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L’olio d’oliva si conferma un toccasana per la salute: con almeno tre cucchiai al giorno cala il rischio di mortalità per tumore | Corriere.it

L’olio d’oliva si conferma un toccasana per la salute: con almeno tre cucchiai al giorno cala il rischio di mortalità per tumore

di  Vera Martinella

Gli esiti di una nuova ricerca su oltre 23mila italiani: la dieta mediterranea abbinata a un consumo regolare di olio riduce del 21 per cento il pericolo di decesso per malattie cardiovascolari e per cancro

L’olio d’oliva si conferma un toccasana per la salute: con almeno tre cucchiai al giorno cala il rischio di mortalità per tumore

Non c’è più alcun dubbio: almeno 3 casi di cancro su 10 sono dovuti a quello che mangiamo. È altrettanto certo che la dieta mediterranea svolge una funzione protettiva: molti studi dimostrano che un regime ad alto contenuto di calorie, ricco di grassi animali, carni rosse, insaccati e povero di fibre è associato a un aumento dei tumori. Viceversa, diete ricche di fibre (cioè caratterizzate da un alto consumo di frutta e vegetali) sembrano avere un ruolo protettivo. E poi c'è l'olio d'oliva, elemento cardine dell'alimentazione mediterranea, che secondo un nuovo studio appena pubblicato sulla rivista scientifica  European Journal of Clinical Nutrition contribuisce a ridurre la mortalità non solo per le malattie cardiovascolari, ma anche per tumore.

La nuova ricerca

Le nuove prove a favore di un'alimentazione che favorisca l’uso di olio d’oliva arrivano da uno studio realizzato nell’ambito del Progetto UMBERTO, condotto dalla Piattaforma Congiunta Fondazione Umberto Veronesi ETS - Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (Isernia), in collaborazione con la Clinica Mediterranea Cardiocentro di Napoli e l'Università LUM "Giuseppe Degennaro" di Casamassima (BA), condotto grazie al contributo non condizionante dell’azienda Monini
La ricerca ha analizzato i dati di quasi 23mila adulti italiani, uomini e donne, partecipanti allo studio epidemiologico Moli-sani, che sono stati seguiti per oltre 12 anni. Per tutti loro erano disponibili dettagliate informazioni sui consumi alimentari.
«I benefici del consumo di olio di oliva sono ampiamente documentati in letteratura, soprattutto in relazione alla salute cardiovascolare – dice Emilia Ruggiero, primo autore dello studio e ricercatrice finanziata da Fondazione Umberto Veronesi ETS presso il Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’IRCCS Neuromed –. Tuttavia, si sa ancora poco sugli effetti dell’olio di oliva in relazione ai tumori e la maggior parte dei dati disponibili proviene da popolazioni non mediterranee. Ecco perché abbiamo voluto indagare il ruolo di questo alimento cardine della dieta mediterranea anche in relazione alla mortalità per tumore, utilizzando i dati raccolti dallo studio Moli-sani, una delle coorti di popolazione più grandi d’Europa».  
Lo studio Moli-sani, partito nel marzo 2005 e oggi basato presso l’IRCCS Neuromed, ha trasformato un’intera regione italiana in un grande laboratorio scientifico: ha, infatti, coinvolto circa 25mila cittadini, residenti in Molise, per conoscere i fattori ambientali e genetici alla base di malattie cardiovascolari e cancro. 

Così cala il rischio di morte per cancro

«I risultati dello studio confermano il beneficio del consumo regolare di olio d’oliva per la salute cardiovascolare che è associato alla riduzione di un quarto dei decessi dovuti a patologie cardiovascolari - spiega Marialaura Bonaccio, Co-Principal Investigator della Piattaforma congiunta -. Ma il dato più interessante è che, rispetto a un consumo inferiore a un cucchiaio e mezzo, il consumo quotidiano di olio di oliva in quantità uguali o superiori a 3 cucchiai da tavola (1 cucchiaio corrisponde a circa 10 grammi di olio, ndr) è associato a una analoga riduzione (21%) del rischio di mortalità per cancro». 
Ci sono voluti 50 anni per arrivare a capire che gli stili di vita, in primo luogo ciò che mettiamo nel piatto, sono all’origine di oltre un terzo dei tumori. E che possiamo fare parecchio per limitare le probabilità di ammalarci: molto dipende dalle nostre abitudini alimentari, da fumo, sovrappeso, obesità e scarsa attività fisica. Mentre un consumo eccessivo di alcolici e di bevande dolci, sia a base di zucchero che di dolcificanti artificiali, contribuisce a far scattare nell’organismo meccanismi negativi che possono favorire la formazione di una neoplasia.

Le proprietà salutari dell’olio

L’olio d'oliva (e ancor di più se extravergine) aumenta il colesterolo buono e abbassa quello cattivo; è ricco di antiossidanti; agevola l’assorbimento intestinale delle vitamine liposolubili e favorisce la digestione. È un alimento prezioso, adatto per ogni età, in special modo per i neonati: aiuta, infatti, lo sviluppo armonico dei bambini. La vitamina E, che combatte lo stress ossidativo delle cellule, si concentra nella ghiandola mammaria e da qui raggiunge l’organismo dei neonati attraverso la fase dell’allattamento. Un’alimentazione di tipo mediterraneo, in cui l’olio extravergine d’oliva sia la principale fonte di grassi, contribuisce, tra l’altro, a: correggere fattori di rischio cardiovascolari come la dislipidemia, la tendenza a sviluppare trombi e l’ipertensione; prevenire le malattie coronariche nei sani e nei malati; tenere sotto controllo la glicemia nei diabetici; controllare il sovrappeso. Inoltre, è stato dimostrato che un’alimentazione di tipo mediterraneo svolge funzioni preventive contro alcuni tumori come quelli del seno, del colon, del tratto digestivo e quelli legati a cause ormonali.
«I dati di quest'ultimo studio suggeriscono ipotesi molto interessanti - commenta Maria Benedetta Donati, Principal Investigator della Piattaforma congiunta -.  Infatti, la riduzione di mortalità per tumore appare spiegata, seppure parzialmente, da un miglioramento del profilo di alcuni fattori di rischio tipicamente legati alle patologie cardiovascolari. È un’ipotesi che affascina molti ricercatori: malattie croniche diverse come ad esempio cancro e infarto del cuore potrebbero condividere gli stessi fattori di rischio e gli stessi meccanismi molecolari. In altri termini, esisterebbe un "terreno comune" da cui  originano queste patologie. Certamente – conclude Donati- saranno necessari ulteriori approfondimenti per chiarire i meccanismi in gioco, ma questi risultati evidenziano ancora una volta l'importanza di integrare l'olio d'oliva, un elemento centrale della dieta mediterranea, nelle nostre abitudini alimentari quotidiane». 

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13 maggio 2024 ( modifica il 14 maggio 2024 | 13:30)

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