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Tecnologia made in Italy vincente per lo sviluppo del consorzio Eurofighter

Il ruolo di Leonardo: il gruppo italiano detiene una quota del 36% nel programma con un coinvolgimento altamente diversificato

di Raoul De Forcade

4' di lettura

Seicentottanta velivoli ordinati dalle quattro nazioni partner e dai cinque clienti export (Austria, Arabia Saudita, Oman, Kuwait e Qatar), 603 velivoli consegnati e più di 850mila ore volate. Sono i numeri del Typhoon, il principale progetto europeo di collaborazione industriale nel campo della difesa, gestito dal Consorzio Eurofighter. Quest’ultimo è composto da Regno Unito, Germania, Italia e Spagna e dalle loro aziende leader nel settore di aerospazio e difesa, cioè Bae Systems, Airbus e Leonardo.

«Sin dalla sua nascita - sottolinea Lorenzo Mariani, condirettore generale del colosso italiano - il programma Eurofighter ha svolto un ruolo cruciale nello sviluppo di tecnologie avanzate e nell’impiego di migliaia di professionisti qualificati. Questo ha anche generato significativi ritorni economici nei mercati nazionali coinvolti nel progetto. L’ampio spettro di attività svolte da Leonardo nei settori dell’aeronautica, dell’elettronica, dei sensori e dei sistemi richiede, infatti, un coinvolgimento altamente diversificato, che si traduce in un risultato complessivo altrettanto ampio, con un’importante ricaduta sui nostri programmi di business per la difesa e per il settore civile».

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Al programma Eurofighter Typhoon Leonardo partecipa direttamente, con una quota del 21%, nella definizione, progettazione, sviluppo e produzione del velivolo frontiera della tecnologia dell’industria europea. Considerando le quote di responsabilità relative alla costruzione della cellula dell’aereo e quelle relative all’avionica e all’elettronica di bordo, la quota complessiva di Leonardo raggiunge il 36% circa del valore dell’intero programma. L’azienda, peraltro, ha un ruolo significativo nei maggiori programmi di collaborazione internazionale per lo sviluppo dei velivoli da difesa.

In termini occupazionali, il programma impegna circa 100mila persone nelle quattro nazioni partner, di cui 24mila in Italia (tra occupazione diretta, indiretta e indotta). Per il Typhoon lavorano oltre 400 fornitori, 200 dei quali italiani.

A illustrare la continua evoluzione del progetto ci pensano i tecnici di Leonardo che spiegano come una serie di aggiornamenti tecnologici abbiano consentito «alla macchina di aumentare notevolmente il ventaglio di missioni e, soprattutto, di rafforzare la propria efficacia nel contrastare le minacce attuali e future. Grazie al progressivo aggiornamento, in linea con i futuri ambienti digitali, alle tecnologie produttive e alle tecniche di sviluppo emergenti, nonché alle attività operative, caratterizzate da sempre maggiori esigenze, il velivolo è destinato a garantire autonomia strategica ai suoi utilizzatori almeno fino al 2060».

Il percorso evolutivo dell’Eurofighter prevede, tra l’altro, la capacità di interagire con i caccia di prossima generazione e con il loro “ecosistema”, costituito da droni cooperanti, sistemi d’arma avanzati e sensori di electronic warfare. «In questo scenario orientato al futuro - proseguono i tecnici - Eurofighter sta sviluppando nuove tecnologie che riguarderanno l’architettura del sistema di missione, l’interfaccia uomo-macchina, la gestione operativa e le prestazioni del motore. Gran parte del lavoro legato all’evoluzione del caccia potrà essere trasferito nei programmi combat air di prossima generazione, per i quali l’Eurofighter potrà fungere da dimostratore di tecnologie, consentendo una sostanziale riduzione del rischio, nella fase di progettazione, e sostenendo anche l’attività produttiva in Italia».

Per quanto riguarda le più recenti commesse relative all’Eurofighter, a giugno, in occasione del salone Ila di Berlino (storica fiera aerospaziale), il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato che la Germania acquisterà altri 20 caccia Eurofighter, in aggiunta ai 38 già in ordine, nell’ambito del programma Quadriga. Sempre a giugno è stato recentemente approvato, da Netma (Nato Eurofighter & Tornado management agency), un nuovo significativo pacchetto di aggiornamenti tecnologici, denominato P4E. Il Governo italiano, da parte sua, ha manifestato l’intenzione di acquistare 24 nuovi caccia per l’Aeronautica militare: la commessa è al vaglio di Camera e Senato.

«L’Eurofighter - sottolinea Mariani - sta vivendo un buon momento, anche in termini di esportazioni, con potenziali clienti, tra i quali Polonia, Arabia Saudita e Turchia, oltre agli utilizzatori attuali, che potrebbero aggiungere ulteriori velivoli alle loro flotte. A sostenere lo slancio di Eurofighter c’è anche il programma di aggiornamento P4E, appena approvato da Netma. Questo porterà a una serie di miglioramenti, tra cui una capacità di gestione automatizzata dei sensori, riducendo il carico di lavoro dei piloti. Grazie agli ordini recentemente acquisiti e alle concrete nuove opportunità sui mercati export e nazionali, il programma Eurofighter continuerà a garantire, all’Italia e ai Paesi europei partner, un significativo ritorno economico e la creazione di nuovi posti di lavoro altamente qualificati, con ricadute positive nei territori in cui viene prodotto e operato, per almeno altre tre decadi».

I numeri

680 Velivoli ordinati. Con 680 velivoli ordinati dalle quattro nazioni partner e dai cinque clienti export, 603 velivoli consegnati e più di 850mila ore volate, il Typhoon, gestito dal Consorzio Eurofighter GmbH, costituisce il principale progetto europeo di collaborazione industriale nel campo della Difesa

4 Nazioni coinvolte. Il consorzio Eurofighter Typhoon è composto da quattro Paesi: Regno Unito, Germania, Italia e Spagna e dalle loro aziende leader nel settore aerospaziale e della difesa: Leonardo, Airbus e Bae System

36% Quota di Leonardo.A questo programma, Leonardo partecipa direttamente, con una quota del 21%, nella definizione, progettazione, sviluppo e produzione del velivolo, frontiera della tecnologia dell’industria europea. Considerando le quote di responsabilità relative alla costruzione della cellula dell’aereo e quelle relative all’avionica e all’elettronica di bordo, la quota complessiva di Leonardo raggiunge il 36% circa del valore dell’intero programma

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