Casalbuono
Casalbuono comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Salerno |
Amministrazione | |
Sindaco | Attilio Romano (lista civica Uniti per Casalbuono) dal 10-6-2024 |
Territorio | |
Coordinate | 40°12′55″N 15°41′19.68″E |
Altitudine | 661 m s.l.m. |
Superficie | 34,82 km² |
Abitanti | 1 040[1] (31-3-2022) |
Densità | 29,87 ab./km² |
Comuni confinanti | Casaletto Spartano, Lagonegro (PZ), Montesano sulla Marcellana, Sanza |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 84030 |
Prefisso | 0975 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 065026 |
Cod. catastale | B868 |
Targa | SA |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 975 GG[3] |
Nome abitanti | casalbuonesi |
Patrono | sant'Antero |
Giorno festivo | 3 gennaio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Casalbuono all'interno della provincia di Salerno | |
Sito istituzionale | |
Casalbuono è un comune italiano di 1 040 abitanti della provincia di Salerno in Campania.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]È posto a 661 metri di altitudine ed è circondato dalle montagne Gioncolo e Monte Difesa ed è attraversato dal Calore Lucano.
- Classificazione sismica: zona 2 (sismicità media), Ordinanza PCM. 3274 del 20/03/2003.
- Classificazione climatica: zona D, 1975 GG.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Sorse nel XIII secolo quale feudo dell'abbazia di Santa Maria di Cadossa, il cui abate esercitava la giurisdizione feudale sulle cento famiglie residenti. Con bolla di papa Leone X del 17 novembre 1514 passò sotto la certosa di Padula (San Lorenzo). Fino al regio decreto del 14 dicembre 1862 n. 1078 era chiamato Casalnuovo.
Dal 1811 al 1860 fece parte del circondario di Montesano, appartenente al Distretto di Sala del Regno delle Due Sicilie.
Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia, fece parte del mandamento di Montesano sulla Marcellana, appartenente al Circondario di Sala Consilina.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Il gonfalone è un drappo d'azzurro.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[4]
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Strade
[modifica | modifica wikitesto]- Strada statale 19 delle Calabrie.
- Strada Provinciale 140 Innesto SS 19-Stazione di Casalbuono-Innesto SS 19 (loc. Salice).
Ferrovie
[modifica | modifica wikitesto]- Stazione di Casalbuono sulla Ferrovia Sicignano degli Alburni-Lagonegro (Servizio sostitutivo con bus).
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1946 | 1956 | Antonio Calabria | Sindaco | [5] | |
1956 | 1964 | Michele Calabria | Sindaco | [5] | |
1964 | 1970 | Francesco Ferraro | Sindaco | [5] | |
1970 | 1975 | Michele Calabria | Sindaco | [5] | |
1975 | 1995 | Pietro Marmo | Sindaco | [5] | |
23 aprile 1995 | 12 giugno 2004 | Santino Barone | centro | Sindaco | [6] |
13 giugno 2004 | 27 maggio 2019 | Attilio Romano | lista civica | Sindaco | [7] |
in carica | Carmine Adinolfi | lista civica Uniti per Casalbuono | Sindaco |
Altre informazioni amministrative
[modifica | modifica wikitesto]Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'Autorità di bacino regionale Sinistra Sele e all'Autorità di bacino interregionale del fiume Sele.
Il comune fa parte della Comunità montana Vallo di Diano.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ a b c d e Sindaci di Casalbuono, su portalestoria.net, Portale Storia. URL consultato il 10 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2018).
- ^ Comunali 23/04/1995, su elezionistorico.interno.gov.it. URL consultato il 10 luglio 2017.
- ^ Comunali 12/06/2004, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 10 agosto 2017.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Germino dr. Francesco, Casalbuono, Stab. Tip. F.lli Rovane, Salerno, 1913; rist. Comune Casalbuono, 2003
- Arteca prof. Gennaro, Abbazia di Santa Maria di Cadossa, Montesano sulla Marcellana, 2005
- Ebner Pietro, Chiesa, Baroni e Popolo nel Cilento, Edizioni di Storia e Letteratura, vol. I, pp. 565–569, Roma, 1982
- Liguori Vincenzo, Il territorio di S.Maria di Cadossa alla fine del sec.XIV, Avagliano Editore, Cava dei Tirreni, 1985
Per il paese di Casalbuono (Casalnuovo) e il suo castello baronale:
- "La Certosa di Padula", disegnata, descritta e narrata su documenti inediti dal Prof. Sacerd. Antonio Sacco - Roma - Tipografia dell'Unione Editrice - 4 voll. - 1916. È stata fatta una ristampa anastatica di questi volumi, sotto il patrocinio del Comune di Sant'Arsenio, a cura di Vittorio e Angelina Bracco - Arti grafiche Boccia - Salerno -1982
Inoltre, nel vol. II, libro VI, cap. VI, tav. VI, è presente una grande mappa geografica con la posizione di Casalbuono (Casalnuovo) e dei suoi dintorni. Inoltre, si può conoscere la storia di Casalbuono, attraverso le due Cronologie scritte da Calabria Michele, già Sindaco e Direttore Didattico, che vanno dall'anno 1913 al 1944 e dall'anno 1945 al 1975.Lavori densi di ricordi incancellabili e notizie dettagliate su come si viveva a Casalbuono in quegli anni. Per il patrono del paese di Casalbuono:
- "S. Antero. Papa e martire, patrono di Casalbuono", scritto da Antero Calabria, ISBN 88-8028-052-X, editore CED, 1994
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Casalbuono
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.casalbuono.sa.it.
- Casalbuòno, su sapere.it, De Agostini.