La matita, storia e leggenda Un libro ne racconta le gesta
Renzi: «Mio nonno ne aveva una in tasca e si è salvato perché sapeva scrivere» Lo scrittore John Steinbeck ne utilizzava 24, poi le temperava tutte assieme
Andrea ballone«Mio nonno ebbe la vita salva grazie a una matita. Forse per questo motivo io mi sono appassionato a questo strumento». A raccontare questo episodio è Giovanni Renzi, cassolese e autore del libro “Matite Storia e Pubblicità”, che da pochi giorni è nelle librerie. «Mio nonno era un militare – racconta – finito in un campo di concentramento. Aveva con sé la matita con la quale dimostrò di saper scrivere. I tedeschi ne avevano bisogno e gli salvarono la vita». Renzi di questa passione nata da bambino attorno a quella matita, che fu conservata, ne ha fatto un lavoro, è consulente storico di diverse società che producono lapis, e oggi ha raccolto la storia di uno strumento tanto diffuso, quanto sconosciuto in un volume.
collezionisti
«Ho conosciuto molti collezionisti di matite – dice -uno addirittura ne aveva 80mila, ma in pochi ne conoscevano realmente la storia». Il libro la ripercorre in modo dettagliato dando prova di una grande capacità documentativa e rivelando anche alcune curiosità.«Già ai tempi dei Romani – racconta – venivano utilizzate delle matite, ma poi questo strumento passò in un certo senso in disuso. Fino a quando una tempesta non scoperchiò una miniera di grafite nel '600. Ricominciarono a usarla per marchiare le pecore, ma presto tornarono a scrivere con le matite. In primis in muratori. Infatti quella più antica esistente al mondo era di proprietà di un muratore tedesco». Riprese così l'usanza di scrivere con le matite e nacquero le prime fabbriche di matite, in modo particolare all'estero.
aziende italiane
«Inizialmente – racconta – pensavo di far partire la mia storia nel 1920 quando nascono le tre principali aziende produttrici di matite, cioè la Fila di Firenze, la Presbitero e la Fim, ma in realtà la ricerca è andata oltre e il libro tocca un periodo più lungo. Prima di queste ad esempio c'era una ditta di Pavia che era specializzata in produzione di matite, che si chiamava Nocca e Pellegrini e che era presente nell'800 all'Expo di Parigi». Renzi ha messo in campo un lavoro dettagliato e approfondito, che ha toccato non soltanto i collezionisti, ma anche le documentazioni presenti nelle camere di commercio e dal quale sono emerse anche delle curiosità. Ad esempio lo scrittore John Steinbeck scriveva i propri libri soltanto a matita e ne utilizzata 24. Ogni matita veniva utilizzata per scrivere una riga e mezza, dopo di che la cambiava. Terminate queste smetteva di scrivere e le temperava.
sempre di moda
Le matite non sono però uno strumento che appartiene al passato. Oggi in piena epoca tecnologica sono molto utilizzate.«Si usano – continua Renzi - per i tatuaggi, oppure per scrivere sulla plastica o anche sul vetro. Ci sono matite da borsetta oppure da golf e quelle classiche per disegnare. Personaggi celebri le utilizzavano spesso come Fellini o Dario Fo». —
Andrea ballone
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