Ci (poesia)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Lo ci, o chuzici, (T, S oppure T, S, P) è un genere di poetica cinese.

La parola 词 viene pronunciata come una "Z dura" prolungata ed è conosciuta anche come 長短ちょうたん chángduǎnjù, cioè versi di lunghezza irregolare, e あまり (T)/诗余 (S) shīyú, ossia poesia di confronto, di contorno.

Di solito il numero di caratteri in ogni verso e la sistemazione dei toni è determinata da uno dei circa 800 schemi predefiniti, ciascuno associato ad un particolare titolo, definito 词牌 cípái.

Originariamente erano scritti per essere cantati come una melodia su quelle parole, con un preciso ritmo, rime e tempo, quindi il titolo poteva non avere nulla a che fare col contenuto del componimento, e spesso molti Cí hanno lo stesso titolo.

Alcuni Cí possono avere un sottotitolo (o un commento, lungo come un paragrafo) che ne indica il contenuto. A volte, per una maggiore chiarezza, un Cí è indicato con il titolo e il primo verso.

Sono componimenti che spesso esprimono sentimenti di desiderio verso un personaggio "adottato", ma i maggiori esponenti dello Cí (ぬし Lǐ Hòuzhǔ e 苏轼 Sū Shì) lo hanno usato con molti contenuti diversi.

Benché l'esempio testuale più antico di ci oggi sopravvissuto risalga all'ottavo secolo, proveniente dalle grotte di Mogao[1] iniziando nella poesia della dinastia Liang, lo ci seguì la tradizione dello Shijing e dello yuefu: questa nuova forma poetica si sviluppò inizialmente da canzoni popolari anonime. Sotto i Tang entrarono in Cina le arie musicali centroasiatiche, su cui si basavano il ritmo e la forma degli ci. Lo sviluppo del genere è legato al commercio sulla Via della seta e all'amore per l'esotismo (grazie ai commerci arrivano nuove stoffe, nuovi materiali, nuova musica). Sebbene il contributo di Li Po sia ricco di dubbi storici, è certo che il poeta Tang Wen Tingyun fu un grande maestro di ci, componendo versi nella sua forma distinta e matura.[2] Lo ci raggiunse il suo massimo apogeo durante le Cinque dinastie. Uno dei maggiori autori di tale epoca fu Li Yu, ultimo sovrano dei Tang Meridionali. Tuttavia, la forma di questo genere poetico nella poesia classica cinese è soprattutto associata alla poesia d'epoca Song, durante la quale era la forma poetica più popolare. Fu proprio in questo periodo che lo ci, da forma lirica spontanea, totalmente subordinata alla musica, divenne una forma più letteraria, non più cantata ma solo letta, che trattava anche temi filosofici e politici. Una rifioritura della forma dello ci avvenne durante la fine dei Ming e l'inizio dei Qing: dal punto di vista letterario, i componimenti erano caratterizzati da un'esplorazione delle emozioni connesse all'amore romantico colla sua valorizzazione, spesso nel contesto d'una breve storia poetica narrativa, con uno ci o un gruppo unito di ci all'interno di un'applicazione del chuánqí in un breve racconto per la poesia.[3]

Le due principali categorie di cí usate nella dinastia Song furono lo xiǎolìng しょうれい (la forma originale, nata prima dei Song) e il màncí 慢詞 (nato dopo Liu Yong).
Successivamente, nelle dinastie Ming e Qing, gli cí (chiamati 词牌, cípái) venivano classificati per il numero di caratteri che contenevano. Si chiamava しょうれい, xiǎolìng, se conteneva meno di 58 caratteri (da しょう xiǎo, piccolo), ちゅう調ちょう zhōngdiào (da なか zhōng, metà, intermedio) con 59-90 caratteri e 長調ちょうちょう, chángdiào (da ちょう cháng, lungo), con oltre 90 caratteri.
Se lo cí appare in una strofa è chiamato dāndiào 單調たんちょう (monotono).
La stragrande maggioranza è in そう調ちょう shuāngdiào, in due strofe (o 闋 què), con forme metriche pressoché identiche. Ci sono anche rari casi di さんじょう sāndié e よんじょう sìdié, con tre (さん, sān) e quattro (よん ) 闋 què. Come stile gli cí possono essere classificati come wǎnyuē 婉約 (liscio e cortese) o háofàng 豪放ごうほう (coraggioso, sfacciato e disinvolto).

La maggior parte degli 词牌 cípái è costituita da tre caratteri. Il significato letterale è oscuro e difficile da tradurre. Alcuni cípái provengono da poemi recenti, e alcuni sono chiaramente di origine non-Han (la maggior parte delle canzoni di origine centroasiatica). Alcuni cípái hanno nomi alternativi, derivanti da alcuni cípái famosi. Ci sono anche varianti di alcuni cípái, indicati con un prefisso o suffisso.

La melodia della città sul fiume

(ZH)

«じゅう年生ねんせいりょう茫茫ぼうぼう

思量しりょうなん忘。

千里せんりふんしょばなし淒涼。

たて使しょう逢應識,ちり滿面まんめんびん如霜。

夜來やらいかそけゆめゆるがせかえさと

しょうのきまどせいくしけず妝。

あい無言むごんおもんみゆうなみだせんぎょう

りょうとく年年ねんねんちょうだんしょ明月めいげつよるたん松岡まつおか»

(IT)

«Per 10 anni ho vagato e qui ti trovo distesa.

Non penso a te spesso, ma come potrei dimenticarti!

Con la tua tomba migliaia di miglia lontano,

dove posso confidare la mia solitudine?

Anche se ci incontrassimo, potresti riconoscermi, con questa polvere sul mio viso, e i capelli come congelati?

La scorsa notte ho fatto un sogno, nel quale tornavo a casa.

Dalla finestra ti stavi pettinando i capelli.

Ci guardammo l'un l'altra silenziosamente,

con le lacrime che solcavano le nostre guance.

C'è un posto che ogni anno accresce il mio dolore:

La notte al chiaro di luna

le colline di piccoli pini.»

苏轼 Sū Shì è uno degli Otto Grandi Maestri della Prosa (古文こぶんはち大家たいか gǔwén bā dàjiǎ)

Nel titolo di questo Ci, La melodia della città sul fiume c'è un cípái, seguito dalla prima frase del poema.

  1. ^ Frankel, 216
  2. ^ Davis, lxvii
  3. ^ Zhang, 76-80
  • Kang-i Sun Chang. The evolution of Chinese tz'u poetry from late T'ang to Northern Sung. Princeton, New Jersey: Princeton University Press, 1980.
  • Davis, A. R. (Albert Richard), Editor and Introduction, (1970), The Penguin Book of Chinese Verse. (Baltimore: Penguin Books).
  • Frankel, Hans H. (1978). The Flowering Plum and the Palace Lady. (New Haven and London: Yale University Press) ISBN 0-300-02242-5
  • Marsha Wagner, The lotus boat: origins of Chinese tz'u poetry in T'ang popular culture, New York, Columbia University Press, 1984.
  • Zhang, Hongsheng (2002). "Gong Dingzi and the Courtesan Gu Mei: Their Romance and the Revival of the Song Lyric in the Ming-Qing Transition", in Hsiang Lectures on Chinese Poetry, Volume 2, Grace S. Fong, editor. (Montreal: Center for East Asian Research, McGill University).

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàLCCN (ENsh85139217 · J9U (ENHE987007558587405171 · NDL (ENJA00570861