Svèvia
regione storica della Germania, di cui rappresenta l'intera porzione sudoccidentale, tra la Selva Nera, il fiume Lech, il medio corso del Neckar e il lago di Costanza; corrisponde ai distretti (Bezirke) del Baden Meridionale, dell'Hohenzollern e del Württemberg Meridionale, compresi nello stato federato del Baden-Württemberg, e al distretto di Svevia, che fa parte della Baviera. Entro questi limiti comprende regioni geografiche diverse, quali la Selva Nera, il Giura Svevo, la valle superiore del Danubio, la regione del lago di Costanza (detto anche lago di Svevia), le Alpi di Algovia e la parte occidentale dell'Altopiano Svevo-Bavarese. In un'accezione più vasta, la Svevia comprende anche l'Alsazia e la Svizzera di lingua tedesca, corrispondendo così al territorio dell'antico ducato alemanno. Le città principali sono Friburgo in Brisgovia, Tubinga, Tuttlingen, Memmingen, Kempten e Augusta. In tedesco, Schwaben. § Abitata nell'antichità da tribù celtiche che dovettero emigrare verso ovest per l'irruzione nel sec. I degli Svevi, da cui la regione prese nome, nel sec. III fu occupata dalla sottotribù degli Alamanni asserviti poi nel sec. VIII dai re Franchi. Costituitasi in ducato nel sec. IX, dopo un periodo di autonomia fu annessa dal re di Germania Enrico l'Uccellatore che la cedette a Burcardo, cui succedette nel 926 il conte Ermanno I di Ostfranken. Costui maritò sua figlia con Liudolfo, figlio dell'imperatore Ottone I, nominato nel 949 duca di Svevia. Il ducato cambiò ancora titolare fino a quando l'imperatore Enrico IV lo cedette alla famiglia Hohenstaufen che lo tenne dal 1079 al 1268. Alcuni duchi svevi di questa dinastia raggiunsero la dignità imperiale (Federico Barbarossa, Filippo di Svevia e Federico II). Alla morte dell'ultimo Hohenstaufen (decapitazione a Napoli di Corradino, 1268) il ducato andò diviso in signorie e città libere che divennero entità indipendenti come Baden, Württemberg e Hohenzollern. Nel 1331 le città, per fronteggiare le pretese dei conti, crearono la prima Lega sveva, alla quale i signori ne opposero un'altra nel 1360, dando così inizio a un periodo di anarchia. Le leghe furono proibite nel 1389, ma nel 1488 tutti gli stati della Svevia si riunirono per formare la Gran Lega di Svevia, appoggiata dall'imperatore Federico III allo scopo di riunire gli sforzi e promuovere il commercio. La lega funzionò dal 1488 al 1533 con una costituzione e un tribunale propri e capacità di reclutare un esercito di 13.000 unità. Nel 1525 dovette affrontare la sollevazione contadina in Turingia guidata dal riformatore Th. Müntzer, appoggiando la linea dell'imperatore. Ma l'apparire del protestantesimo creò tensioni in seno alla lega che portarono alla sua inevitabile dissoluzione. La Svevia rimase divisa in due partiti confessionali: i protestanti, capeggiati dal duca di Württemberg, e i cattolici, alleati dell'Austria. Da quel momento perse il suo peso di unità politica, raggiungendo il massimo della decadenza con la Pace di Vestfalia nel 1648 alla fine della guerra dei Trent'anni. Nel 1801 il territorio svevo della riva sinistra del Reno passò alla Francia.