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Scuola

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Scuola araba (J.F. Lewis)

Citazioni sulla scuola.

Citazioni

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  • A me sembra che dal punto di vista metodologico la cosa peggiore per una scuola sia far leva soprattutto sulla paura, sulla costrizione e sull'autorità artificiosa. Tale impostazione distrugge i sentimenti sani, la sincerità e la fiducia in se stessi degli alunni, producendo soggetti passivi. [...] È relativamente semplice mettere al riparo la scuola da questo che è il peggiore di tutti i mali. Basta dotare gli insegnanti del minor numero possibile di strumenti coercitivi, in modo che per essi l'unica fonte di rispetto da parte dell'alunno siano le loro qualità umane e intellettive. (Albert Einstein)
  • Allora, iniziamo dal principio e il principio è la scuola. La scuola, istituzione in cui - io e penso tutti noi - crediamo come principale pilastro della società. È quel luogo dove le bambine e i bambini acquisiscono e modellano la loro personale visione del mondo e lo fanno evidentemente sulla base di categorie date. Impegniamoci concretamente, diamo loro tutti gli strumenti di un Paese moderno, ad esempio introducendo seriamente i temi dell'educazione affettiva e sessuale. (Chiara Appendino)
  • Ancora la nostra generazione a scuola ha appreso più cose su Serse, Dario e Cambise, su re barbarici a noi del tutto indifferenti, che su Leonardo, Volta, Franklin, Montgolfier e Gutenberg. Eravamo tenuti a sapere a memoria ogni minima battaglia, ma nei testi non c'era una riga su chi aveva costruito le prime ferrovie o inventato la chimica moderna. Eravamo intenzionalmente tenuti all'oscuro circa gli apporti culturali dei popoli a noi vicini e sapevamo soltanto in quali battaglie e sotto quali generali li avevamo affrontati sul campo. (Stefan Zweig)
  • C'è la scuola, la scuola come obbligo, come prigione mentale. Basterebbe questo. Come tollerare di mandarci degli esseri indifesi, di saperli chiusi là dentro, la loro mente confusa messa a friggere in quelle sudicie padelle... Perché sappiamo quanto vigliaccamente li corromperebbero quei libri, quelle bocche, quella scienza. E come sottrarli? Dappertutto è scuola, il carcere scolastico ti segue come un agguato in qualunque posto. (Guido Ceronetti)
  • Ci sono cose che si apprendono solo a scuola, ma il mol­tiplicarsi delle cosiddette 'educazioni', ha dato vita a materie che sono grava­te sulla scuola. Un po' anche per scari­carsi la coscienza da parte delle altre i­stituzioni e dimostrare sensibilità ver­so un tema. (Evandro Agazzi)
  • Da insegnante dico che chi parla di merito nella scuola non ci ha mai lavorato. Forse nelle aziende, ma nella scuola no! (Sara Ferrari)
  • Da la culla, e non da la scola, deriva l'eccellenza di qualunque ingegno mai fusse. (Pietro Aretino)
  • Di scuola ce n'è una sola | di mamma ce n'è una gamma. (Guido Almansi)
  • È nelle scuole che realizziamo le nostre potenzialità, che diventiamo esseri sociali, cresciamo e ci sviluppiamo come persone funzionanti, socievoli e generose delle nostre comunità e del mondo. Dopo un conflitto è a scuola che si viene informati sul pericolo delle mine di terra, sulla prevenzione del virus HIV/AIDS e sul processo di riconciliazione. È a scuola che si scambiano le armi con il sapere e la formazione ed è a scuola che i messaggi portatori di pace si intrecciano con le conoscenze e le capacità professionali. Perché la pace sia sostenibile, siamo fermamente convinti che l'istruzione debba essere parte integrante di qualunque accordo di pace e che sia necessario dedicare la giusta attenzione ai progetti educativi nei Paesi tormentati dai conflitti e nei periodi che seguono la fine della guerra. (Zlata Filipović)
  • Escludete il latino ed il greco dalla vostra scuola e confinerete i vostri alunni entro angusti interessi limitati alla loro generazione ed a quella immediatamente precedente, tagliando fuori tanti secoli d'esperienza quasi che la razza umana fosse venuta al mondo nel 1500. (Thomas Arnold)
  • Gli studi scolastici sono come il campo che racchiude una perla: per averla, vale la pena di vendere tutti i propri beni, nessuno eccettuato, al fine di poter acquistare quel campo. (Simone Weil)
  • I miei problemi sono iniziati con la prima educazione. Andavo in una scuola per insegnanti disagiati. (Woody Allen)
  • In precedenza si diceva - ho sentito - che “non è uno Stato assistenzialista, ma ci vuole fatica e sudore”, dico che è vero che ci vuole fatica e sudore ed è vero che i ragazzi si devono impegnare, ma alcune volte alcuni hanno bisogno di un supporto, non solo economico ma di un supporto inclusivo. Quindi, veramente stiamo molto attenti, perché noi stiamo formando la classe che un domani, come dire, non solo gestirà questa Nazione, ma dovrà votare, dovrà gestire le nostre imprese, eccetera. Dobbiamo aiutare tutti a essere allo stesso livello. (Patty L'Abbate)
  • Io sono stato sempre favorevole alla scuola pubblica. La scuola privata è un anacronistico privilegio. (Giuseppe Berto)
  • Il merito non può servire a banalizzare il ruolo della scuola. Questo è un discorso serio: la scuola non è il luogo di selezione, è il luogo del riscatto. (Giuseppe Conte)
  • Il mondo non è che una scuola di ricerca. (Michel de Montaigne)
  • – Io sono un ferengi. Per me andare a scuola è una perdita di tempo.
    – E per quale ragione?
    – Perché andando a scuola non si guadagna niente. (Star Trek: Deep Space Nine)
  • L'istruzione alimenta il dubbio e la curiosità: dev'essere di tutti, come vuole la Costituzione, in modo che dalla scuola escano cittadini, non sudditi. Una scuola autoritaria prepara a una società autoritaria. (Daniele Luttazzi)
  • La discussione ha messo in luce un problema nuovo, che la scuola privata diventi una seconda scuola di stato. (Palmiro Togliatti)
  • La fonda tristezza degli anni di scuola. (Renato Mucci)
  • La mia concezione di una scuola perfetta è quella dove non ci siano bambini. Neanche l'ombra. (Matilda 6 mitica)
  • La parola scuola etimologicamente vuol dire vacanza, riposo. È, quindi, un periodo di ozio (dal lavoro e dalle sue fatiche) in cui il tempo a disposizione deve essere impiegato per forgiare quegli strumenti che danno accesso alla lingua, al pensiero e, perché no, alla bellezza. (Marco Balzano)
  • La scuola aiuta i giovani se riesce a in­segnare loro il senso critico. (Evandro Agazzi)
  • La scuola consegue tanto meglio il proprio scopo quanto più pone l'individuo in condizione di fare a meno di essa. (Ernesto Codignola)
  • La scuola dev'essere laica, perché di sua natura essa è laica. [...] Un insegnamento laico nella scuola elementare è un assurdo: soltanto la scuola media, aperta alla filosofia, può aspirare a quella piú alta laicità. [...] Dove il concetto non può entrare, perché suppone un'attitudine filosofica che non è del popolo e non è dei bambini, il mito è tutta la verità. Stia il popolo-bambino contento a un insegnamento esoterico. Lo spirito di verità verrà dopo, con gli anni, se potrà venire. [...] L'istruzione morale della scuola elementare dovrebbe (o dovrà essere) schiettamente religiosa e, se o in quanto cattolica, affidata alla Chiesa. (Giovanni Gentile)
  • La scuola deve imporsi. La storia recente tuttavia dimostra che il termine "autorità" si confonde con autoritarismo.
    Tentare di imporre con la forza la propria volontà, è male. Ma avere autorità è salutare. (Bruno Bettelheim)
  • ...la scuola deve inculcare i valori della Repubblica e non quelli di una religione, formare dei cittadini, non dei fedeli. (Emmanuel Macron)
  • La scuola deve sottoporre il progresso tecnologico a vaglio critico. Deve dare ai cittadini gli strumenti per analizzare la realtà sociale nei suoi diversi aspetti: la politica come la tecnologia. Questi strumenti sono la capacità di riflessione autonoma e il senso critico, che non possono venire da un'educazione schiacciata sul presente. Serve la storia, come ammaestramento per relativizzare e poter analizzare e, se del caso, criticare il presente. Per un programma politico di segno totalitario, invece, è funzionale una scuola che si allinei pedissequamente ai cantori acritici del progresso tecnologico. (Michele Loporcaro)
  • La scuola dovrebbe insegnare a saper stare da soli, a vivere passioni, a mettere le emozioni al centro della nostra vita. (Paolo Crepet)
  • La scuola dovrebbe sempre tendere a sfornare giovani dalla personalità armonica, non degli specialisti. Il che, a mio avviso, vale in un certo senso anche per le scuole tecniche, i cui studenti si dedicheranno a una professione del tutto specifica. Bisognerebbe sempre dare la priorità allo sviluppo di una capacità generale di pensiero e di giudizio indipendente, non all'acquisizione di una competenza specialistica. (Albert Einstein)
  • La scuola [...] è di natura sua istituzione sussidiaria e complementare della famiglia e della Chiesa [...] tanto da poter costituire, insieme con la famiglia e la Chiesa un solo santuario, sacro all'educazione cristiana. (Papa Pio XI)
  • La scuola è, nel concetto del popolo, un locale chiuso, riscaldato, con sedili comodi, ove si mandano i ragazzi per toglierseli dai piedi, e dove s'imparano provvisoriamente delle cose, che dopo l'esame sarà doveroso dimenticare. (Pitigrilli)
  • La scuola è quell'esilio in cui l'adulto tiene il bambino fin quando è capace di vivere nel mondo degli adulti senza dar fastidio. (Maria Montessori)
  • La scuola è sempre pubblica, perché alleva delle creature. (Luigi Berlinguer)
  • La scuola fa male alla cultura perché non comunica. Perché il ceto del sottoproletariato intellettuale l'ha conquistata come proprio terreno di sicurezza economica sbattendosene della funzione. Lo schema che si ripete è quasi sempre lo stesso: studenti di fronte ad "educatori" spenti, preoccupati di finire un programma ministeriale, di riempire un registro, corollari fastidiosi alla vera occupazione della stesura dell'itinerario-vacanze. Non è neppure sfiorato uno dei principi della pedagogia classica: la trasmissione della passione per la lettura e la trasfusione della curiosità culturale. Si leggono i classici come se fossero la bolletta del telefono o le ricette del medico. Le parole lette, anche quelle dei grandi autori, restano solo parole, svuotate di tutta la loro forza, perché ridotte al rango di esercizio. La cultura non arriva al cervello perché è stata ridotta a compito da svolgere per il giorno dopo, a pedaggio da pagare per ottenere un voto, che poi darà diritto ad un diploma, e quindi, eventualmente e fortunosamente, ad un impiego, in attesa della pensione. (Mina)
  • La scuola fa molto più male che bene ai cervelli in formazione. Insegna moltissime cose inutili, che poi bisogna disimparare per impararne molte altre da sé. (Giovanni Papini)
  • La scuola in definitiva dovrebbe insegnare a diventare intelligenti. E anche pratici, per potersi autogestire in modo valido. Cioè fare in modo che, una volta che si è davvero dimenticato molto di ciò che si è imparato sui banchi, emerga però un cervello che è stato allenato a rispondere bene agli stimoli ambientali, che è capace di adattarsi, e di affrontare in modo corretto i problemi. (Piero Angela)
  • La scuola mi ha dato poco, non solo quanto al sapere, ma anche quanto a rapporti personali. Ma questo succede in tutte le scuole. (Sergei Hessen)
  • La scuola non deve limitarsi all'istruzione, ma deve appoggiarsi su due colonne, il lavoro intellettuale e il giuco educativo. (Sergei Hessen)
  • La scuola non mantiene | mai le sue promesse. (Pino Daniele)
  • La scuola non è una azienda, è un luogo di formazione e su quello si deve puntare, investendo sia economicamente che culturalmente. Molti insegnanti lo fanno già. Ma non sono aiutati dalle istituzioni. (Dacia Maraini)
  • La scuola oggi è incapace di sviluppare quelle competenze e quei talenti che sono oggi necessari per continuare ad appartenere a una società industriale avanzata. È talmente distaccata dalle vere esigenze del mondo del lavoro da essere diventata, in larga misura, una fabbrica di disoccupati con la laurea. (Piero Angela)
  • Le scuole e le università non sono concepite per portare alla luce e coltivare il genio. Il genio è una scocciatura, ed è dovere delle scuole e delle università debellarlo, disseminando lungo il suo percorso apposite trappole. (Samuel Butler)
  • Lo Stato smetta di gestire la scuola e si limiti a governarla. Rinunci a farsi fattore propositivo diretto di progetti scolastici per lasciare questo compito alla società civile. (Angelo Scola)
  • Nel caso della scuola dell'obbligo in particolare, quel concetto in sé nobile - merito - si adatta malissimo al traguardo che io immagino tutti condividiamo dentro quest'Aula e che è consentire, anche a chi non nasce in un contesto o in una famiglia ricca, di affrontare la pagina della sua crescita, della sua formazione con gli stessi diritti e le stesse opportunità di coetanei più fortunati. (Gianni Cuperlo)
  • Nella scuola si cresce, ci si incontra, si sviluppano cultura, affetti, solidarietà, conoscenza reciproca. Si sperimenta la vita di comunità, il senso civico. (Sergio Mattarella)
  • Oggi stiamo cercando di costruire una scuola in cui le donne, i membri di minoranze etniche e religiose e le persone che appartengono a culture non occidentali possano essere visti e ascoltati, con rispetto e amore, sia in veste di portatori di una conoscenza specifica, sia come oggetto di studio. Una scuola in cui si consideri che il mondo è formato da molti tipi diversi di cittadini e nella quale si possa tutti imparare a comportarsi come cittadini del mondo. (Martha Nussbaum)
  • Parlare di merito nella scuola dell'obbligo non può essere disgiunto dal riaffermare il tema dell'uguaglianza delle opportunità. (Sara Ferrari)
  • Perché la scuola abbia un senso, i giovani, i loro genitori, i loro insegnanti devono avere un dio da servire, o meglio molti dei. (Neil Postman)
  • Quando l'anima è stanca e troppo sola | il cuor non basta a farle compagnia, | si tornerebbe discoli per via, | si tornerebbe scolaretti a scuola. (Marino Moretti)
  • Quando si danneggia una scuola, viene ferita, in realtà, l'intera comunità nazionale. (Sergio Mattarella)
  • Scuola: statale o paritaria, purché sia migliore. (Luigi Berlinguer)
  • Se la scuola fosse più efficace, la televisione non sarebbe tanto potente. (John Condry)
  • Se una scuola diventa mezzo di riproduzione di un destino sociale già scritto, il merito è solo una menzogna. (Marco Grimaldi)
  • [Le scuole] torrebbero alla miseria ed alla ignoranza tante povere creature che in tutti i paesi del mondo, qualunque sia il loro grado di civiltà, sono condannate dall'egoismo del calcolo, e dalla cattiva amministrazione delle classi privilegiate e potenti, all'abbrutimento, alla prostituzione dell'anima e della materia. (Giuseppe Garibaldi)
  • Trasformare i sudditi in cittadini è miracolo che solo la scuola può compiere. (Piero Calamandrei)
  • Tutti imparano qualche cosa a scuola, anche i maestri. (Il seme della violenza)
  • Una scuola senza fondi non conta niente. E mi pare che la politica non abbia intenzioni in questo senso. Sono d'accordo con il 5 in condotta, è giusto che siano sanzionati atteggiamenti violenti, irrispettosi. Ma mi sembra un'operazione demagogica: non si può chiedere alla scuola di andare in una direzione opposta rispetto alla società. In più, oggi i genitori percepiscono la scuola come un negozio, dove il figlio è il cliente da soddisfare. Sempre. (Antonio Scurati)
  • Valuto importante [...] l'inclusione nei programmi scolastici di materiali didattici su temi cruciali, quali la soluzione non violenta dei conflitti nei rapporti interpersonali, il diritto all'integrità personale, il reciproco rispetto, i ruoli di genere non stereotipati e la parità tra i sessi. (Guerino Testa)
  • È la scuola in sé, sosteneva mio nonno, che assassina il bambino.
  • Entrando a scuola tremavo, uscendo da scuola piangevo. Andavo a scuola come si va al patibolo, la mia decapitazione era sempre soltanto rinviata, e questa era per me una tortura.
  • Le scuole sono soltanto fabbriche di imbecillità e di depravazione.

Citazioni in ordine temporale.

  • Solo se la scuola è realmente inclusiva, capace di affrontare il nodo delle diseguaglianze e dei divari territoriali, potendo garantire a tutti non solo uguali condizioni di partenza, ma interventi costanti durante tutto il percorso scolastico, è in grado di attuare la sua missione e la sua funzione di servizio pubblico.
  • Dire che la scuola è aperta a tutti vuol dire che la scuola deve farsi carico ovviamente di chi più è meritevole ma anche di chi rischia di rimanere indietro e non è solo una questione di mettere tutti sulla stessa linea di partenza; è una questione che implica la necessità di intervenire su quelle diseguaglianze che, purtroppo, nel nostro Paese ancora ci sono: diseguaglianze territoriali, diseguaglianze che si legano alla povertà educativa, che riguardano gli studenti.
  • La scuola, nella quale crediamo e che vogliamo sostenere, quindi è inclusiva, è una scuola delle pari opportunità, una scuola giusta che intervenga non per umiliare, come “voce dal sen fuggita” - il Ministro [Giuseppe Valditara] giorni fa lo ha ricordato - ma è una scuola che lotta contro le diseguaglianze.
  • Il nostro obiettivo, prima ancora che il merito, è di costruire una scuola inclusiva che, ovviamente, si preoccupi di chi è più bravo, ma soprattutto di chi rischia di rimanere indietro.

Citazioni in ordine temporale.

  • Per anni [...] nella nostra scuola è stato difficile parlare di merito. Ricorderete, colleghi, il 6 politico, tutti uguali, tutti promossi: una vera e propria deriva progressista, che ha penalizzato il merito, derubricandolo a peccato contro l'ideologia dell'uguaglianza, uguali a tutti i costi.
  • A che serve la scuola come ascensore sociale, se parto da zero e devo rimanere a zero, altrimenti qualcuno si sente escluso, discriminato?
  • Andiamo avanti e cerchiamo di fare gli interessi della nostra comunità scolastica, e cito il noto pedagogista Dewey: “Quel che i genitori migliori e più saggi desiderano per il proprio figlio, la comunità lo deve desiderare per tutti i suoi ragazzi”. E noi lo desideriamo! Viva il merito, vive il figlio dell'operaio che diventa dottore, abbasso l'uguaglianza, l'ideologia dell'uguaglianza a tutti i costi.
  • L'azione della nostra scuola si potrebbe paragonare a un idiota che perdesse i giorni a imparare in un enorme catalogo il numero delle sillabe delle singole parole, senza pensare che potrebbe acquistare molto di più, senza fatica e senza perdita di tempo imparando semplicemente a contare. La nostra scuola, per continuare l'immagine, fa imparare con mezzucci mnemonici il numero delle sillabe d'un esercito di parole, ma non insegna a calcolare il numero delle sillabe di tutte [le] parole reali e possibili.
  • Non è che la scuola debba essere più facile, come ritengono gli sgomenti del surmenage o più difficile come quelli che credono di poter preparare i giovani a vincere le difficoltà della vita rendendo la scuola difficile come la vita. La scuola non è né difficile né facile: è assurda e perciò è inutile tentare di riformarla con criteri quantitativi. La riforma dev'essere radicale. Della scuola di oggi non deve rimanere più traccia. Bisogna che all'istituto di erudizione coercitiva si sostituisca un centro libero di cultura. La scuola attuale è fatta per sviluppare il superficialismo chiacchierone dei gazzettieri che parlano di libri che non banno letto e discutono teorie che non hanno studiate. Non s'insegna nelle nostre scuole la storia della letteratura senza la letteratura sicché si è costretti a parlare di autori che nemmeno i compilatori del libro di testo hanno letto, e non solo di autori di secondo ordine ma di geni come Leonardo, Galileo, Vico?
  • Per salvare la scuola, occorre eliminare i programmi stereotipati e imposti dal difuori e dare invece modo a ognuno di sviluppare il meglio possibile la propria mentalità e la propria iniziativa. Forse così non avremo più i dottori in una scienza sterminata ma avremo specialisti che nel loro campo, sia pur minimo, saranno dominatori e coscienti. Invece del dottore in matematica ci sarà il dottore in geometria analitica delle coniche, ma questo minuscolo dottore non dovrà arrossire se gli domanderete cosa siano i postulati, l'infinito matematico, che valore abbia l'opera di Cartesio; e vi dimostrerà i teoremi con procedimenti razionali e non con balbettii meccanici.
  • Chi corre da una scuola all'altra, impara poco.
  • Chi è padrone della scuola, è padrone del paese.
  • Chi fu un buon scolaro, sarà anche buon maestro.
  • Chi non fu mai scolaro, non sarà mai buon maestro.
  • Chi va a scuola, qualche cosa impara sempre.
  • Dalle buone scuole e dalle buone strade si conoscono i buoni governi.
  • Gli amici di scuola sono i migliori.
  • Gli scolari sciupano molti libri prima di diventar maestri.
  • La buona scuola fa i buoni scolari.
  • La scuola è aperta a tutti.
  • Nella scuola dell'esperienza s'impara tutti i giorni.
  • Scolaro che sempre zufola, di rado fa buona riuscita.
  • Si deve imparare, non per la scuola, ma per la vita.
  • Un buon scolaro raggiunge presto il suo maestro.
  • Una scuola senza un buon maestro è come una casa senza tetto.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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