Via Latina: differenze tra le versioni

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La '''Via Latina''' era una [[Strade romane|strada romana]], che da [[Roma antica|Roma]] andava in direzione sud est per circa 200 [[Chilometro|km]].
La '''Via Latina''' era una [[Strade romane|strada romana]], che da [[Roma (città antica)|Roma]] andava in direzione sud est per circa 200 [[Chilometro|km]], nell'area orientale del [[Latium]], attraversando i [[monti Lepini]], [[Monti Ausoni|Ausoni]], [[Monti Aurunci|Aurunci]] e le valli fluviali del [[Valle del Sacco|Sacco]] e del [[Liri|Liri-Garigliano]], per terminare poi a ''[[Casilinum]]'', la moderna [[Capua]]. Dal punto terminale del percorso deriva il nome [[Medioevo|medievale]] della strada, [[via Casilina]].


Nella [[Roma]] contemporanea rimane un tratto della strada antica nel quartiere [[Appio-Latino]], tra [[Porta Latina]] e [[via Appia Nuova]].
==Storia==
==Storia==
A differenza della maggior parte delle strade romane, non porta il nome del costruttore, suggerendo così che si tratti di una delle strade più antiche; infatti tale percorso, pur se tracciato definitivamente tra il [[IV secolo a.C.|IV]] e il [[III secolo a.C.]], veniva già utilizzato in [[preistoria|età preistorica]] e gli [[Etruschi]] lo usarono per colonizzare la [[Campania antica|Campania]] tra i secoli [[VIII secolo a.C.|VIII]] e [[VI secolo a.C.|VI a.C.]]<ref>''Roma'', Touring club italiano, 1999, ISBN 88-365-1324-7</ref>
A differenza della maggior parte delle strade romane, non porta il nome del costruttore, suggerendo così che si tratti di una delle strade più antiche; infatti tale percorso, pur se tracciato definitivamente tra il [[IV secolo a.C.|IV]] e il [[III secolo a.C.]], veniva già utilizzato in [[preistoria|età preistorica]] e gli [[Etruschi]] lo usarono per colonizzare la [[Campania antica|Campania]] tra i secoli [[VIII secolo a.C.|VIII]] e [[VI secolo a.C.|VI a.C.]]<ref>''Roma'', Touring club italiano, 1999, ISBN 88-365-1324-7</ref>

Sul nome della strada esistono due ipotesi. La prima ne collega la costruzione alla fine della [[guerra latina]] nel [[338 a.C.]], che segna l’inizio della [[Colonia romana|colonizzazione romana]] del territorio proprio lungo la strada, dove furono poste le colonie più antiche e importanti (''[[Cales]]'' e ''[[Fregellae]]''). La seconda fa derivare il nome dalla sua funzione di accesso al [[Monte Cavo|''mons Albanus'']], dove sorgeva il principale luogo di culto dei [[latini]], dedicato a [[Giove Laziale]].<ref name=":0">{{Cita libro|autore=[[Adriano La Regina]]|titolo=[[Lexicon Topographicum Urbis Romae]]: Suburbium|anno=2006|editore=Quasar|pp=133-202|volume=III (G-L)}}</ref>

Ha comunque preceduto la [[via Appia]] come itinerario verso la [[Campania antica|Campania]], poiché la colonia latina di ''[[Cales]]'' è stata fondata nel [[334 a.C.]] e doveva essere accessibile da Roma per una strada, mentre la ''[[Via Appia|Regina Viarum]]'' è stata realizzata solo ventidue anni più tardi. Segue anche una linea molto più naturale di comunicazione, senza le difficoltà ingegneristiche che dovette affrontare la via Appia. Nella parte iniziale ha senza dubbio preceduto la [[via Labicana]], con la quale poi si congiunge,<ref name="StraboneItaliaV3.9" /> anche se questa fu preferita in seguito.


==Itinerario==
==Itinerario==
[[File:Parco Tombe della Via Latina 06.JPG|thumb|left|Tratto della ''via Latina'' ([[II secolo a.C.]]) nel [[parco archeologico delle Tombe di via Latina]].]]
[[File:Parco Tombe della Via Latina 06.JPG|thumb|left|Tratto della ''via Latina'' ([[II secolo a.C.]]) nel [[parco archeologico delle Tombe di via Latina]].]]


Iniziava a Roma, da [[Porta Capena]], assieme alla [[Appia Antica|Via Appia]].<ref name="StraboneItaliaV3.9">[[Strabone]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', V, 3,9.</ref> Le due vie si separavano molto presto tanto che nelle [[Mura Aureliane]] ebbero ognuna una porta propria, [[Porta Latina]] e [[Porta Appia]] (poi [[Porta San Sebastiano]]).
Iniziava a Roma, da [[Porta Capena]] <ref>Sesto Pompeo Festo, ''De verborum significatione.'' Parte I, p. 82. Budapest, 1889.</ref>, assieme alla [[Appia Antica|via Appia]].<ref name="StraboneItaliaV3.9">[[Strabone]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', V, 3,9.</ref> Le due vie si separavano molto presto tanto che nelle [[Mura Aureliane]] ebbero ognuna una porta propria, [[Porta Latina]] e [[Porta Appia]] (poi [[Porta San Sebastiano]]).


Dopo essere salita per un po' attraverso il [[Monte Tuscolo|Monte Tusculano]], tra la città di ''[[Tusculum]]'' ed il [[Monte Albano]], scendeva verso la piccola città di ''Algidum'' (oggi presso [[Cava dell'Aglio]])<ref name="StraboneItaliaV3.9"/>, nei pressi del passo dell'[[Monte Algido|Algido]], che fu importante nella prima storia militare di Roma; inoltre deve aver preceduto la Via Appia come itinerario verso la [[Campania antica|Campania]], poiché la colonia latina di ''[[Cales]]'' è stata fondata nel [[334 a.C.]] e doveva essere accessibile da Roma per una strada, mentre la Via Appia è stata realizzata solo ventidue anni più tardi. Segue anche una linea molto più naturale di comunicazione, senza le difficoltà ingegneristiche che dovette affrontare la via Appia. Nella parte iniziale ha senza dubbio preceduto la [[Via Labicana]], con la quale poi si congiunge,<ref name="StraboneItaliaV3.9"/> anche se questa fu preferita in seguito.
Dopo essere salita attraverso il [[Monte Tuscolo|Monte Tusculano]], tra la città di ''[[Tusculum]]'' e il [[Monte Albano]], scendeva verso la piccola città di ''Algidum'' (oggi presso [[Cava dell'Aglio]])<ref name="StraboneItaliaV3.9"/>, nei pressi del passo dell'[[Monte Algido|Algido]], che fu importante nella prima storia militare di Roma.


Dopo il loro ricongiungimento, la via Latina continuava seguendo la valle del ''[[Trerus]]'' ([[Sacco (fiume)|Sacco]]), nello stesso percorso moderno della ferrovia che va a [[Napoli]] via [[Cassino]], e rasentava in pianura le città collinari degli [[Ernici]]: da ''[[Anagni]]a'', a ''[[Ferentino|Ferentinum]]'',<ref name="StraboneItaliaV3.9"/> passando per ''[[Frosinone|Frusino]]'' (presso il fiume ''Cosa''),<ref name="StraboneItaliaV3.9"/> ''[[Ceccano|Fabrateria Vetus]]'',<ref name="StraboneItaliaV3.9"/> etc. A ''[[Fregellae]]'' scavalcava il fiume ''[[Liri]]s'',<ref name="StraboneItaliaV3.10">[[Strabone]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', V, 3,10.</ref> attraversava quindi ''[[Aquino|Aquinum]]'' (presso la quale scorre il fiume ''Melpis'')<ref name="StraboneItaliaV3.9"/> e ''[[Cassino|Casinum]]'' (ultima città dell'antico ''[[Latium]]''), città che si trovano in pianura. Quindi passava nel varco fra gli [[Appennini]] ed il [[Roccamonfina (vulcano)|gruppo vulcanico di Roccamonfina]] ma la strada originale, invece di attraversarlo, girava bruscamente(all'altezza di [[San Pietro Infine]]) verso nord-est sopra le montagne verso [[Venafro|Venafrum]], mettendo così in comunicazione diretta con l'interno del [[Sannio]] e, tramite altre strade, con [[Isernia|Aesernia]], [[Cubulteria]], [[Alife|Alifae]] e [[Telesia]].
Dopo il ricongiungimento con la via Labicana, la via Latina continuava seguendo la valle del ''[[Trerus]]'' ([[Sacco (fiume)|Sacco]]), nello stesso percorso moderno della ferrovia che va a [[Napoli]] via [[Cassino]], e rasentava in pianura le città collinari degli [[Ernici]]: da ''[[Anagni]]a'', a ''[[Ferentino|Ferentinum]]'', passando per ''[[Frosinone|Frusino]]'' (presso il fiume ''Cosa'') e ''[[Ceccano|Fabrateria Vetus]].''<ref name="StraboneItaliaV3.9" /> A ''[[Fregellae]]'' scavalcava il fiume ''[[Liri]]s'',<ref name="StraboneItaliaV3.10">[[Strabone]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', V, 3,10.</ref> e in pianura attraversava quindi ''[[Aquino|Aquinum]]'' (presso la quale scorre il fiume ''Melpis'')<ref name="StraboneItaliaV3.9"/> e ''[[Cassino|Casinum]]'' (ultima città dell'antico ''[[Latium]]'').


Quindi passava nel varco fra gli [[Appennini]] ed il [[Roccamonfina (vulcano)|gruppo vulcanico di Roccamonfina]] ma la strada originale, invece di attraversarlo, girava bruscamente (all'altezza di [[San Pietro Infine]]) verso nord-est sopra le montagne verso [[Venafro|''Venafrum'']], mettendo così in comunicazione diretta con l'interno del [[Sannio]] e, tramite altre strade, con [[Isernia|''Aesernia'']], ''[[Cubulteria]]'', [[Alife|''Alifae'']] e ''[[Telesia]]''.
In seguito, tuttavia, ci fu con ogni probabilità la creazione di una variante, tra [[Rufrae]] (l'attuale [[Presenzano]]) e l'attuale San Pietro Infine, che abbreviava il percorso e che seguiva l'attuale percorso dell'autostrada e della ferrovia Napoli-Roma. I due tracciati si ricongiungevano vicino alla attuale stazione ferroviaria di [[Caianello]] e la strada portava a ''[[Teanum Sidicinum]]'' ([[Teano]]),<ref name="StraboneItaliaV3.9"/> ''[[Cales]]'' ed a ''[[Casilinum]]'', la moderna [[Capua]], dove attraversava il [[Volturno]] e si immetteva nella Via Appia. Dal punto terminale del percorso, ''Casilinum'', nasce il nome medioevale della strada, [[Via Casilina]].

In seguito, tuttavia, ci fu con ogni probabilità la creazione di una variante, tra [[Rufrae]] (l'attuale [[Presenzano]]) e San Pietro Infine, che abbreviava il percorso e che seguiva l'attuale percorso dell'autostrada e della ferrovia Napoli-Roma. I due tracciati si ricongiungevano vicino all'attuale stazione ferroviaria di [[Caianello]] e la strada portava a ''[[Teanum Sidicinum]]'' ([[Teano]]),<ref name="StraboneItaliaV3.9" /> ''[[Cales]]'' e ''[[Casilinum]]'', la moderna [[Capua]], dove, prima di attraversare il [[Volturno]] mediante il Ponte Appio, parzialmente sopravvissuto, si immetteva nella via Appia.


==Archeologia==
==Archeologia==
Alcuni tratti dell'antico tracciato sono ancora visibili a [[Roma]] nell'area delle [[Parco archeologico delle Tombe di via Latina|Tombe della via Latina]]<ref>{{Cita web|url=http://www.parcoarcheologicoappiaantica.it/luoghi/tombe-della-via-latina/|titolo=Tombe della Via Latina|sito=Sito ufficiale Parco Archeologico dell'Appia Antica|lingua=it|accesso=15 dicembre 2018}}</ref> e nel [[Parco degli Acquedotti]], nei pressi dell'[[acquedotto Claudio]]. Resti degli edifici funerari, agricoli e di servizio lungo la strada sono stati rinvenuti sia nei moderni quartieri di Roma (tra cui la [[Torre dell'angelo|torre dell'Angelo]]<ref>[https://www.romasparita.eu/foto-roma-sparita/95066/via-latina-10]</ref>) sia nell'[[Agro romano|Agro Romano]]<ref name=":0" />, e parte delle scoperte sono esposte nell'[[Antiquarium di Lucrezia Romana]]<ref>{{Cita web|url=http://www.parcoarcheologicoappiaantica.it/luoghi/antiquarium-di-lucrezia-romana/|titolo=Antiquarium di Lucrezia Romana|sito=Sito ufficiale Parco Archeologico dell'Appia Antica|lingua=it|accesso=15 dicembre 2018}}</ref>.
Resti considerevoli della strada esistono nelle vicinanze di Roma; per le prime 40 miglia, fino a [[Compitum Anagninum]], non è seguita da alcuna strada moderna, mentre in seguito il percorso è sostanzialmente lo stesso dell'autostrada. Alcuni tratti dell'antico tracciato sono ancora visibili nel parco degli acquedotti a [[Roma]], all'altezza degli studi di [[Cinecittà]] e vicino all'[[Acquedotto Claudio]].


== Note ==
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== Collegamenti esterni ==
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[[Categoria:Vie consolari romane|Latina]]
[[Categoria:Vie consolari romane|Latina]]

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Via Latina
Via Latina
Percorso dell'antica Via Latina
Localizzazione
StatoCiviltà romana
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneLazio
Campania
Informazioni generali
Tipostrada romana
Costruzionefine del IV secolo a.C.-inizi del III secolo a.C.
Lunghezzala distanza fra Roma e Casilinum era di 135 miglia con la Via Latina passando per Venafro;
126 miglia passando per la variante di Rufrae;
parallelamente era di 129 miglia percorrendo la Via Appia.
InizioRoma da Porta Capena[1],
poi da Porta Latina
FineCasilinum (Capua)
Informazioni militari
UtilizzatoreRepubblica romana,
Impero romano
Funzione strategicaconduceva in Campania, parallela alla via Appia
Strabone, Geografia, V.
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La Via Latina era una strada romana, che da Roma andava in direzione sud est per circa 200 km, nell'area orientale del Latium, attraversando i monti Lepini, Ausoni, Aurunci e le valli fluviali del Sacco e del Liri-Garigliano, per terminare poi a Casilinum, la moderna Capua. Dal punto terminale del percorso deriva il nome medievale della strada, via Casilina.

Nella Roma contemporanea rimane un tratto della strada antica nel quartiere Appio-Latino, tra Porta Latina e via Appia Nuova.

A differenza della maggior parte delle strade romane, non porta il nome del costruttore, suggerendo così che si tratti di una delle strade più antiche; infatti tale percorso, pur se tracciato definitivamente tra il IV e il III secolo a.C., veniva già utilizzato in età preistorica e gli Etruschi lo usarono per colonizzare la Campania tra i secoli VIII e VI a.C.[2]

Sul nome della strada esistono due ipotesi. La prima ne collega la costruzione alla fine della guerra latina nel 338 a.C., che segna l’inizio della colonizzazione romana del territorio proprio lungo la strada, dove furono poste le colonie più antiche e importanti (Cales e Fregellae). La seconda fa derivare il nome dalla sua funzione di accesso al mons Albanus, dove sorgeva il principale luogo di culto dei latini, dedicato a Giove Laziale.[3]

Ha comunque preceduto la via Appia come itinerario verso la Campania, poiché la colonia latina di Cales è stata fondata nel 334 a.C. e doveva essere accessibile da Roma per una strada, mentre la Regina Viarum è stata realizzata solo ventidue anni più tardi. Segue anche una linea molto più naturale di comunicazione, senza le difficoltà ingegneristiche che dovette affrontare la via Appia. Nella parte iniziale ha senza dubbio preceduto la via Labicana, con la quale poi si congiunge,[1] anche se questa fu preferita in seguito.

Tratto della via Latina (II secolo a.C.) nel parco archeologico delle Tombe di via Latina.

Iniziava a Roma, da Porta Capena [4], assieme alla via Appia.[1] Le due vie si separavano molto presto tanto che nelle Mura Aureliane ebbero ognuna una porta propria, Porta Latina e Porta Appia (poi Porta San Sebastiano).

Dopo essere salita attraverso il Monte Tusculano, tra la città di Tusculum e il Monte Albano, scendeva verso la piccola città di Algidum (oggi presso Cava dell'Aglio)[1], nei pressi del passo dell'Algido, che fu importante nella prima storia militare di Roma.

Dopo il ricongiungimento con la via Labicana, la via Latina continuava seguendo la valle del Trerus (Sacco), nello stesso percorso moderno della ferrovia che va a Napoli via Cassino, e rasentava in pianura le città collinari degli Ernici: da Anagnia, a Ferentinum, passando per Frusino (presso il fiume Cosa) e Fabrateria Vetus.[1] A Fregellae scavalcava il fiume Liris,[5] e in pianura attraversava quindi Aquinum (presso la quale scorre il fiume Melpis)[1] e Casinum (ultima città dell'antico Latium).

Quindi passava nel varco fra gli Appennini ed il gruppo vulcanico di Roccamonfina ma la strada originale, invece di attraversarlo, girava bruscamente (all'altezza di San Pietro Infine) verso nord-est sopra le montagne verso Venafrum, mettendo così in comunicazione diretta con l'interno del Sannio e, tramite altre strade, con Aesernia, Cubulteria, Alifae e Telesia.

In seguito, tuttavia, ci fu con ogni probabilità la creazione di una variante, tra Rufrae (l'attuale Presenzano) e San Pietro Infine, che abbreviava il percorso e che seguiva l'attuale percorso dell'autostrada e della ferrovia Napoli-Roma. I due tracciati si ricongiungevano vicino all'attuale stazione ferroviaria di Caianello e la strada portava a Teanum Sidicinum (Teano),[1] Cales e Casilinum, la moderna Capua, dove, prima di attraversare il Volturno mediante il Ponte Appio, parzialmente sopravvissuto, si immetteva nella via Appia.

Alcuni tratti dell'antico tracciato sono ancora visibili a Roma nell'area delle Tombe della via Latina[6] e nel Parco degli Acquedotti, nei pressi dell'acquedotto Claudio. Resti degli edifici funerari, agricoli e di servizio lungo la strada sono stati rinvenuti sia nei moderni quartieri di Roma (tra cui la torre dell'Angelo[7]) sia nell'Agro Romano[3], e parte delle scoperte sono esposte nell'Antiquarium di Lucrezia Romana[8].

  1. ^ a b c d e f g Strabone, Geografia, V, 3,9.
  2. ^ Roma, Touring club italiano, 1999, ISBN 88-365-1324-7
  3. ^ a b Adriano La Regina, Lexicon Topographicum Urbis Romae: Suburbium, III (G-L), Quasar, 2006, pp. 133-202.
  4. ^ Sesto Pompeo Festo, De verborum significatione. Parte I, p. 82. Budapest, 1889.
  5. ^ Strabone, Geografia, V, 3,10.
  6. ^ Tombe della Via Latina, su Sito ufficiale Parco Archeologico dell'Appia Antica. URL consultato il 15 dicembre 2018.
  7. ^ [1]
  8. ^ Antiquarium di Lucrezia Romana, su Sito ufficiale Parco Archeologico dell'Appia Antica. URL consultato il 15 dicembre 2018.

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