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Anna Maria Pasetti, Il Fatto Quotidiano
Anna Maria Pasetti

Anna Maria Pasetti

Critico cinematografico

“Cosa farò da grande?” Ancora me lo chiedo. Per questo mi occupo di cinema, il (non)luogo dell’eterna giovinezza e degli apolidi sognatori, come me. Già, perché vivo a Roma dal 2006 ma sono milanese d.o.c. con un punto a capo londinese. (Leggi: perché sono tornata in Italia?). Amo viaggiare, osservare e ascoltare per poi trascriverne su ogni superficie disponibile, e tediare l’umana specie. Sintesi di troppe passioni maturate tra una laurea in lingue & semiotica del cinema a Milano, un master a Londra, ed esperienze professionali d’infinita precarietà. Per fortuna parlo inglese. Su cinema & dintorni mi potete leggere anche su Rolling Stone, Ciak, Vivilcinema, Filmcronache ed altre creature della stampa/critica contemporanea. Da quest’anno seleziono per la Settimana della Critica alla Mostra di Venezia, unica donna tra 4 uomini: mi farò valere. A 4 anni ho visto il mio primo film (non cartoon) al cinema: Lo squalo, una festa per gli occhi innocenti. Lo stesso anno uccidevo un piccione a piazza San Marco. A 16 ho scritto una poesia notturna da un tetto di Edimburgo. A 37 ho pianto a Times Square: probabilmente era il fuso orario. Ah, dimenticavo. L’unica domanda a cui mai risponderò: “qual è il tuo film preferito?”

Di recente uscita i libri Il ministro – L’esercizio dello stato e Apparenze 

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