Coordinate: 38°53′42.4″N 77°02′12″W

Washington

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Washington, D.C.)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Washington (disambigua).
Washington D.C.
distretto federale
(EN) District of Columbia
Washington D.C. – Veduta
Washington D.C. – Veduta
Localizzazione
StatoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Amministrazione
GovernatoreSindaco: Muriel Bowser (D) dal 2015
Territorio
Coordinate38°53′42.4″N 77°02′12″W
Altitudine68 m s.l.m.
Superficie177 km²
Abitanti709 265[1] (2021)
Densità4 007,15 ab./km²
Stati federati confinantiMaryland, Virginia
Altre informazioni
Lingueinglese (americano)
Cod. postale20001–20098 e 20201–20599
Prefisso202
Fuso orarioUTC-5
Nome abitanti(EN) Washingtonians
Cartografia
Mappa di localizzazione: Stati Uniti d'America
Washington D.C.
Washington D.C.
Washington D.C. – Mappa
Washington D.C. – Mappa
Sito istituzionale

Washington D.C. (AFI: /ˈwɔʃʃinton/[2]; in inglese [ˈwɒʃɪŋtən]) formalmente Distretto di Columbia, nota anche come Washington o D.C., è la capitale degli Stati Uniti d'America, con una popolazione di 709 265 abitanti[1] (5 582 170 abitanti nell'area metropolitana)[3]. Si trova sulla costa orientale degli Stati Uniti d'America a circa 50 km dal mare, a sud dello Stato del Maryland, a nord dello Stato della Virginia e a 330 km circa a sud-ovest di New York.

La città di Washington coincide territorialmente e politicamente con il Distretto di Columbia[4] (in inglese District of Columbia, in sigla D.C., distretto federale previsto dalla Costituzione dell'Unione e formalizzato dal District of Columbia Organic Act del 1801), di cui è parte integrante. Il distretto, in origine, comprendeva le contee di Washington (donata dallo Stato del Maryland) e Alexandria (donata dallo Stato della Virginia), in seguito a un referendum del 1846 quest'ultima è tornata allo Stato della Virginia e ha cambiato nome in contea di Arlington.

A seguito del District of Columbia Organic Act del 1871,[5] il Congresso ha ufficialmente soppresso la contea di Washington che comprendeva l'attuale città di Washington, sottoponendo l'intero territorio dapprima a un unico governatore di nomina presidenziale, poi, dal 1845, a un triumvirato composto da due politici e un ingegnere. Da quel momento la Città di Washington e il Distretto di Columbia divennero la stessa entità, condividendo la personalità giuridica.[6]

Ciononostante, l'area metropolitana di Washington deborda dai confini del distretto, estendendosi anche su sette contee del Maryland (Anne Arundel, Calvert, Charles, Frederick, Howard, Montgomery e Prince George's), su cinque contee della Virginia (Arlington, ossia l'ex contea di Alexandria, Fairfax, Loudon, Prince William e Stafford) e su cinque città autonome dello stesso Stato (Alexandria, Fairfax, Falls Church, Manassas e Manassas Park). Gran parte dell'area è collegata da un servizio di metropolitana.

Nel 1973 le richieste per una maggiore democrazia nel distretto portarono all'approvazione del District of Columbia Home Rule Act,[7] la legge che soppresse il triumvirato e affidò l'amministrazione cittadina a un sindaco eletto dal popolo, il Mayor, e a un consiglio comunale, il Council of the District. Il distretto, che gode di tre voti nel collegio dei grandi elettori del presidente dell'Unione, non prevede nella propria legislazione la pena di morte.

Hanno sede a Washington le principali istituzioni di governo degli Stati Uniti d'America (presidente presso la Casa Bianca, Congresso, Corte Suprema), molti ministeri ed enti federali (FBI), e alcune organizzazioni internazionali, tra cui la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e l'Organizzazione degli Stati americani.

Quando i primi europei arrivarono vicino alle rive del fiume Anacostia, intorno al XVII secolo, la zona era abitata da una popolazione chiamata Nacotchtank, che parlava la lingua degli Algonchini.[8] Tuttavia, gran parte della popolazione nativa abbandonò il luogo prima del XVIII secolo.[9]

In un suo scritto, pubblicato il 23 gennaio 1788, James Madison sostenne che il nuovo governo federale necessitasse di autorità su una capitale nazionale per il suo mantenimento e per la sicurezza.[10] Cinque anni prima era avvenuto un evento, noto come l'ammutinamento in Pennsylvania del 1783: un gruppo di soldati non pagati assediò il Congresso mentre i suoi membri erano riuniti a Filadelfia. Il governo della Pennsylvania rifiutò la richiesta di disperdere con la forza i manifestanti. Ciò dimostrò che il governo nazionale non poteva fare affidamento su uno stato per la propria sicurezza.[11]

L'articolo 1, sezione 8, della Costituzione degli Stati Uniti d'America consente la creazione di un "distretto (non eccedente le dieci miglia quadrate) che, per cessione di Stati particolari, e l'accettazione del Congresso, divenga sede del governo degli Stati Uniti".[12] Tuttavia, la Costituzione non specifica una posizione per la capitale. In quello che in seguito divenne noto come il Compromesso del 1790, James Madison, Alexander Hamilton e Thomas Jefferson giunsero a un accordo. L'origine risale alla situazione successiva alla guerra, precisamente quella dei debiti dei singoli Stati; in genere, gli Stati del Sud avevano contratto meno debiti e in parte li avevano già ripagati. Tra di loro era stata particolarmente virtuosa la Virginia. Gli Stati del Nord, invece, erano più indebitati. Siccome il governo federale doveva accollarsi i debiti nella loro totalità, si scelse di concedere al Sud, in particolare alla Virginia, l'onore di avere la nuova capitale nel proprio territorio.

Il Campidoglio degli Stati Uniti dopo l'incendio di Washington durante la guerra del 1812

Il 9 luglio 1790 il Congresso approvò una legge (il Residence Act) che approvava la creazione di una capitale nazionale sul fiume Potomac; il luogo esatto venne scelto dal presidente George Washington, che promosse il disegno di legge in legge il 16 luglio. Costituita da una porzione di terreno donato dagli Stati del Maryland e della Virginia, la forma iniziale del distretto federale era un quadrato di 10 miglia (circa 16 km) su ogni lato, per un totale di 100 miglia quadrate (circa 260 km²).[13]

Due insediamenti preesistenti furono inclusi nel territorio: il Porto di Georgetown, nel Maryland, fondato nel 1751,[14] e la città di Alexandria, in Virginia, fondata nel 1749.[15] Nel corso del 1791 e del 1792 Andrew Ellicott con vari assistenti, tra cui un astronomo afroamericano di nome Benjamin Banneker, stilarono i confini del distretto federale e posero le pietre di confine a ogni miglio.[16] Molte delle pietre sono ancora oggi presenti.[17]

La nuova "città federale" fu poi edificata sulla riva nord del Potomac, a est di Georgetown. Il 9 settembre 1791 i tre commissari incaricati di provvedere alla costruzione della capitale scelsero il nome in onore del presidente Washington. Il distretto federale fu chiamato Columbia, che era un nome poetico per gli Stati Uniti in uso comune in quel momento.[18][19] Il Congresso tenne la sua prima sessione a Washington il 17 novembre 1800.[20]

Il Congresso approvò poi la legge organica del 1801, che ufficialmente organizza il Distretto e pone tutto il territorio sotto il controllo esclusivo del governo federale. Inoltre, l'area non incorporata all'interno del Distretto venne organizzata in due contee: la contea di Washington a est del Potomac e la Contea di Alessandria a ovest.[21] Dopo il passaggio della legge, i cittadini che vivevano nel quartiere non erano più considerati residenti del Maryland e della Virginia e quindi non godevano più della rappresentanza al Congresso.[22]

Il teatro Ford nel XIX secolo, luogo dell'assassinio del presidente Lincoln, avvenuto nel 1865

Tra il 24 e il 25 agosto 1814, in un raid conosciuto come "incendio di Washington", le forze britanniche invasero la capitale durante la guerra del 1812. Il Campidoglio, la sede del Tesoro e la Casa Bianca furono bruciati durante l'attacco.[23] La maggior parte degli edifici governativi venne rapidamente riparata; tuttavia, il Campidoglio era ancora per la maggior parte in costruzione e non venne completato fino al 1868.[24]

Retrocessione e guerra civile

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1830 il territorio di Alexandria, a sud del distretto, era andato in declino economico, in parte per causa della trascuratezza del Congresso.[25] Alexandria era un importante mercato nel commercio degli schiavi e i residenti temevano che gli abolizionisti nel Congresso avrebbero fatto terminare tale pratica nel Distretto, deprimendo ulteriormente l'economia. Di conseguenza, Alexandria chiese alla Virginia di riprendersi la terra che aveva donato per formare il Distretto. Un processo noto come retrocessione.[26]

Il legislatore statale votò, nel febbraio 1846, di accettare il ritorno delle terre ad Alexandria e il 9 luglio 1846 il Congresso accettò di restituire tutto il territorio che era stato ceduto dalla Virginia. Pertanto, l'attuale area del Distretto consiste solo del terreno donato dal Maryland.[25] A conferma dei timori di pro-schiavitù alexandrini, il compromesso del 1850 mise fuorilegge la tratta degli schiavi nel distretto.[27]

Lo stesso argomento in dettaglio: Washington nella guerra di secessione americana.

Lo scoppio della guerra civile americana nel 1861 portò alla notevole crescita della popolazione per via dell'espansione del governo federale e di un grande afflusso di schiavi liberati.[28] Nel 1862 il presidente Abraham Lincoln firmò il Compensated Emancipation Act, con cui si concluse la schiavitù nel Distretto di Columbia, e liberò circa 3 100 schiavi, nove mesi prima della proclamazione di emancipazione.[29] Nel 1868, il Congresso concesse agli afroamericani di sesso maschile residenti nel Distretto il diritto di voto alle elezioni comunali.[28]

Crescita e riqualificazione

[modifica | modifica wikitesto]
Folla che circonda la Reflecting Pool durante la Marcia su Washington per il lavoro e la libertà del 1963

Nel 1870 la popolazione del Distretto era cresciuta del 75% rispetto al censimento precedente e contava quasi 132 000 abitanti.[30] Nonostante la crescita della città, Washington presentava ancora strade sterrate e mancava di servizi igienico-sanitari di base. La situazione era così grave che alcuni membri del Congresso suggerirono di spostare la capitale più a ovest, ma il presidente Grant rifiutò di prendere in considerazione tale proposta.[31]

Il Congresso approvò l'Organic Act of 1871, che abrogò i singoli statuti delle città di Washington e Georgetown e creò un nuovo governo del territorio per l'intero distretto di Columbia.[32] Il presidente Grant nominò Alexander Robey Shepherd nella nuova posizione di governatore nel 1873. Shepherd promosse progetti comunali di grandi dimensioni, che modernizzarono notevolmente la città. Tuttavia, il governatore utilizzò il triplo del denaro messo a disposizione dal bilancio, portando il Distretto in bancarotta. Nel 1874 il Congresso sostituì il governatorato con un Consiglio di Commissari costituito da tre membri.[33]

Il primo sistema di tram della città entrò in servizio nel 1888 e stimolò la crescita delle aree del Distretto più periferiche.[34] La città di Washington fu formalmente annessa a Georgetown nel 1895: fino ad allora avevano mantenuto una identità nominale separata.[35] Washington divenne la prima città a sperimentare un rinnovamento urbano atto a migliorare gli spazi pubblici, il periodo del City Beautiful movement, occorso durante gli inizi del XX secolo.[36] La pianta della città di Washington venne ampliata per tutto il distretto nei decenni successivi, con la formazione di nuovi quartieri. Come risultato, l'intera città prese finalmente il nome di Washington, D.C.[34]

L'aumento della spesa federale, a seguito della promulgazione del New Deal nel 1930, portò alla costruzione di nuovi edifici pubblici, memoriali e musei.[37] Lo scoppio della seconda guerra mondiale incrementò ulteriormente l'attività del governo, aggiungendo nuovi dipendenti federali nella capitale;[38] nel 1950 la popolazione del distretto raggiunse il suo picco di 802 178 abitanti.[30]

Con il ventitreesimo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, ratificato nel 1961, vennero concessi agli abitanti del Distretto tre voti nel collegio elettorale per l'elezione del Presidente e del Vice Presidente, ma ancora nessuna possibilità di voto al Congresso.[39]

Dopo l'assassinio del leader dei diritti civili Martin Luther King, il 4 aprile 1968, scoppiarono violenti disordini nella città, soprattutto in U Street, 14th Street, 7th Street e H Street, nei centri residenziali abitati da afroamericani e nelle aree commerciali. I disordini infuriarono per tre giorni e si resero necessari più di 13 600 agenti federali per contenere la rivolta. Molti negozi e altri edifici vennero bruciati e la ricostruzione non si completò fino alla fine degli anni 1990.[40]

Nel 1973 il Congresso approvò il District of Columbia Home Rule Act, che prevede un sindaco eletto e un consiglio comunale per il Distretto.[41] Nel 1975 Walter Washington, di etnia afro-americana, divenne il primo sindaco eletto del Distretto.[42]

Durante gli attentati dell'11 settembre 2001, alcuni terroristi dirottarono il volo American Airlines 77 e fecero volutamente schiantare l'aereo sul Pentagono, nella vicina Arlington, Virginia. Il volo United Airlines 93, che si ritiene essere destinato a Washington, D.C., si schiantò in Pennsylvania, quando i passeggeri tentarono di recuperare il controllo dell'aereo dai dirottatori.[43][44]

Paesaggio urbano

[modifica | modifica wikitesto]
Il piano di L'Enfant per Washington, DC, modificato da Andrew Ellicott nel 1792

Washington è una città pianificata. Nel 1791, il presidente Washington commissionò a Pierre Charles L'Enfant il progetto di una nuova capitale. Francese di nascita, architetto e urbanista, L'Enfant arrivò nelle colonie come ingegnere militare durante la guerra d'indipendenza americana. Il piano di L'Enfant per Washington presentava ampie strade e viali che si irradiano da rettangoli, fornendo sufficiente spazio aperto. Egli basò il suo progetto sui piani urbanistici di città come Parigi, Amsterdam, Karlsruhe, Milano e portati dall'Europa da Thomas Jefferson nel 1788.[45] L'Enfant progettò anche un grande viale alberato "Grand Avenue" di circa 1 miglio (1,6 km) di lunghezza e 120 m di larghezza nella zona che ora è il National Mall.[46]

Nel mese di marzo 1792, il presidente Washington respinse il progetto di L'Enfant a causa di alcune differenze di vedute che avevano portato a contrasti con i tre commissari nominati per supervisionare la costruzione della capitale. Andrew Ellicott, che aveva lavorato con L'Enfant, rilevò il progetto. Anche se Ellicott fece delle revisioni ai piani originali, L'Enfant è ancora accreditato per aver disegnato l'organizzazione complessiva della città.[47]

Con l'inizio del XX secolo, il progetto di L'Enfant di una capitale con parchi aperti e grandi monumenti nazionali era andato perso per via di baraccopoli ed edifici costruiti casualmente, tra cui una stazione ferroviaria sul National Mall. Nel 1900, il Congresso costituì una commissione mista, presieduta dal senatore James McMillan, che venne incaricata di abbellire il centro cerimoniale di Washington.[36] L'opera di riqualificazione, conosciuta come Piano McMillan, è stata ultimata nel 1901. Questi lavori inclusero il parco del Campidoglio e il centro commerciale, la costruzione di nuovi edifici federali e monumenti, la demolizione delle baraccopoli, e l'istituzione di un sistema di parchi in tutta la città. Gli architetti reclutati dal comitato mantennero gran parte dello schema originale della città e si ritiene che il loro lavoro sia derivato per la maggior parte dalle idee originarie di L'Enfant.[48]

Washington, D.C. è diviso in quattro quadranti

Per legge, il profilo cittadino di Washington non può superare una certa altezza. Le prime restrizioni sull'altezza delle costruzioni sono state messe in atto a seguito della costruzione di alcuni edifici di dodici piani nel 1894. La legge prevede che gli edifici non siano più alti di 6,1 metri rispetto alla larghezza della strada adiacente.[49] Nonostante la credenza popolare, nessuna legge ha mai limitato gli edifici all'altezza del Campidoglio degli Stati Uniti o del Monumento a Washington,[50] che rimane la struttura più alta del distretto. I leader della città hanno criticato la limitazione dell'altezza come una delle ragioni principali per cui il Distretto offre un limitato numero di alloggi a prezzi accessibili e gravi problemi di traffico causati dall'espansione urbana.[49]

Il distretto è diviso in quattro quadranti di zona diseguale: Nord-Ovest (NW), Nord-Est (NE), Sud-Est (SE), e Sud-Ovest (SW). Gli assi che delimitano i quadranti si incrociano presso l'edificio del Campidoglio.[51] Tutti i nomi delle strade includono l'abbreviazione del quadrante per indicare la loro posizione e i numeri civici sono assegnati in base al numero approssimativo di isolati dal Campidoglio. Nella maggior parte delle città, le strade sono stabilite in un modello di griglia con vie est-ovest denominati con le lettere (ad esempio, C Street SW) e nord-sud strade con i numeri (ad esempio, 4th Street NW).[51]

La città di Washington è stata delimitata da Boundary Street a nord (rinominato Florida Avenue nel 1890), Rock Creek a ovest, e dal fiume Anacostia a est.[34][48] La griglia di strade di Washington è stata estesa, ove possibile, in tutto il distretto a partire dal 1888.[52] Le strade di Georgetown sono state rinominate nel 1895.[35] Alcune strade sono particolarmente degne di nota, come la Pennsylvania Avenue, che collega la Casa Bianca al Campidoglio degli Stati Uniti e la K Street, che ospita gli uffici di molti gruppi lobbistici.[53] Washington ospita 297 ambasciate straniere e edifici correlati, molte delle quali si collocano su un tratto di Massachusetts Avenue informalmente noto come Embassy Row.[54]

La città di Washington ha una pianta urbanistica che, specie nella collocazione dei principali edifici storici, richiama simboli della Massoneria la cui ideologia era diffusa nella classe intellettuale statunitense. Fu anche costruito il George Washington Masonic National Memorial.[55][56]

La Casa Bianca

L'architettura di Washington è molto varia. Sei dei primi dieci edifici della classifica dell'American Institute of Architects si trovano nel Distretto di Columbia:[57] la Casa Bianca, la Washington National Cathedral, il Jefferson Memorial, il Campidoglio degli Stati Uniti, il Lincoln Memorial e il Vietnam Veterans Memorial. Gli stili architettonici neoclassici, georgiano, neogotico e moderno si riflettono tra quelle sei strutture e in molti altri edifici importanti della città. Eccezioni notevoli includono edifici costruiti in stile Secondo Impero francese, come l'Eisenhower Executive Office Building.[58] Da ricordare anche la Cattedrale cattolica di San Matteo.

Evoluzione demografica di Washington[30][59][60][61]
Anno Abitanti Anno Abitanti
1800 8 144 1920 437 571
1810 15 471 1930 486 869
1820 23 336 1940 663 091
1830 30 261 1950 802 178
1840 33 745 1960 763 956
1850 51 687 1970 756 510
1860 75 080 1980 638 333
1870 131 700 1990 606 900
1880 177 624 2000 572 059
1890 230 392 2010 601 723
1900 278 718 2019 705 749
1910 331 069
Profilo etnico della città 2020[62] 2010[63] 1990[64] 1970[64] 1940[64]
Bianchi 39,6% 38,5% 29,6% 27,7% 71,5%
 —Bianchi non ispanici 38,0% 34,8% 27,4% 26,5%[65] 71,4%
Neri 41,4% 50,7% 65,8% 71,1% 28,2%
Ispanici e latinoamericani (qualsiasi etnia) 11,3% 9,1% 5,4% 2,1%[65] 0,1%
Asiatici 4,8% 3,5% 1,8% 0,6% 0,2%

L'US Census Bureau stima che la popolazione del distretto, al 1º luglio 2017, fosse di 693 972 abitanti, con un aumento del 2,7% rispetto al censimento del 2010.[66] La crescita ha mantenuto un trend positivo a partire dal 2000, dopo mezzo secolo di declino.[67] La città, a partire dal 2010, ha raggiunto il 24º posto nella classifica delle città più popolose degli Stati Uniti.[68] Secondo i dati rilevati nel 2009, i pendolari delle periferie aumentano la popolazione diurna del Distretto a oltre un milione di persone.[69] Se il Distretto fosse uno Stato si tratterebbe del 50° come popolazione, davanti al Wyoming.[60]

L'area metropolitana di Washington, che comprende il Distretto e la periferia circostante, è la settima più grande area metropolitana degli Stati Uniti, con circa 5,6 milioni di abitanti, come rilevato nel censimento del 2010.[70] Quando la zona di Washington viene inclusa con Baltimora e le sue periferie, l'area metropolitana Baltimora-Washington raggiungeva, nel 2010, una popolazione superiore agli 8 500 000 abitanti.[71]

Secondo il censimento del 2020, la popolazione di Washington, D.C. è composta per il 41,1% da afroamericani, per il 39,6% da caucasici (di cui 38,0% non ispanici), per lo 11,3% da ispanici e per il 4,8% asiatici. Nel 2010 gli abitanti di altre etnie sono in crescita del 4,1% mentre gli ispanici sono un gruppo in crescita del 9,1% sulla popolazione del distretto.[72]

Edifici residenziali a Logan Circle

Circa il 17% dei residenti del Distretto, nel 2010, avevano un'età sotto ai 18 anni, un dato inferiore rispetto a quello generale degli Stati Uniti del 24%. L'età media, 34 anni, è più bassa rispetto a quella degli altri 50 stati. A partire dal 2010, ci sono stati circa 81 734 immigrati stranieri che vivono a Washington.[73] Gli stati principali di origine degli immigrati sono El Salvador, Vietnam ed Etiopia, con una concentrazione di salvadoregni nel quartiere Mount Pleasant.[74]

Washington, fin dalla sua fondazione, ha avuto una vasta popolazione afro-americana.[75] Tra il 1800 e il 1940, tale etnia ha rappresentato circa il 30% della popolazione totale del distretto.[30] La popolazione afro-americana di Washington ha raggiunto un picco del 70% nel 1970. Da allora, tuttavia, la percentuale di residenti neri è costantemente diminuita per via di molti afro-americani che hanno lasciato la città per la periferia circostante. Allo stesso tempo, la popolazione bianca della città è costantemente aumentata. Ciò è evidente in un calo del 24,4% della popolazione nera e un aumento del 10% dei bianchi, a partire dal 1990.

I ricercatori che hanno analizzato i dati del censimento del 2010 hanno rivelato che ci sono state 4 822 coppie dello stesso sesso nel Distretto di Columbia, circa il 2% sul totale delle famiglie.[76] Il consiglio comunale ha approvato una legge nel 2009, che autorizza il matrimonio omosessuale e il distretto ha iniziato a emettere licenze di matrimonio a coppie dello stesso sesso a partire da marzo 2010.[77]

Un rapporto pubblicato nel 2007 ha rilevato che circa un terzo dei residenti distrettuali sono funzionalmente analfabeti, a fronte di un tasso nazionale di circa uno su cinque. Questo è attribuito in parte agli immigrati che non conoscono l'inglese.[78] In contrasto con l'elevato tasso di analfabetismo funzionale, il 50% dei residenti distrettuali possiede almeno una laurea quadriennale.[73] Nel 2006, i residenti di Washington avevano un reddito personale pro capite di 55755 $, superiore a qualsiasi dei 50 stati degli Stati Uniti.[79] Tuttavia, il 19% dei residenti era al di sotto della soglia di povertà nel 2005, superiore a qualsiasi stato tranne al Mississippi.[80] Secondo i dati rilevati a partire dal 2008, più della metà dei residenti distrettuali si identificano come cristiani: il 28% dei residenti sono battisti, il 13% sono cattolici e il 31% sono membri di altre confessioni cristiane. I residenti che praticano altre religioni costituiscono il 6% della popolazione e il 18% non aderiscono ad alcuna religione.[81]

Oltre il 90% dei residenti del Distretto hanno una copertura assicurativa sanitaria, il secondo più alto tasso della nazione. Ciò è dovuto in parte ai programmi della città che aiutano a fornirla alle fasce di popolazione a basso reddito.[82] Uno studio del 2009 ha rilevato che almeno il 3% dei residenti distrettuali sono affetti da HIV o presentano l'AIDS, che per il Centers for Disease Control and Prevention rappresenta una epidemia "generalizzata e grave".[83]

La criminalità a Washington è concentrata nelle aree associate alla povertà, alla tossicodipendenza e al fenomeno delle bande. Uno studio del 2010 ha rilevato che il 5% del territorio cittadino ha contribuito a poco più di un quarto dei crimini totali del distretto.[84] I quartieri più ricchi di Northwest Washington sono in genere sicuri, ma i rapporti dimostrano un aumento dei crimini violenti nei quartieri più poveri generalmente concentrati nella parte orientale della città.[84] Circa 60 000 residenti sono ex-detenuti.[85]

Nei primi anni novanta Washington è stata spesso descritta come la "capitale degli omicidi".[86] Il loro numero ha raggiunto il picco nel 1991 con un totale di 479, ma il livello di violenza ha poi iniziato a diminuire drasticamente. Nel 2011, il numero annuale di omicidi è sceso a 108, il valore più basso registrato dal 1963.[87] Molti quartieri, una volta pericolosi, stanno trasformandosi in più sicuri e vitali. Anche i reati contro il patrimonio hanno subito una diminuzione negli ultimi anni.[88]

Il Distretto di Columbia presenta un particolare clima semi-continentale, con notevoli differenze da una stagione all'altra, influenzato dalla vicinanza dell'oceano Atlantico: come succede poco più a nord per la vicina New York City, la corrente calda del golfo non è sufficiente a far da scudo al gelo del nord quando scende dal Canada durante l’inverno.[89]

Gli inverni sono freddi: normalmente, le minime restano vicine allo zero e le massime sugli 8 °C. Sia il vento sia le nevicate sono comuni: ogni inverno cadono circa 40 centimetri di neve, ma ogni 4-5 anni arrivano ondate di gelo improvviso con punte fin sotto i −15 °C e tempeste di neve in grado di rallentare molte attività.

Le estati sono calde e afose, con temperature minime di poco inferiori ai 20 °C e massime intorno ai 30 °C. Talvolta, ondate di calore possono far superare i 35 °C, ma non succede troppo frequentemente, mentre sono più probabili i temporali improvvisi.[90]

In generale Washington è una città abbastanza piovosa (proprio grazie alla vicinanza all'oceano), con precipitazioni diffuse durante tutto l'anno e un po' più intense nei mesi caldi, da maggio a settembre.

WASHINGTON[91] Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 5,87,512,919,024,429,031,230,226,520,514,28,07,118,830,120,419,1
T. min. media (°C) −4,2−3,11,16,111,716,719,518,614,57,72,8−1,8−3,06,318,38,37,5
Precipitazioni (mm) 73708777968999104897781812242602922471 023

Washington ha un'economia in crescita, variamente diversificata, con una percentuale crescente di posti di lavoro professionali e di servizi alle imprese.[92] Il prodotto lordo del Distretto nel 2010 è stato di 103,3 miliardi di dollari, che la classificano al 34º posto rispetto ai 50 stati degli Stati Uniti.[93] Il prodotto interno lordo della zona metropolitana di Washington è stato 425 miliardi di dollari nel 2010, diventando così la quarta più grande economia metropolitana degli Stati Uniti.[94] A giugno 2011, l'area metropolitana di Washington ha avuto un tasso di disoccupazione del 6,2%, il secondo tasso più basso tra le 49 più grandi aree metropolitane del paese.[95] Il Distretto di Columbia in sé aveva un tasso di disoccupazione del 9,8% durante lo stesso periodo.[96]

Eastern Market a Capitol Hill ospita venditori di cibo e bancarelle artigianali

Nel 2012, il governo federale ha rappresentato circa il 29% dei posti di lavoro a Washington.[97] Questo consente alla città di non risentire delle crisi economiche nazionali, poiché il governo federale continua a funzionare anche in periodi di recessione.[98] Molte organizzazioni come studi legali, appaltatori indipendenti (sia civili sia militari), organizzazioni non a scopo di lucro, società di lobby, sindacati, gruppi commerciali, industriali e associazioni professionali hanno la loro sede nella città di Washington per essere vicino al governo federale.[98] Washington ospita anche quasi 200 ambasciate e organizzazioni internazionali come la Banca Mondiale, il Fondo monetario internazionale (FMI), l'Organizzazione degli Stati americani, la Banca Interamericana di Sviluppo, e la Pan American Health Organization. Nel 2008, il corpo diplomatico straniero a Washington impiegava circa 10 000 persone e ha contribuito con una cifra stimata in 400 milioni di dollari annuali per l'economia locale.[53]

Nel Distretto sono sempre più presenti attività non direttamente collegate al governo, in particolare nei settori dell'istruzione, della finanza, dell'ordine pubblico e della ricerca scientifica. Nel 2009, la Georgetown University, la George Washington University, il Washington Hospital Center, il Children National Medical Center e la Howard University erano i primi cinque enti privati datori di lavoro nella città.[99] Secondo le statistiche nel 2011, quattro delle 500 più grandi società del paese avevano sede nel Distretto.[100]

Università e istituzioni scientifiche

[modifica | modifica wikitesto]

A Washington ha sede la prestigiosa Georgetown University, retta dai gesuiti, nonché la George Washington University.

Nella città hanno sede anche varie istituzioni scientifiche e culturali, come l'Accademia nazionale delle scienza, l'accademia delle scienze degli Stati Uniti, la famosa National Geographic Society, lo United States Naval Observatory.

Biblioteche e archivi

[modifica | modifica wikitesto]

Nei pressi del Campidoglio si trova la Biblioteca del Congresso, la più grande biblioteca del mondo con una collezione di più di 147 milioni di libri, manoscritti e altri materiali.[101]

Lungo il National Mall ha sede la National Archives and Records Administration, l'archivio di Stato americano, contenente migliaia di documenti di notevole importanza per la storia americana, compresa la Dichiarazione d'indipendenza, la Costituzione degli Stati Uniti e il Bill of Rights.[102]

Siti storici e musei

[modifica | modifica wikitesto]

Il National Mall è un grande parco situato nel centro di Washington tra il Lincoln Memorial e il Campidoglio. Data la sua importanza, esso è spesso la sede di proteste politiche, concerti, festival e insediamenti presidenziali. Il monumento a Washington e il Jefferson Pier sono anch'essi nel parco, posti a sud della Casa Bianca. Nel parco si trovano anche il National World War II Memorial, il Korean War Veterans Memorial e il Vietnam Veterans Memorial.[103]

Direttamente a sud del parco, vi è un lago artificiale contornato da alberi di ciliegio donati dal Giappone.[104] Il Franklin Delano Roosevelt Memorial, il George Mason Memorial, il Jefferson Memorial, il Martin Luther King, Jr. Memorial e il District of Columbia War Memorial si trovano tutti vicino al lago.[103]

Il Palazzo della Corte Suprema degli Stati Uniti d'America è stato realizzato nel 1935, prima di allora la corte si riuniva in alcune stanze del Campidoglio.[105]

Sede centrale della Smithsonian Institution.

La Smithsonian Institution è un ente educativo gestito dal Congresso e fondato nel 1846 e che gestisce la maggior parte dei musei ufficiali della nazione e quelli di Washington. Il governo degli Stati Uniti sponsorizza parzialmente i fondi dell'ente, rendendo le sue collezioni aperte al pubblico gratuitamente.[106] Il più visitato dei musei Smithsonian, nel 2010, è stato il National Air and Space Museum situato sul National Mall.[107] Altri musei della Smithsonian Institution che si trovano nel centro cittadino sono: il National Museum of Natural History, il National Museum of African Art, il National Museum of American History, il National Museum of the American Indian, le gallerie Sackler e Freer, il giardino dello Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, il Ripley Center e lo Smithsonian Institution Building che ha funzione di sede principale dell'ente.[108]

Lo Smithsonian American Art Museum e la National Portrait Gallery sono ospitate nello stesso edificio, il Donald W. Reynolds Center, posto vicino alla Chinatown di Washington.[109] Il Centro Reynolds è anche conosciuto come Palazzo Vecchio Ufficio Brevetti.[110] La Renwick Gallery è ufficialmente parte dello Smithsonian American Art Museum, ma si trova in un edificio separato vicino alla Casa Bianca. Altri musei Smithsonian e gallerie includono: L'Anacostia Community Museum nel sud-est di Washington, il National Postal Museum vicino alla Union Station e il National Zoo a Woodley Park.[108]

La National Gallery of Art, sul National Mall vicino al Campidoglio, presenta opere d'arte americana ed europea. La galleria e le sue collezioni sono di proprietà del governo degli Stati Uniti e non della Smithsonian Institution.[111] Il National Building Museum, situato vicino alla piazza della magistratura, viene prestato dal Congresso per ospitare mostre di architettura, urbanistica e design.[112]

Vi sono molti altri musei d'arte privati nel Distretto di Columbia, che ospitano collezioni importanti e mostre aperte al pubblico, come il National Museum of Women in the Arts, la Corcoran Gallery of Art, il più grande museo privato a Washington[113] e la Phillips Collection di Dupont Circle, il primo museo di arte moderna negli Stati Uniti.[114] Altri musei privati a Washington includono il Newseum, il O Street Museum Foundation, l'International Spy Museum, il National Geographic Society Museum e il Marian Koshland Science Museum. L'United States Holocaust Memorial Museum vicino al National Mall contiene documenti e oggetti legati alla Shoah.[115]

Teatri e musica

[modifica | modifica wikitesto]
Il John F. Kennedy Center for the Performing Arts sulle rive del Potomac

Washington, D.C. è un centro nazionale per le arti. Il John F. Kennedy Center for the Performing Arts è la sede della National Symphony Orchestra, la Washington National Opera e il Washington Ballet. I Kennedy Center Honors sono premi che vengono assegnati ogni anno a personalità dello spettacolo che hanno contribuito alla vita culturale degli Stati Uniti.[116] Lo storico Teatro Ford, luogo dell'assassinio del presidente Abraham Lincoln, continua a organizzare eventi e a ospitare un museo.[117]

La sede dei Marine vicino al Campidoglio ospita la United States Marine Band, fondata nel 1798 e che è la più antica del paese.[118] Il compositore John Philip Sousa ha condotto la Marine Band dal 1880 fino al 1892.[119] Fondata nel 1925, la United States Navy Band ha la sua sede presso il Washington Navy Yard e si esibisce in occasione di eventi ufficiali e concerti pubblici della città.[120]

Washington ha una forte tradizione teatrale locale. Fondata nel 1950, l'Arena Stage ha ottenuto l'attenzione nazionale e con la sua crescita ha stimolato il movimento teatrale indipendente cittadino, che ora include organizzazioni come la Shakespeare Theatre Company, la Woolly Mammoth Theatre Company, lo Studio theatre.[121] L'Arena Stage aperto la sua sede in una zona emergente della città, sul lungomare sud-ovest, nel 2010.[122]

La U Street, nella parte nord-ovest della città, nota come "Broadway nera di Washington", è sede di istituzioni come il Teatro Howard, la Bohemian Caverns e il Teatro Lincoln, che ha ospitato leggende della musica come Duke Ellington, John Coltrane e Miles Davis.[123] Washington ha un suo genere musicale nativo chiamato go-go, un post-funk, con percussioni dal sapore R&B che è stato reso popolare, alla fine del 1970, da Chuck Brown.[124]

Il Washington Post è il più diffuso e più antico giornale di Washington, fondato nel 1877.

Il Washington Times fondato nel 1982 da Sun Myung Moon, leader della Chiesa dell'unificazione, ha una linea editoriale di stampo conservatore

La Capital One Arena (per motivi di sponsorizzazione Verizon Center) a Chinatown

Washington è una delle dodici città degli Stati Uniti che possiedono squadre nei principali sport professionistici.

Altre squadre professionistiche e semi-professionistiche a Washington sono: il Washington Kastles (World TeamTennis), Washington D.C. Slayers (American National Rugby League), la Eagles Washington Baltimora (USAFL), la D.C. Divas (Independent Women's Football League) e la Potomac Athletic Club RFC (Rugby Super League). Il William H.G. FitzGerald Tennis Center a Rock Creek Park ospita il Legg Mason Tennis Classic. Washington è anche sede di due importanti maratone annuali: la Marine Corps Marathon, che si tiene ogni autunno, e la Rock 'n' Roll USA Marathon che si tiene in primavera. La Marine Corps Marathon è iniziata nel 1976 ed è talvolta chiamata "The People Marathon" perché è la più grande maratona che non offre premi in denaro ai partecipanti.

Infrastrutture e trasporti

[modifica | modifica wikitesto]
Metro Center è la stazione di interscambio delle varie linee della metropolitana di Washington

Secondo alcuni studi del 2010, i pendolari che abitano nei dintorni di Washington hanno perso 70 ore all'anno a causa dei ritardi del traffico; ciò lega la città con Chicago nel primato negativo della congestione stradale peggiore del paese.[125] Tuttavia, il 37% dei pendolari si serve dei mezzi pubblici per recarsi al lavoro, il secondo più alto tasso della nazione.[126] Un ulteriore 12% dei pendolari si recava a piedi al lavoro, il 6% tramite il car pooling e il 3% aveva viaggiato in bicicletta nel 2010.[127] Uno studio del 2011 ha evidenziato che Washington era la settima città più raggiungibile a piedi del paese, con l'80% dei residenti che vivono in quartieri che li rendevano non auto dipendenti.[128]

Una fitta rete stradale costituisce il fulcro delle infrastrutture di trasporto di superficie. A causa delle proteste da parte dei residenti della zona durante le rivolte del 1960, gran parte del sistema autostradale interstatale proposto, che doveva attraversare il centro di Washington, non è mai stato realizzato. I fondi che erano stati dedicati alla costruzione di ulteriori autostrade sono stati invece indirizzati alle infrastrutture di trasporto pubblico.[129]

La Washington Metropolitan Area Transit Authority (WMATA) gestisce la metropolitana di Washington così come il Metrobus. Entrambi i sistemi servono sia il Distretto sia la sua periferia. La metropolitana ha aperto il 27 marzo 1976 e attualmente si compone di 86 stazioni e 171,1 km di percorso. Con una media di circa un milione di viaggiatori per ogni giorno della settimana, la metropolitana di Washington è il secondo più trafficato sistema di trasporto rapido del paese. Metrobus serve oltre 400 000 passeggeri ogni giorno della settimana, ciò lo rende il sesto sistema di autobus della nazione.[130]

La Union Station è la stazione ferroviaria principale della città

La Union Station è la stazione ferroviaria principale della città e serve circa 70 000 persone ogni giorno. È la seconda stazione più trafficata della Amtrak con 4,6 milioni di passeggeri transitati all'anno ed è il capolinea meridionale per il Corridoio Nord-Est e della Acela Express. È servita anche dai treni suburbani del Maryland Area Regional Commuter e del Virginia Railway Express.[131] A seguito di lavori di ristrutturazione avvenuti nel 2011, la Union Station di Washington è diventata il centro primario per autobus interurbani.[132]

Terminal principale del Washington Dulles International Airport

Tre aeroporti principali servono il distretto. Il Ronald Reagan Washington National Airport si trova di fronte al centro di Washington ad Arlington, in Virginia e ha una propria stazione della metropolitana. Data la sua vicinanza con la città, il Reagan National dispone di misure di sicurezza supplementari.[133] La maggior parte dei voli internazionali arrivano e partono dal Washington Dulles International Airport situato a 42,3 km a ovest del distretto nella contea di Fairfax, in Virginia. Il Baltimore-Washington International Thurgood Marshall Airport è a 51,0 km a nord-est del distretto nella contea di Anne Arundel, Maryland.

Con un aumento previsto del 32% di passeggeri, è stata proposta la costruzione di un nuovo sistema di tram per collegare i quartieri della città,[134] la cui prima linea è stata aperta nel febbraio 2016.[135] I progetti di ampliamento prevedono, inoltre, un prolungamento della metropolitana per arrivare a collegarla fino all'aeroporto Washington Dulles.[136] Il Distretto e l'adiacente Contea di Arlington ha lanciato, nel settembre 2010, un sistema di bike sharing[137] ed è attualmente uno dei più grandi sistemi di condivisione di biciclette nel paese, con oltre 1 500 biciclette e 165 stazioni[138] oltre a una rete di piste ciclabili contrassegnate che si estendono per 77 km. Si prevede di espandere ulteriormente la rete.[139]

La città compare nel videogame Fallout 3.

Amministrazione

[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi e città partner

[modifica | modifica wikitesto]

Washington ha dodici accordi ufficiali di gemellaggio. Ognuna delle città della lista è una capitale nazionale, con l'eccezione di Sunderland, che è la città natale della famiglia di George Washington[140], e della città dell'Aquila. Parigi e Roma sono oggi formalmente riconosciute come "città partner" per via della loro particolare amministrazione.[141]

  1. ^ a b Census
  2. ^ Luciano Canepari, Washington, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
    Meno consigliata la pronuncia intenzionale "per fare sfoggio" [ˈwaʃʃinton].
  3. ^ American FactFinder - Results, su factfinder2.census.gov. URL consultato il 22 ottobre 2011 (archiviato il 14 agosto 2014).
  4. ^ Columbia è un sinonimo poetico di America.
  5. ^ (EN) A Century of Lawmaking for a New Nation: U.S. Congressional Documents and Debates, 1774-1875, su memory.loc.gov. URL consultato il 23 febbraio 2011 (archiviato il 20 gennaio 2013).
  6. ^
    (EN)

    «this portion of said District, included within the present limits of the city of Washington, shall continue to be known as the city of Washington»

    (IT)

    «questa parte del Distretto, compresa negli attuali confini della città di Washington, dovrà continuare ad essere nota col nome di città di Washington»

  7. ^ (EN) Home Rule Act (PDF), su dccouncil.washington.dc.us. URL consultato il 23 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2011).
  8. ^ Waldo Lee McAtee, A Sketch of the Natural History of the District of Columbia, Washington, DC, H.L. & J.B. McQueen, Inc., 1918, p. 7.
  9. ^ Charles Burr, A Brief History of Anacostia, Its Name, Origin and Progress, in Records of the Columbia Historical Society, vol. 23, 1920, p. 170. URL consultato il 10 settembre 2012 (archiviato il 27 maggio 2013).
  10. ^ James Madison, The Federalist No. 43, su The Independent Journal, Library of Congress. URL consultato il 5 settembre 2011 (archiviato il 23 agosto 2011).
  11. ^ Harvey W. Crew, William Bensing Webb, John Wooldridge, IV. Washington Becomes The Capital, in Centennial History of the City of Washington, D. C., Dayton, Ohio, United Brethren Publishing House, 1892, p. 66.
  12. ^ Constitution of the United States, su archives.gov, National Archives and Records Administration. URL consultato il 22 luglio 2008 (archiviato il 5 marzo 2016).
  13. ^ Harvey W. Crew, William Bensing Webb, John Wooldridge, Centennial History of the City of Washington, D. C., Dayton, Ohio, United Brethren Publishing House, 1892, pp. 89–92.
  14. ^ Georgetown Historic District, su nps.gov, National Park Service. URL consultato il 5 luglio 2008 (archiviato il 2 luglio 2008).
  15. ^ Alexandria's History, su alexandriahistorical.org, Alexandria Historical Society. URL consultato il 4 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2009).
  16. ^ Fergus M. Bordewich, Washington: the making of the American capital, HarperCollins, 2008, pp. 76–80, ISBN 978-0-06-084238-3. URL consultato il 10 settembre 2012 (archiviato il 27 maggio 2013).
  17. ^ Boundary Stones of Washington, D.C., su boundarystones.org. URL consultato il 27 maggio 2008 (archiviato il 23 agosto 2011).
  18. ^ Harvey W. Crew, William Bensing Webb, John Wooldridge, IV. Permanent Capital Site Selected, in Centennial History of the City of Washington, D.C., Dayton, Ohio, United Brethren Publishing House, 1892, p. 101. URL consultato il 1º giugno 2011 (archiviato il 1º maggio 2013).
  19. ^ Get to Know D.C., su historydc.org, Historical Society of Washington, D.C.. URL consultato l'11 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2010).
  20. ^ The Senate Moves to Washington, su senate.gov, United States Senate, 14 febbraio 2006. URL consultato l'11 luglio 2008 (archiviato il 23 agosto 2011).
  21. ^ Harvey W. Crew, William Bensing Webb, John Wooldridge, IV. Permanent Capital Site Selected, in Centennial History of the City of Washington, D. C., Dayton, Ohio, United Brethren Publishing House, 1892, p. 103.
  22. ^ Statement on the subject of The District of Columbia Fair and Equal Voting Rights Act (PDF), su americanbar.org, American Bar Association, 14 settembre 2006. URL consultato il 10 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2011).
  23. ^ Saving History: Dolley Madison, the White House, and the War of 1812, su whitehousehistory.org, White House Historical Association. URL consultato il 21 febbraio 2010.
  24. ^ A Brief Construction History of the Capitol, su aoc.gov, Architect of the Capitol. URL consultato il 4 giugno 2008 (archiviato il 23 agosto 2011).
  25. ^ a b Mark David Richards, The Debates over the Retrocession of the District of Columbia, 1801–2004 (PDF), in Washington History, Historical Society of Washington, D.C., Spring/Summer 2004, pp. 54–82. URL consultato il 16 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2009).
  26. ^ Horace Greeley, The American Conflict: A History of the Great Rebellion in the United States, Chicago, G. & C.W. Sherwood, 1864, pp. 142–144.
  27. ^ Compromise of 1850, su loc.gov, Library of Congress, 21 settembre 2007. URL consultato il 24 luglio 2008 (archiviato il 3 settembre 2011).
  28. ^ a b Walter Fairleigh Dodd, The government of the District of Columbia, Washington, D.C., John Byrne & Co., 1909, pp. 40–5. URL consultato il 10 settembre 2012 (archiviato il 27 maggio 2013).
  29. ^ Ending Slavery in the District of Columbia, su emancipation.dc.gov, D.C. Office of the Secretary. URL consultato il 12 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2012).
  30. ^ a b c d Historical Census Statistics on Population Totals By Race, 1790 to 1990 (PDF), su census.gov, United States Census Bureau, 13 settembre 2002. URL consultato il 13 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2011).
  31. ^ Fergus M. Bordewich, Washington: the making of the American capital, HarperCollins, 2008, p. 272, ISBN 978-0-06-084238-3. URL consultato il 10 settembre 2012 (archiviato il 27 maggio 2013).
  32. ^ An Act to provide a Government for the District of Columbia, su Statutes at Large, 41st Congress, 3rd Session, Library of Congress. URL consultato il 10 luglio 2011 (archiviato il 20 gennaio 2013).
  33. ^ Delos Franklin Wilcox, Great cities in America: their problems and their government, The Macmillan Company, 1910, pp. 27–30. URL consultato il 10 settembre 2012 (archiviato il 27 maggio 2013).
  34. ^ a b c Kathryn Schneider Smith (a cura di), Washington at Home: An Illustrated History of Neighborhoods in the Nation's Capital, 2ª ed., Johns Hopkins University Press, 2010, pp. 1–11, ISBN 978-0-8018-9353-7.
  35. ^ a b William Tindall, Origin and government of the District of Columbia, Washington, D.C., U.S. Government Printing Office, 1907, pp. 26–8. URL consultato il 10 settembre 2012 (archiviato il 26 dicembre 2011).
  36. ^ a b William Ramroth, The City Beautiful Movement, in Planning for Disaster, Kaplan, 2007, p. 91, ISBN 978-1-4195-9373-4. URL consultato il 10 settembre 2012 (archiviato il 27 maggio 2013).
  37. ^ Mark Gelernter, History of American Architecture, Manchester University Press, 2001, p. 248, ISBN 978-0-7190-4727-5. URL consultato il 10 settembre 2012 (archiviato il 27 maggio 2013).
  38. ^ Paul Kelsey Williams, Washington, D.C.: the World War II years, Arcadia Publishing, 2004, ISBN 978-0-7385-1636-3. URL consultato il 10 settembre 2012 (archiviato il 27 maggio 2013).
  39. ^ Twenty-Third Amendment, su CRS Annotated Constitution, Legal Information Institute (Cornell University Law School). URL consultato il 28 agosto 2012 (archiviato il 30 agosto 2012).
  40. ^ Paul Schwartzman, Robert E. Pierre, From Ruins To Rebirth, in The Washington Post, 6 aprile 2008. URL consultato il 6 giugno 2008 (archiviato il 4 maggio 2011).
  41. ^ District of Columbia Home Rule Act, su abfa.com, Government of the District of Columbia, febbraio 1999. URL consultato il 27 maggio 2008 (archiviato il 23 agosto 2011).
  42. ^ Jay Mathews, City's 1st Mayoral Race, as Innocent as Young Love, in The Washington Post, 11 ottobre 1999, p. A1. URL consultato il 5 maggio 2019 (archiviato il 14 ottobre 2017).
  43. ^ Al-Jazeera offers accounts of 9/11 planning, CNN, 12 settembre 2002. URL consultato il 3 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2006).
  44. ^ White House target of Flight 93, officials say, CNN, 23 maggio 2002. URL consultato il 3 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2008).
  45. ^ Miles Orvell (a cura di), Public space and the ideology of place in American culture, Rodopi, 2009, p. 22, ISBN 978-90-420-2574-5. URL consultato il 10 settembre 2012 (archiviato il 27 maggio 2013).
  46. ^ Map 1: The L'Enfant Plan for Washington, su nps.gov, National Park Service. URL consultato il 27 ottobre 2009 (archiviato il 21 gennaio 2009).
  47. ^ Harvey W. Crew, William Bensing Webb, John Wooldridge, Centennial History of the City of Washington, D. C., Dayton, Ohio, United Brethren Publishing House, 1892, pp. 101–3.
  48. ^ a b The L'Enfant and McMillan Plans, su nps.gov, National Park Service. URL consultato il 27 maggio 2008 (archiviato il 23 agosto 2011).
  49. ^ a b Paul Schwartzman, High-Level Debate On Future of D.C., in The Washington Post, 2 maggio 2007. URL consultato il 1º luglio 2012 (archiviato il 13 novembre 2012).
  50. ^ John Kelly, Washington Built on a Swamp? Think Again., in The Washington Post, 1º aprile 2012. URL consultato il 5 maggio 2019 (archiviato il 9 dicembre 2015).
  51. ^ a b Layout of Washington DC, su senate.gov, United States Senate, 30 settembre 2005. URL consultato il 14 luglio 2008 (archiviato il 23 agosto 2011).
  52. ^ Laws relating to the permanent system of highways outside of the cities of Washington and Georgetown, Washington, D.C., Government Printing Office, 1908, p. 3. URL consultato il 10 settembre 2012 (archiviato il 27 maggio 2013).
  53. ^ a b Jeffrey H. Birnbaum, The Road to Riches Is Called K Street, in The Washington Post, 22 giugno 2005, p. A01. URL consultato il 17 giugno 2008 (archiviato il 16 febbraio 2011).
  54. ^ Larry Van Dyne, Foreign Affairs: DC's Best Embassies, in Washingtonian Magazine, 1º febbraio 2008. URL consultato il 17 giugno 2012 (archiviato il 14 giugno 2012).
  55. ^ https://www.turismo.it/oltreconfine/articolo/art/titolo-id-7155/
  56. ^ https://www.bing.com/images/search?view=detailV2&ccid=2zLL%2bdvr&id=B702F0C4796B6CD4AABD351332FB4722BC1958FC&thid=OIP.2zLL-dvrZy7qNtCt1T-rWwHaGV&mediaurl=https%3a%2f%2f3.bp.blogspot.com%2f-sLzY09XOwU8%2fTb-0sOkVK_I%2fAAAAAAAABX8%2fPUUQLEPAPUE%2fs1600%2fwashington.jpg&exph=415&expw=485&q=la+pianta+di+washington+%c3%a8+massonica&simid=607994776422518559&ck=7580C09F19F1FA61FB64B8BAE34BEE11&selectedIndex=0&qpvt=la+pianta+di+washington+%c3%a8+massonica&FORM=IRPRST&ajaxhist=0
  57. ^ America's Favorite Architecture, su favoritearchitecture.org, American Institute of Architects and Harris Interactive, 2007. URL consultato il 3 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2011).
  58. ^ Washington, D.C. List of Sites, su nps.gov, National Park Service. URL consultato il 12 dicembre 2010 (archiviato il 29 novembre 2010).
  59. ^ (EN) Population and Housing Unit Estimates, su census.gov. URL consultato il 21 maggio 2020.
  60. ^ a b Resident Population Data, su census.gov, United States Census Bureau, 2010. URL consultato il 6 gennaio 2013 (archiviato il 16 gennaio 2013).
  61. ^ (EN) Campbell Gibson, Population of the 100 Largest Cities and Other Urban Places in the United States: 1790 to 1990, su census.gov, United States Census Bureau, giugno 1998. URL consultato il 29 luglio 2008.
  62. ^ 2020 Census: Information and Data | op, su planning.dc.gov. URL consultato l'8 aprile 2022.
  63. ^ (EN) Demographic Characteristics of the District and Metro Area (PDF), su planning.dc.gov, DC Office of Planning/State Data Center.
  64. ^ a b c (EN) District of Columbia—Race and Hispanic Origin for Selected Cities and Other Places: Earliest Census to 1990, su census.gov, U.S. Census Bureau. URL consultato il 21 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2012).
  65. ^ a b Da un campione del 15%
  66. ^ Annual Estimates of the Resident Population for the United States, Regions, States, and Puerto Rico: April 1, 2010 to July 1, 2011 (CSV), su 2011 Population Estimates, United States Census Bureau, dicembre 2011. URL consultato il 21 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2012).
  67. ^ Carol Morello e Dan Keating, D.C. population soars past 600,000 for first time in years, in The Washington Post, 22 dicembre 2011. URL consultato il 26 agosto 2011 (archiviato il 28 gennaio 2011).
  68. ^ Population Change for Places With Populations of 50,000 or More in the United States and Puerto Rico: 2000 to 2010, su census.gov, United States Census Bureau, 27 settembre 2011. URL consultato il 21 dicembre 2011 (archiviato il 15 dicembre 2011).
  69. ^ City/Place Daytime Population; ACS 2009, su proximityone.com, ProximityOne. URL consultato il 23 dicembre 2011 (archiviato il 19 gennaio 2012).
  70. ^ Population and Housing Occupancy Status: 2010 – United States – Metropolitan Statistical Area; and for Puerto Rico, su factfinder2.census.gov, United States Census Bureau, 2010. URL consultato il 23 aprile 2011 (archiviato il 14 agosto 2014).
  71. ^ Population and Housing Occupancy Status: 2010 – United States – Combined Statistical Area; and for Puerto Rico, su factfinder2.census.gov, United States Census Bureau, 2010. URL consultato il 23 aprile 2011 (archiviato il 20 agosto 2011).
  72. ^ District of Columbia, su State & County QuickFacts, U.S. Census Bureau. URL consultato il 12 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 23 agosto 2011).
  73. ^ a b Selected Social Characteristics in the United States, su American Community Survey 2010, United States Census Bureau. URL consultato il 21 gennaio 2012.
  74. ^ Singer, Audrey, et al., The World in a Zip Code: Greater Washington, D.C. as a New Region of Immigration, su brookings.edu, The Brookings Institution, 2001. URL consultato il 12 maggio 2012 (archiviato il 16 gennaio 2013).
  75. ^ Peter Kolchin, American Slavery: 1619–1877, New York, Hill and Wang, 1994, p. 81.
  76. ^ Gary J. Gates, Abigail M. Cooke, District of Columbia Census Snapshot: 2010 (PDF), su williamsinstitute.law.ucla.edu, The Williams Institute, settembre 2011. URL consultato il 12 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2012).
  77. ^ Keith L. Alexander, Anne E. Marimow, D.C. begins licensing same-sex marriages, in The Washington Post, 4 marzo 2010. URL consultato il 4 marzo 2010 (archiviato il 20 luglio 2010).
  78. ^ Study Finds One-Third in D.C. Illiterate, Associated Press, 19 marzo 2007. URL consultato il 13 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2011).
  79. ^ Personal Income Per Capita in Current and Constant (2000) Dollars by State: 2000 to 2006 (PDF), su census.gov, United States Census Bureau, aprile 2007. URL consultato il 27 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2008).
  80. ^ Individuals and Families Below Poverty Level—Number and Rate by State: 2000 and 2005 (PDF), su census.gov, United States Census Bureau, 2005. URL consultato il 27 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2008).
  81. ^ Barry A. Kosmin, Ariela Keysar, American Religious Identification Survey 2008 (PDF), su commons.trincoll.edu, Trinity College (Hartford, CT), p. 20. URL consultato il 25 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2013).
  82. ^ Jenny Reed, National Health Care Reform is a Win for DC, su dcfpi.org, DC Fiscal Policy Institute, 21 aprile 2010. URL consultato il 17 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2011).
  83. ^ Jose Antonio Vargas, Darryl Fears, HIV/AIDS Rate in D.C. Hits 3%, in The Washington Post, 15 marzo 2009, A01. URL consultato il 21 marzo 2009 (archiviato il 4 febbraio 2011).
  84. ^ a b Meagan Cahill, John K. Roman, Small Number of Blocks Account for Lots of Crime in D.C. (PDF), su dccrimepolicy.org, District of Columbia Crime Policy Institute, novembre 2010. URL consultato il 25 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2011).
  85. ^ Robert Pierre, Ex-Offenders Protest Dearth of Jobs, Services, in The Washington Post, 2 luglio 2008. URL consultato il 2 maggio 2011 (archiviato il 20 agosto 2011).
  86. ^ Ian Urbina, Washington Officials Try to Ease Crime Fear, in The New York Times, 13 luglio 2006. URL consultato il 10 giugno 2008 (archiviato il 16 aprile 2009).
  87. ^ Allison Klein e Matt Zapotosky, As homicides fall in D.C., rise in Prince George’s, numbers meet in the middle, in The Washington Post, 31 dicembre 2011. URL consultato il 2 gennaio 2012 (archiviato il 5 gennaio 2012).
  88. ^ Allison Klein e Dan Keating, Liveliest D.C. Neighborhoods Also Jumping With Robberies, in The Washington Post, 13 ottobre 2006. URL consultato il 26 giugno 2011 (archiviato il 27 giugno 2011).
  89. ^ Andrea Cuminatto, Clima di Washington DC: quando andare? Consigli sul periodo migliore, su viaggi-usa.it, 23 ottobre 2018. URL consultato il 16 maggio 2020.
  90. ^ Il Clima di Washington, su statiuniti.cc. URL consultato il 16 maggio 2020 (archiviato il 14 settembre 2014).
  91. ^ Copia archiviata, su it.climate-data.org. URL consultato il 13 marzo 2020 (archiviato il 1º dicembre 2017).
  92. ^ Richard Florida, What Housing Crisis?, in The New York Times, 2 giugno 2011. URL consultato il 15 novembre 2011 (archiviato il 1º dicembre 2011).
  93. ^ Gross Domestic Product by State, su bea.gov, U.S. Bureau of Economic Analysis, 7 giugno 2011. URL consultato il 19 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2008).
  94. ^ Gross Metropolitan Product, su bea.gov, U.S. Bureau of Economic Analysis, 29 settembre 2011. URL consultato il 13 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2012).
  95. ^ Metropolitan Area Employment and Unemployment (Monthly) News Release, su bls.gov, United States Bureau of Labor Statistics, 8 luglio 2011. URL consultato il 9 agosto 2011 (archiviato il 27 luglio 2011).
  96. ^ Regional and State Employment and Unemployment (Monthly) News Release, su bls.gov, United States Bureau of Labor Statistics, 17 giugno 2011. URL consultato il 9 agosto 2011 (archiviato il 10 agosto 2011).
  97. ^ Wage and Salary Employment by Industry and Place of Work (PDF), su newsroom.dc.gov, District of Columbia Department of Employment Services, 2012. URL consultato il 19 aprile 2012 (archiviato il 6 ottobre 2012).
  98. ^ a b Prashant Gopal, Some Cities Will Be Safer in a Recession, su BusinessWeek, 14 ottobre 2008. URL consultato il 9 settembre 2012 (archiviato il 6 novembre 2012).
  99. ^ Top 200 Chief Executive Officers of the Major Employers in the District of Columbia 2009 (PDF), su does.dc.gov, D.C. Department of Employment Services, 2010. URL consultato il 6 settembre 2012 (archiviato il 15 gennaio 2013).
  100. ^ Fortune 500 2011: States: District Of Columbia Companies, in Fortune Magazine, CNNMoney.com, 23 maggio 2011. URL consultato il 12 novembre 2011 (archiviato il 31 ottobre 2011).
  101. ^ General Information, su loc.gov, Library of Congress, 1º febbraio 2011. URL consultato il 9 luglio 2011 (archiviato il 24 febbraio 2014).
  102. ^ Rotunda for the Charters of Freedom, su archives.gov, The National Archives. URL consultato il 28 giugno 2008 (archiviato il 23 agosto 2011).
  103. ^ a b National Mall & Memorial Parks: History & Culture, su nps.gov, National Park Service, 28 settembre 2006. URL consultato il 18 febbraio 2012 (archiviato il 23 agosto 2011).
  104. ^ History of the Cherry Trees, su nps.gov, National Park Service. URL consultato il 19 agosto 2011 (archiviato il 5 agosto 2011).
  105. ^ The Court Building, su supremecourt.gov, Supreme Court of the United States. URL consultato il 19 agosto 2011 (archiviato il 1º settembre 2011).
  106. ^ About the Smithsonian, su si.edu, Smithsonian Institution. URL consultato il 27 maggio 2008 (archiviato il 7 marzo 2017).
  107. ^ Visitor Statistics, su newsdesk.si.edu, Smithsonian Institution. URL consultato il 13 agosto 2011 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2014).
  108. ^ a b Museum and Program Fact Sheets, su newsdesk.si.edu, Smithsonian Institution. URL consultato il 13 agosto 2011 (archiviato il 23 agosto 2011).
  109. ^ The Reynolds Center Frequently Asked Questions, su americanart.si.edu, Smithsonian Institution, 2006. URL consultato il 27 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2008).
  110. ^ A Brief Overview: History with Personality, su npg.si.edu, National Portrait Gallery. URL consultato il 5 giugno 2009 (archiviato il 28 maggio 2009).
  111. ^ About the National Gallery of Art, su nga.gov, National Gallery of Art. URL consultato il 25 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 23 agosto 2011).
  112. ^ About the National Building Museum, su nbm.org, National Building Museum. URL consultato il 6 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2010).
  113. ^ Jacqueline Trescott, Corcoran hires consultant to help re-imagine museum, art school, in The Washington Post, 4 gennaio 2011. URL consultato il 23 agosto 2011 (archiviato il 17 ottobre 2011).
  114. ^ About The Phillips Collection, su phillipscollection.org, The Phillips Collection. URL consultato il 28 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 18 dicembre 2008).
  115. ^ Frequently Asked Questions, su ushmm.org, U.S. Holocaust Memorial Museum, 14 gennaio 2008. URL consultato il 27 maggio 2008 (archiviato il 7 aprile 2008).
  116. ^ About the Kennedy Center Honors, su kennedy-center.org, The Kennedy Center. URL consultato il 29 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2008).
  117. ^ Edward Rothstein, Where a Comedy Turned to Tragedy, in The New York Times, 6 febbraio 2009. URL consultato il 2 aprile 2011 (archiviato il 12 maggio 2011).
  118. ^ Who We Are, su marineband.usmc.mil, United States Marine Band. URL consultato il 23 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2012).
  119. ^ Marjorie Risk Davison, History of Music in the District of Columbia, in Records of the Columbia Historical Society, 66–68, 1969, p. 183. URL consultato il 9 agosto 2011 (archiviato il 26 dicembre 2011).
  120. ^ History, su navyband.navy.mil, United States Navy Band. URL consultato il 23 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2011).
  121. ^ Don B. Wilmeth, C. W. E. Bigsby, The Cambridge history of American theatre, Cambridge University Press, 2000, p. 232, ISBN 978-0-521-66959-7. URL consultato il 13 settembre 2012 (archiviato il 27 maggio 2013).
  122. ^ Derek Kravitz, The emerging Southwest: Transformation underway, in The Washington Post, 26 settembre 2010. URL consultato il 2 aprile 2001 (archiviato il 16 febbraio 2011).
  123. ^ Dan Levin, Lights Return to 'Black Broadway' in Northwest Washington, D.C., in The New York Times, 10 settembre 2006. URL consultato il 20 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2011).
  124. ^ Alona Wartofsky, What Go-Goes Around ..., in The Washington Post, 3 giugno 2001, p. G01. URL consultato il 10 giugno 2008 (archiviato il 4 maggio 2011).
  125. ^ Ashley Halsey III, Washington area tied with Chicago for traffic congestion, study finds, in The Washington Post, 20 gennaio 2011. URL consultato il 15 agosto 2011 (archiviato il 6 luglio 2011).
  126. ^ Les Christie, New Yorkers are top transit users, CNNMoney, 29 giugno 2007. URL consultato il 15 luglio 2008 (archiviato il 16 maggio 2008).
  127. ^ District of Columbia Commuting Characteristics by Sex, su 2010 American Community Survey, United States Census Bureau. URL consultato il 16 ottobre 2011.
  128. ^ D.C. among top 10 most walkable cities, su wtop.com, WTOP, 8 agosto 2011. URL consultato il 28 agosto 2011 (archiviato il 28 settembre 2011).
  129. ^ Zachary Schrag, Chapter 5: The Bridge, in The Great Society Subway, Johns Hopkins University Press, 2006. URL consultato il 10 settembre 2012 (archiviato il 27 maggio 2013).
  130. ^ WMATA Facts (PDF), su wmata.com, WMATA, agosto 2008. URL consultato l'8 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2010).
  131. ^ District of Columbia Amtrak Fact Sheet FY 2010 (PDF), su amtrak.com, Amtrak, novembre 2010. URL consultato il 19 luglio 2011 (archiviato il 19 gennaio 2012).
  132. ^ Union Station gets new bus depot, su wjla.com, WJLA-TV, 15 novembre 2011. URL consultato il 19 giugno 2012 (archiviato il 30 ottobre 2012).
  133. ^ Security-Restricted Airspace, su faa.gov, Federal Aviation Administration, 13 dicembre 2005. URL consultato il 15 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2011).
  134. ^ History – DC Streetcar, su dcstreetcar.com, District Department of Transportation (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2013).
  135. ^ (EN) Michael Laris, D.C. streetcar makes its first voyages on H Street. ‘Is it really happening?’, The Washington Post, 27 febbraio 2016. URL consultato il 9 febbraio 2017 (archiviato il 28 febbraio 2016).
  136. ^ Dulles Metrorail Project Overview, su dullesmetro.com, Metropolitan Washington Airports Authority. URL consultato il 17 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2010).
  137. ^ Ashley Halsey III, New Bikeshare program provides wheels to casual cyclists in D.C., Arlington, in The Washington Post, 21 settembre 2010. URL consultato il 3 ottobre 2010 (archiviato il 4 maggio 2011).
  138. ^ About Capital Bikeshare, su capitalbikeshare.com, Alta Bicycle Share, Inc.. URL consultato il 19 giugno 2012 (archiviato il 3 luglio 2012).
  139. ^ Bicycle Program, su ddot.dc.gov, District Department of Transportation. URL consultato il 16 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2012).
  140. ^ DC Sister Cities, su os.dc.gov, D.C. Office of the Secretary. URL consultato il 12 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2015).
  141. ^ Twinning with Rome, su paris.fr, Ville de Paris. URL consultato il 21 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2011).

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN312739635 · ISNI (EN0000 0001 2296 8205 · SBN MUSL003684 · CERL cnl00029299 · LCCN (ENn79018774 · GND (DE4064682-8 · BNE (ESXX451789 (data) · BNF (FRcb11881081d (data) · J9U (ENHE987007554808005171 · NSK (HR000223866 · NDL (ENJA00629508
  Portale Stati Uniti d'America: accedi alle voci di Wikipedia che parlano degli Stati Uniti d'America