Alfabeto giavanese

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Storia dell'alfabeto

Media età del bronzo XIX secolo a.C.

Meroitico III secolo a.C.
Ogamico IV secolo d.C.
Scrittura mongola 1204 d.C.
Hangŭl 1443 d.C.
Sillabico canadese 1840 d.C.
Deseret 1850 d.C.
Zhuyin 1913 d.C.
Ol Chiki 1925 d.C.
Mandombe 1978 d.C.

L'alfabeto giavanese è un alfasillabario o abugida di origine brahmica, influenzato dal sanscrito e utilizzato, prima della colonizzazione, per la scrittura della lingua giavanese. In giavanese questo tipo di scrittura è denominato "Dentawiyanjana" o "Kawi". Non è da confondere con l'alfabeto arabo modificato per il giavanese (Pegon) e con il moderno alfabeto latino di derivazione olandese.

L’alfabeto giavanese ed i suoi caratteri speciali

L'alfabeto giavanese possiede 20 consonanti, corrispondenti a 20 fonemi distinti, ogni consonante si lega alla vocale inerente /a/.

ha na ca ra ka
ꦲ ꦤ ꦕ ꦫ ꦏ
da ta sa wa la
ꦢ ꦠ ꦱ ꦮ ꦭ
pa dha ja ya nya
ꦥ ꦣ ꦗ ꦪ ꦚ
ma ga ba tha nga
ꦩ ꦒ ꦧ ꦛ ꦔ
Stele bilingue in portoghese e giavanese a Yogyakarta, per la riabilitazione di Taman Sari nel 2004

Con la vocale inerente, l'alfabeto viene pronunciato quindi come segue:

ha, na, ca, ra, ka
da, ta, sa, wa, la
pa, dha, ja, ya, nya
ma, ga, ba, tha, nga

Alfabeto come un poema

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Se la lettura dell'alfabeto viene effettuata con la seguente scansione, si ottiene un poema mitologico:

Hana caraka
Data sawala
Padha jayanya
Maga bathanga

La traduzione è all'incirca:

"C'erano (due) guerrieri
Che entrarono in conflitto
Uguali erano le loro forze
Tutti due morirono."

Il dettaglio delle parole è il seguente:

hana (pronuncia anà) = C'è/c'era
caraka = guerriero, cavaliere
data = avere
sawala = litigio
padha = uguale
jaya = vittoria, potenza
-nya = suffisso di possesso
maga = I due/entrambi
bathang = cadavere
-a = suffisso eufonico

Questa storia viene raccontata nel mito del leggendario primo re di Giava: Java Aji Saka, dove viene narrata la mitica storia della civilizzazione di Giava e della scrittura giavanese.[1]

Soppressione della vocale inerente
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Per sopprimere la vocale inerente, in generale nel caso di una consonante in posizione finale, si mette dopo la consonante un segno diacritico denominato "pangkon":

soppressione della vocale inerente /h/ finale /r/ finale /ng/ finale
꧀ ꦃ ꦂ ꦁ
pangkon wignyan layar cecak

Certe consonanti in posizione finale sono scritte con un carattere particolare. Si tratta di /h/ (aspirata) finale, di /ng/ (consonante nasale) finale e di /r/ finale.

Consonanti successive

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Il Raden Segara, un testo in Lingua madurese redatto in scrittura giavanese (1890)

Un altro caso in cui la vocale inerente viene soppressa è la successione di due consonanti; in questa situazione la prima consonante non ha vocale inerente ma la seconda ne ha una. In tale evenienza, questa seconda consonante viene rappresentata da un carattere detto pasangan. La maggior parte dei pasangan sono differenti dalla consonante di base. In qualche caso, il carattere è identico. Per segnalare che si tratta d'un pasangan, verrà scritto sotto la prima consonante.

ha na ca ra ka
da ta sa wa la
pa dha ja ya nya
ma ga ba tha nga

Caratteri onorifici

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L'alfabeto giavanese possiede dei caratteri denominati aksara murda o aksara gedhe ("grandi caratteri") per scrivere i titoli ed i nomi di personaggi rispettati. Gli aksara murda erano in origine delle lettere prese in prestito dalla scrittura pallava rappresentanti fonemi esistenti nelle lingue dell'India ma non in giavanese.

Carattere na ka ta sa pa ga ba
Murda non onorifico
Murda pasangan

Il giavanese ha 6 vocali: /a/, /i/, /e/, /u/, /é/, /o/.

Salvo per la /a/ inerente alla consonante, quando seguono una consonante le vocali sono rappresentate da segni diacritici chiamati sandangan ("cose portate").

Fonema /i/ /e/ /u/ /é/ /o/
Carattere
Nome wulu pepet suku taling taling-tarung

C'è un'eccezione per le consonanti liquide /l/ e /r/ seguite dalla vocale /e/ muta, che vengono marcate con dei caratteri speciali. Può essere un residuo della scrittura del sanscrito, lingua nella quale queste liquide sono vocali. Lo stesso vale per la consonante /ng/.

Quando le vocali sono in posizione iniziale o isolata, si può marcarle in un altro modo, tramite caratteri speciali denominati aksara swara ("caratteri a voce"). Si trovano, tra questi, i caratteri corrispondenti a /le/ e /re/.

Fonema /a/ /i/ /u/ /le/ /re/ /é/ /o/
Carattere
Nom nga lelet pa cerek

Il giavanese non ha dittonghi.

Cartello della via Gajah Mada a Surakarta, in alfabeti latino e giavanese
1 2 3 4 5 6 7 8 9 0

Fonemi non-giavanesi

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Per scrivere fonemi d'origine araba, si utilizzano le consonanti più vicine dell'alfabeto giavanese, alle quali si aggiungono tre punti al di sopra del carattere.

  1. ^ Javanese Characters and Aji Saka, su joglosemar.co.id, Joglosemar. URL consultato il 15 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2013).
  • (EN) Gallop, Annabel Teh. Golden letters: writing traditions of Indonesia = Surat emas: budaya tulis di Indonesia (with Bernard Arps). London: British Library; Jakarta: Yayasan Lontar, c1991, ISBN 979-8083-06-7
  • (EN) Pigeaud, Theodore G. Th. Javanese and Balinese manuscripts and some codices written in related idioms spoken in Java and Bali: descriptive catalogue, with examples of Javanese script, introductory chapters, a general index of names and subjects Wiesbaden: Steiner, 1975, ISBN 3-515-01964-2

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