Lingua liburnica: differenze tra le versioni

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L'appartenenza del liburnico alle lingue non indoeuropee (vedi stele di Novilara-Ps).
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La '''lingua liburnica''' è una [[lingua estinta]] parlata dall'antico popolo dei [[Liburni]], che in tempi [[Età classica|classici]] abitava la regione della [[Liburnia]], situata nei [[Balcani]] nord-occidentali. Del liburnico non è ancora stata stabilita una chiara classificazione. Si pensa che sia una [[lingua indoeuropea]] contenente alcuni elementi [[lingue preindoeuropee|pre-indoeuropei]] caratteristici del [[Mediterraneo]] antico.
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== Classificazione ==
== Classificazione ==

Versione delle 17:07, 10 set 2018

Liburnico
Parlato inLiburnia (Balcani nord-occidentali)
PeriodoI millennio a.C.tarda antichità
Locutori
Classificaestinta
Tassonomia
FilogenesiLingue indoeuropee
 Lingua liburnica
Codici di classificazione
ISO 639-3xli (EN)

I Liburni nel V secolo a.C.

La lingua liburnica è una lingua estinta parlata dall'antico popolo dei Liburni, che in tempi classici abitava la regione della Liburnia, situata nei Balcani nord-occidentali. Del liburnico non è ancora stata stabilita una chiara classificazione. Si pensa che sia una lingua preindoeuropea del Mediterraneo antico, contenente alcuni elementi indoeuropei (histro-venetici, illirici e greci) mutuati nel corso dei secoli dalle lingue di popolazioni i.e. immigrate dal nord-Europa (Veneti e Histri) e dall'est (Illiri). E soprattutto dai Greci che (iniziando dai Focesi) frequentarono anche l'alto Adriatico.

Classificazione

Non ci sono rimasti documenti scritti in lingua liburnica. Le uniche testimonianze linguistiche che abbiamo sono i toponimi e i nomi personali e famigliari della Liburnia, conservate nella forma latinizzata del I secolo.

Studiando l'onomastica della provincia romana della Dalmazia, Géza Alföldy ha concluso che i Liburni e gli Istri appartenevano alla zona di influenza venetica.[1][2] In particolare, alcuni antroponimi liburnici mostrano forti affinità col venetico, alcuni nomi simili e radici comuni, come Vols-, Volt- e Host- (<PIE * ghos-ti-, "straniero", "ospite"). Talvolta i nomi liburnici e venetici presentano anche alcuni suffissi in comune, come il -cicus e il -cus.

Jürgen Untermann si è concentrato maggiormente sull'onomastica liburnica e ha collegato solo i liburni della costa istriana orientale ai Veneti. Untermann ha classificato i nomi in tre gruppi: uno nella Liburnia settentrionale strutturalmente simile a quello degli Istri e dei Veneti; un altro legato ai Dalmati, agli Iapodi e agli altri Illiri della terraferma a sud del territorio dei liburni; e un terzo gruppo di nomi comune in tutto il territorio liburnico, senza alcuna relazione con i popoli circostanti.[3][4]

Secondo Radoslav Katičić, i nomi delle divinità locali hanno diverse distribuzioni regionali, inoltre i toponimi, sia nella struttura che nella forma, mostrano una maggiore diversità e una dispersione più ampia, con caratteristiche pre-indoeuropee, indoeuropee e locali, a dimostrazione di una completa separazione etno-linguistica.[5] Slobodan Čače ha osservato che l'appartenenza della lingua liburnica alla zona nord-adriatica piuttosto che agli Iapodi e ai Dalmati è difficile da dimostrare a causa di una presenza scarsa di resti.[6]

Dal punto di vista della tradizione sepolcrale, i Liburni erano di etnia e cultura sostanzialmente diversa dagli Istri e dai Veneti, ma con caratteristiche comuni ai Dalmati. La lingua liburnica si sviluppò sulla base dell'indoeuropeo. Tuttavia alcuni forti elementi vennero trascinati dai tempi pre-indoeuropei, notati soprattutto nelle relazioni sociali dei Liburni, senza dubbio legate al loro separato sviluppo culturale, all'isolamento territoriale e alle caratteristiche etniche peculiari.[7][8]

I Liburni vennero conquistati dai Romani nel 35 a.C., ma nonostante la romanizzazione, specialmente nelle grandi città, i Liburni mantennero le loro tradizioni fino al IV secolo, come testimoniato dai resti archeologici.[9]

Note

Bibliografia

  • Géza Alföldy, Die Namensgebung der Urbevölkerung in der römischen Provinz Dalmatien, 1964.
  • Géza Alföldy, Die Personennamen im römischen Dalmatien, 1964.
  • Šime Batović, Liburnska kultura, Zara, 2005, pp. 65-66, ISBN 953-6419-50-5.
  • Slobodan Čače, Liburnija u razdoblju od 4. do 1. st. prije nove ere, Zara, 1985, pp. 101-120.
  • Radoslav Katičić, Ancient languages of the Balkans, Trends in linguistics, L'Aia, Parigi, 1976.
  • Dujam Rendić-Miočević, Onomastičke studije s područja Liburna, 1955.
  • Jürgen Untermann, Die venetischen Personennamen, Wiesbaden, 1961.
  • Jürgen Untermann, Venetisches in Dalmatien, 1970.
  • M. Zaninović, Liburnia Militaris, Opusc. Archeol. 13, Zagabria, 1988, pp. 43–67.