Krikor Bedros XV Aghagianian: differenze tra le versioni

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I Patriarchi cardinali appartengono all'ordine dei vescovi cardinali e, nella gerarchia, si situano immediatamente dopo di loro. Mantengono la loro sede patriarcale e non viene assegnata loro alcuna sede suburbicaria. Tuttavia il cardinale Aghagianian, che nel 1962 aveva rinunciato al patriarcato, non entrò a far parte dell'ordine dei vescovi fino alla promozione a cardinale vescovo di Albano nel 1970.</ref>. Ebbe la presidenza della Congregazione per la codificazione del [[Codice dei canoni delle Chiese orientali|diritto canonico delle Chiese orientali]].
I Patriarchi cardinali appartengono all'ordine dei vescovi cardinali e, nella gerarchia, si situano immediatamente dopo di loro. Mantengono la loro sede patriarcale e non viene assegnata loro alcuna sede suburbicaria. Tuttavia il cardinale Aghagianian, che nel 1962 aveva rinunciato al patriarcato, non entrò a far parte dell'ordine dei vescovi fino alla promozione a cardinale vescovo di Albano nel 1970.</ref>. Ebbe la presidenza della Congregazione per la codificazione del [[Codice dei canoni delle Chiese orientali|diritto canonico delle Chiese orientali]].


Nel conclave del [[1958]] rappresentò la grande alternativa al candidato poi eletto Angelo Roncalli, il quale - una volta divenuto [[papa Giovanni XXIII]] – confermerà personalmente l’altalena di voti in conclave fra il suo nome e quello di Aghagianian<ref>Giancarlo Zizola, ''Il conclave, storia e segreti'', Roma, Newton & Compton, 1997, p. 221</ref>. Egli fu pertanto nei tempi moderni il primo e, a tutt'oggi, l'unico papabile proveniente da una Chiesa cattolica orientale. Durante il [[Concilio Vaticano II]] il nuovo [[Paolo VI|papa]] lo nominò membro della commissione direttiva insieme ai cardinali [[Léon-Joseph Suenens|Suenens]], [[Julius August Döpfner|Döpfner]] e [[Giacomo Lercaro|Lercaro]].
Nel conclave del [[1958]] rappresentò la grande alternativa al candidato poi eletto Angelo Roncalli, il quale - una volta divenuto [[papa Giovanni XXIII]] – confermerà personalmente l'altalena di voti in conclave fra il suo nome e quello di Aghagianian<ref>Giancarlo Zizola, ''Il conclave, storia e segreti'', Roma, Newton & Compton, 1997, p. 221</ref>. Egli fu pertanto nei tempi moderni il primo e, a tutt'oggi, l'unico papabile proveniente da una Chiesa cattolica orientale. Durante il [[Concilio Vaticano II]] il nuovo [[Paolo VI|papa]] lo nominò membro della commissione direttiva insieme ai cardinali [[Léon-Joseph Suenens|Suenens]], [[Julius August Döpfner|Döpfner]] e [[Giacomo Lercaro|Lercaro]].


Sembra che la candidatura Aghagianian fosse consistente anche nel successivo conclave, quello del [[1963]], in piena [[guerra fredda]], che decretò l'elezione di [[Papa Paolo VI|Paolo VI]]. Il prelato armeno, tuttavia, sarebbe stato ostacolato dai [[servizi segreti]] italiani (il [[SIFAR]]), che lo ritenevano troppo filo-russo. Secondo la rivista ''Trenta Giorni'', infatti, il SIFAR, nell'imminenza del conclave, avrebbe trasmesso ai cardinali un dossier secondo il quale la sorella del porporato, la settantenne Elizabeta Papikova, aveva legami con il [[KGB]], i servizi segreti sovietici, e si sarebbe messa in contatto con l’ambasciata sovietica durante una visita al fratello a [[Roma]]. Ciò sarebbe bastato a eliminare il cardinale armeno dalla corsa al papato<ref>Giovanni Bensi, ''Le due chance perdute del Papa armeno'', da: ''East Journal'', 20 marzo 2013</ref><ref>Bruno Bartoloni, ''Paolo VI fu scelto dagli 007'', da: ''Corriere della Sera'', 21 dicembre 1993</ref>.
Sembra che la candidatura Aghagianian fosse consistente anche nel successivo conclave, quello del [[1963]], in piena [[guerra fredda]], che decretò l'elezione di [[Papa Paolo VI|Paolo VI]]. Il prelato armeno, tuttavia, sarebbe stato ostacolato dai [[servizi segreti]] italiani (il [[SIFAR]]), che lo ritenevano troppo filo-russo. Secondo la rivista ''Trenta Giorni'', infatti, il SIFAR, nell'imminenza del conclave, avrebbe trasmesso ai cardinali un dossier secondo il quale la sorella del porporato, la settantenne Elizabeta Papikova, aveva legami con il [[KGB]], i servizi segreti sovietici, e si sarebbe messa in contatto con l'ambasciata sovietica durante una visita al fratello a [[Roma]]. Ciò sarebbe bastato a eliminare il cardinale armeno dalla corsa al papato<ref>Giovanni Bensi, ''Le due chance perdute del Papa armeno'', da: ''East Journal'', 20 marzo 2013</ref><ref>Bruno Bartoloni, ''Paolo VI fu scelto dagli 007'', da: ''Corriere della Sera'', 21 dicembre 1993</ref>.


Noto poliglotta e giurista, Aghagianian guidò dal 18 luglio [[1960]] al 19 ottobre [[1970]], quale prefetto, la [[Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli|Sacra Congregazione De Propaganda Fide]], che assunse l'attuale denominazione di [[Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli]] il 15 agosto [[1967]], con la [[bolla pontificia|bolla]] ''Immortalis Dei'' di [[Paolo VI]]. Il 25 agosto [[1962]] rinunciò al patriarcato e si trasferì definitivamente a [[Roma]]. Il 22 ottobre [[1970]] fu promosso cardinale vescovo di [[Sede suburbicaria di Albano|Albano]]<ref name = purpuratorum_patrum />. Morì il 16 maggio [[1971]] a Roma, dove riposa nella [[Chiesa di San Nicola da Tolentino (Roma)|chiesa di San Nicola da Tolentino]], adiacente al [[Pontificio Collegio Armeno]].
Noto poliglotta e giurista, Aghagianian guidò dal 18 luglio [[1960]] al 19 ottobre [[1970]], quale prefetto, la [[Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli|Sacra Congregazione De Propaganda Fide]], che assunse l'attuale denominazione di [[Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli]] il 15 agosto [[1967]], con la [[bolla pontificia|bolla]] ''Immortalis Dei'' di [[Paolo VI]]. Il 25 agosto [[1962]] rinunciò al patriarcato e si trasferì definitivamente a [[Roma]]. Il 22 ottobre [[1970]] fu promosso cardinale vescovo di [[Sede suburbicaria di Albano|Albano]]<ref name = purpuratorum_patrum />. Morì il 16 maggio [[1971]] a Roma, dove riposa nella [[Chiesa di San Nicola da Tolentino (Roma)|chiesa di San Nicola da Tolentino]], adiacente al [[Pontificio Collegio Armeno]].

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Krikor Bedros XV Aghagianian
cardinale di Santa Romana Chiesa
Iustitia et Pax
 
Incarichi ricoperti
 
Nato18 settembre 1895, Akhaltsikhe
Ordinato presbitero23 dicembre 1917
Nominato vescovo11 luglio 1935 da papa Pio XI
Consacrato vescovo21 luglio 1935 dall'arcivescovo Sergio Der Abrahamian
Elevato patriarca30 novembre 1937 dal Sinodo della Chiesa Armeno-Cattolica
(confermato il 13 dicembre 1937 da papa Pio XI)
Creato cardinale18 febbraio 1946 da papa Pio XII
Deceduto16 maggio 1971, Roma
 
Tomba del patriarca Aghagianian nella chiesa di San Nicola da Tolentino (Roma)

Krikor Bedros XV Agagianian (in armeno orientale Գրիգոր Պետրոս Աղաճանեան - pronunciato Grigor Petros - noto anche con le traduzioni italiana Gregorio Pietro Agagianian e francese Grégoire-Pierre Agagianian) (Akhaltsikhe, 18 settembre 1895Roma, 16 maggio 1971) è stato un cardinale e patriarca cattolico armeno, patriarca di Cilicia degli Armeni della Chiesa armeno-cattolica.

Biografia

Nato a Akhaltsikhe nella moderna Georgia fu ordinato prete della Chiesa cattolica armena il 23 dicembre 1917. Entrò in seguito nel 1921 alla facoltà di didattica del Pontificio Collegio Armeno, di cui divenne poi rettore dal 1932 al 1937. Fu nominato vescovo titolare di Comana di Armenia l'11 luglio 1935 ed eletto patriarca di Cilicia degli Armeni dal Sinodo armeno il 30 novembre 1937 con il nome di Krikor Bedros (Gregorio Pietro) XV.

Per tradizione tutti i patriarchi cattolici armeni aggiungono infatti il nome Bedros (Pietro) al proprio nome di battesimo, seguito dall'ordinale. Il 18 febbraio 1946 fu creato, da papa Pio XII, cardinale del titolo di San Bartolomeo all'Isola[1]. Ebbe la presidenza della Congregazione per la codificazione del diritto canonico delle Chiese orientali.

Nel conclave del 1958 rappresentò la grande alternativa al candidato poi eletto Angelo Roncalli, il quale - una volta divenuto papa Giovanni XXIII – confermerà personalmente l'altalena di voti in conclave fra il suo nome e quello di Aghagianian[2]. Egli fu pertanto nei tempi moderni il primo e, a tutt'oggi, l'unico papabile proveniente da una Chiesa cattolica orientale. Durante il Concilio Vaticano II il nuovo papa lo nominò membro della commissione direttiva insieme ai cardinali Suenens, Döpfner e Lercaro.

Sembra che la candidatura Aghagianian fosse consistente anche nel successivo conclave, quello del 1963, in piena guerra fredda, che decretò l'elezione di Paolo VI. Il prelato armeno, tuttavia, sarebbe stato ostacolato dai servizi segreti italiani (il SIFAR), che lo ritenevano troppo filo-russo. Secondo la rivista Trenta Giorni, infatti, il SIFAR, nell'imminenza del conclave, avrebbe trasmesso ai cardinali un dossier secondo il quale la sorella del porporato, la settantenne Elizabeta Papikova, aveva legami con il KGB, i servizi segreti sovietici, e si sarebbe messa in contatto con l'ambasciata sovietica durante una visita al fratello a Roma. Ciò sarebbe bastato a eliminare il cardinale armeno dalla corsa al papato[3][4].

Noto poliglotta e giurista, Aghagianian guidò dal 18 luglio 1960 al 19 ottobre 1970, quale prefetto, la Sacra Congregazione De Propaganda Fide, che assunse l'attuale denominazione di Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli il 15 agosto 1967, con la bolla Immortalis Dei di Paolo VI. Il 25 agosto 1962 rinunciò al patriarcato e si trasferì definitivamente a Roma. Il 22 ottobre 1970 fu promosso cardinale vescovo di Albano[1]. Morì il 16 maggio 1971 a Roma, dove riposa nella chiesa di San Nicola da Tolentino, adiacente al Pontificio Collegio Armeno.

Onorificenze

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria

Note

  1. ^ a b Papa Paolo VI, con il motu proprio Ad purpuratorum Patrum Collegium, pubblicato l'11 febbraio 1965, stabilì che i Patriarchi di rito orientale assunti nel Sacro Collegio dei Cardinali non appartengono al clero di Roma e, pertanto, non può essere assegnato loro alcun titolo o diaconia. I Patriarchi cardinali appartengono all'ordine dei vescovi cardinali e, nella gerarchia, si situano immediatamente dopo di loro. Mantengono la loro sede patriarcale e non viene assegnata loro alcuna sede suburbicaria. Tuttavia il cardinale Aghagianian, che nel 1962 aveva rinunciato al patriarcato, non entrò a far parte dell'ordine dei vescovi fino alla promozione a cardinale vescovo di Albano nel 1970.
  2. ^ Giancarlo Zizola, Il conclave, storia e segreti, Roma, Newton & Compton, 1997, p. 221
  3. ^ Giovanni Bensi, Le due chance perdute del Papa armeno, da: East Journal, 20 marzo 2013
  4. ^ Bruno Bartoloni, Paolo VI fu scelto dagli 007, da: Corriere della Sera, 21 dicembre 1993

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Vescovo titolare di Comana di Armenia Successore
Adam Senger 11 luglio 1935 - 30 novembre 1937 Souleyman Kutchouk Ousta

Predecessore Patriarca di Cilicia degli Armeni Successore
Avedis Bedros XIV Arpiarian 30 novembre 1937 - 25 agosto 1962 Iknadios Bedros XVI Batanian

Predecessore Cardinale presbitero di San Bartolomeo all'Isola Successore
Carlo Salotti 22 febbraio 1946 - 22 ottobre 1970 Aníbal Muñoz Duque

Predecessore Presidente della Pontificia Commissione per la Redazione del Codice di Diritto Canonico Orientale Successore
Massimo Massimi 2 luglio 1955 - 16 maggio 1971 Joseph Parecattil

Predecessore Pro-prefetto della Congregazione de Propaganda Fide Successore
Samuel Alphonsius Stritch
(pro-prefetto)
18 giugno 1958 - 18 luglio 1960 se stesso come prefetto

Predecessore Prefetto della Congregazione de Propaganda Fide Successore
se stesso come pro-prefetto 18 luglio 1960 - 15 agosto 1967 -

Predecessore Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli Successore
- 15 agosto 1967 - 19 ottobre 1970 Agnelo Rossi

Predecessore Cardinale vescovo di Albano Successore
Giuseppe Pizzardo 22 ottobre 1970 - 16 maggio 1971 Luigi Traglia
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