Novecento
Aspetto
Novecento
Titolo originale |
Novecento |
---|---|
Lingua originale | inglese e italiano |
Paese | Italia, Francia, Germania |
Anno | 1976 |
Genere | drammatico |
Regia | Bernardo Bertolucci |
Soggetto | Franco Arcalli, Bernardo Bertolucci, Giuseppe Bertolucci |
Sceneggiatura | Franco Arcalli, Bernardo Bertolucci, Giuseppe Bertolucci |
Produttore | Alberto Grimaldi |
Episodi | |
|
|
Interpreti e personaggi | |
|
|
Doppiatori italiani | |
|
|
Note | |
|
Novecento, film del 1976 con Robert De Niro e Gérard Depardieu, regia di Bernardo Bertolucci.
Frasi
[modifica]- Lo sciopero è una prepotenza intollerabile! (Giovanni Berlinghieri)
- I fascisti non sono mica come i funghi, che nascono così, in una notte. No. I fascisti sono stati i padroni a seminarli, li hanno voluti, li hanno pagati. E coi fascisti i padroni hanno guadagnato sempre di più, al punto che non sapevano più dove metterli i soldi. Così hanno inventato la guerra. Ci hanno mandato in Africa, in Russia, in Grecia, in Albania, in Spagna! Ma chi paga siamo sempre noi! Chi paga: il proletariato, gli operai, i contadini, i poveri! (Olmo Dalcò)
- Irma... Quando la festa sta per finire, digli che sono morto. Ti ricordi eh? Morto... (Nonno Alfredo Berlinghieri) [ultime parole]
- Olmo, prendimi qualche foglia e fammi aria. Sta cambiando il tempo. (Leo Dalcò) [ultime parole]
- Ho le gambe molli... Come se stessi sognando... (Giovanni Berlinghieri) [ultime parole]
- Attila hai... Dimenticato i guanti... (Patrizio) [ultime parole]
- Porci assassini... Porci assassini! Ah Ah! Porci... (Ida Cantarelli Pioppi) [ultime parole]
- Bestie! Servi! Schifo! Merda! Basta la musica, questa non è una balera! Non avete rispetto per i vostri morti? (Attila Melanchini) [ultime parole]
- Ti ricordi? Come quando eravamo bambini... (Alfredo Berlinghieri) [ultime parole]
Dialoghi
[modifica]- Leo Dalcò: Dalcò Olmo! Olmo, adesso che sei grande..vieni avanti! Ricordati questo: imparerai a leggere e a scrivere, ma resterai sempre Dalcò Olmo, figlio di paesani, andrai a fare il soldato, girerai il mondo, e dovrai anche imparare ad ubbidire, prenderai moglie, eh? ..E faticherai per tirare su i figli... Ma cosa resterai sempre?
Olmo Dalcò: Dalcò Olmo!
Leo Dalcò: Dalcò Olmo, paesano! Avete sentito? Niente preti in questa casa.
- Cavalier Pioppi: Voi dite, facciamo, facciamo come hanno fatto a Rivarolo. Ma a Rivarolo c'è scappato il morto; e adesso i rossi hanno il martire, e ci fanno persino il monumento in piazza. Allora io dico...
Avanzini: Tu dici male, Pioppi: sei uno che si farebbe mangiare l'asso di briscola; hanno fatto uno sbaglio a Rivarolo, e lo so io qual è: di martiri ne hanno fatto solo uno, ecco lo sbaglio. - Fornari: Dì, me col mio cane: gli do una legnata, non serve; gliene do due, neanche; dagliene dieci, e vedrai che impara, e non dargli il tempo di mordere.
Giovanni Berlinghieri: Mi fate parlare? Qui, in chiesa, ci hanno battezzato. Ci hanno cresimato. Qui in chiesa ci siamo sposati. E qui ci toccherà entrare. Da quella porta, per i piedi. Il più tardi possibile, se volete. Tutti voi sapete cos'erano le crociate. Lo sapete cos'erano le crociate? La Chiesa... Persino la Chiesa, quando ce n'è stato bisogno, ha tirato fuori il bastone. Ma poi chi sono questi bolscevichi? Eh? Semiasiatici, ecco cosa sono. Come i saraceni. Mongoli, sovversivi. Che fra un poco, se continua in questa maniera, ci fanno fuori a noi tutti, e ci prendono su ogni cosa. Ho ragione o no? [a voce più alta] Ho ragione o no? Eh, Pioppi?!
Avanzini: Chiacchiere, solo chiacchiere! So io cosa bisogna fare: ammazzarli tutti!
Giovanni Berlinghieri: Ma noi non vogliamo la violenza, o la vendetta! Noi vogliamo l'ordine. Noi siamo i novelli crociati. E dobbiamo infondere coraggio ai nostri giovani! Loro aspettano soltanto un segno da noi! E allora diamoglielo, questo segno!
Attila Melanchini: Abbiamo già salvato la Patria una volta; eravamo presenti in trincea. E oggi siamo qui.
- Censo: Demesio!
Demesio: Oooh!
Censo: Ma Dio esiste?
Demesio: No!
Censo: Attila! Quel maiale di Mussolini, esiste?
Attila Melanchini: Demesio! Esiste il Duce?
Demesio: No, il Duce non esiste!
Attila Melanchini: [Parlando con uno dei suoi scagnozzi] Spara. [La camicia nera spara ed uccide Demesio]
Censo: Attila, neanche te non te esisti!
Citazioni su Novecento
[modifica]- Eravamo nel 1976, in pieno compromesso storico e mi sembrava di dover celebrare un rito, pensavo di rendere omaggio alla storia del Pci. Paese Sera, quotidiano comunista romano, organizzò un dibattito con lo storico Paolo Spriano e Giancarlo Pajetta. Alla fine del primo tempo, Pajetta, entusiasta, mi abbracciò. Poi, vedendo le immagini della Liberazione, in cui mostravo anche le vendette private, i processi popolari contro i fascisti, si alzò furioso e se ne andò gridando: mi rifiuto di partecipare. Da allora, la mia tessera del Pci, presa nel 1969 contro l'estremismo filocinese dell'estrema sinistra, proprio nel momento in cui ci fu la rottura del partito con il gruppo del Manifesto, si è andata via via scolorendo... Alla metà degli anni Ottanta ho smesso di rinnovarla, non ero un militante, ho iniziato a vivere più all'estero che qui.[1] (Bernardo Bertolucci)
- La mia fuga con Olmo, abbandonando proprietà, terre, marito, eccetera, verso il Mediterraneo dove avremmo dovuto prendere una nave per la Francia e dove i fascisti ci arrestavano appena arrivati al porto, gettavano Olmo in prigione e mi riportavano da mio marito del quale avrei assistito al processo, tutte queste scene non furono mai girate. Sono dunque esistite solo in un primo impeto di Bertolucci, e nella sceneggiatura sottoposta ai produttori americani. (Dominique Sanda)
Note
[modifica]- ↑ Da Cinema, morto il regista Bernardo Bertolucci, ilgiornale.it, 26 novembre 2018.