Mithraism: collected works with new essays, Farnham, Surrey: Ashgate Publishing, 2004, Cap. 17: Qui Mortalitatis Causa Convenerunt: The Meeting of the Virunum Mithraists on June 26, A.D. 185, pp. 355ff. ISBN 0-7546-4081-7
  8. ^ Zwei Nemesis-Votivreliefs aus dem Amphitheater von Virunum, su members.yline.com. URL consultato il 12 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  9. ^ a b Heimo Dolenz, Die frühchristliche Kirche im Municipium Claudium Virunum. In: Rudolfinum. Jahrbuch des Landesmuseums Kärnten 2006, Klagenfurt 2007, pp. 83–93. ISBN 978-3-900575-38-0
  • Barley, Maurice Willmore, European towns: their archaeology and early history, New York: Academic Press for the Council for British Archaeology, 1977 ISBN 0-12-078850-0
  • Beck, Roger, Qui Mortalitatis Causa Convenerunt: The Meeting of the Virunum Mithraists on June 26, A.D. 185 In: Beck on Mithraism: collected works with new essays, Farnham, Surrey: Ashgate Publishing, Ltd., 2004 ISBN 0-7546-4081-7
  • Fuchs, Manfred, Virunum, Archaeologie Alpen-Adria, vol. 3, Klagenfurt 1997
  • Glaser, Franz, Kelten-Römer-Karantanen, Klagenfurt: Geschichtsverein für Kärnten, 1998
  • Harl, Ortolf, Der Stadtplan von Virunum nach Luftaufnahmen und Grabungsberichten. In: Jb. RGZM 36, 1989, 2, 521 ff.
  • Piccottini, Gernot, Mithrastempel in Virunum, Klagenfurt: 1994 ISBN 3-85454-078-7
  • Piccottini, Gernot, Die Römersteinsammlung des Landesmuseums für Kärnten, Klagenfurt: Verlag des Landesmuseums für Kärnten, 1996
  • Piccottini, Gernot, Die Römer in Kärnten, Klagenfurt: Carinthia, 1989, pp. 168–183. ISBN 3-85378-333-3

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • Vista aerea degli scavi, su members.yline.com. URL consultato il 12 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
Controllo di autoritàVIAF (EN236394251