MHC-I
La famiglia dei geni MHC di classe I appartiene al complesso maggiore di istocompatibilità (MHC) e codifica per un'importante categoria di proteine di espressione quasi ubiquitaria nell'organismo (fanno eccezione i globuli rossi). Nelle cellule muscolari, negli spermatozoi, nel tessuto nervoso e nelle ghiandole endocrine sono comunque poco espressi. Tali proteine sono coinvolte nel riconoscimento di cellule che si comportano in modo anomalo (tumorali, cellule infettate da virus, apoptotiche o danneggiate...) e nell'"educazione" delle cellule del sistema immunitario specifico. Sono espresse sulla membrana plasmatica in codominanza tra tutti gli alleli codificati dal genoma di quel determinato organismo e sono molto polimorfici. La loro trascrizione è finemente regolata dalle varie citochine e dallo stato generale della cellula esprimente.
Struttura[modifica | modifica wikitesto]
Tali proteine sono costituite da 2 catene legate non covalentemente: una catena
Catena α [modifica | modifica wikitesto]
La catena
Catena β 2-microglobulina[modifica | modifica wikitesto]
La catena
Struttura dei geni[modifica | modifica wikitesto]
I geni che codificano per le molecole MHC di classe I sono contenuti nella regione di classe I nel locus MHC. Questa regione contiene 3 geni: HLA-A, HLA-B e HLA-C.
Sintesi e presentazione degli antigeni[modifica | modifica wikitesto]
La molecola viene sintetizzata dai ribosomi che giacciono nel reticolo endoplasmatico rugoso e rimane esposta all'interno del suo lume. Dal citoplasma le proteine che vengono degradate passano al RE attraverso TAP (Transporter of Antigenic Peptides). Una volta arrivati vanno ad occupare la tasca del complesso in sintesi che ora ha il via libera per essere esocitato alla membrana plasmatica. Inoltre la sintesi nel RE necessita di alcune sequenze chiamate leader per essere indirizzata in tale comparto. L'HLA-E è una molecola del complesso MHC che ingloba questi particolari peptidi e li porta in membrana. Se non ci sono peptidi di sequenze leader l'HLA-E non può essere esposto e questo è alla base del riconoscimento del missing self (detto anche se stesso perduto) da parte delle cellule NK, operato da molte cellule infettate o tumorali per evitare di essere distrutte.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Abbas, Lichtman, Pillai. Immunologia cellulare e molecolare, ELSEVIER, 2012
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su MHC-I
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Complesso Maggiore di Istocompatibilità (MHC), su Biopills.net
- (EN) PDB K5N, su rcsb.org.
- (EN) NDBCI K5N, su ncbi.nlm.nih.gov.
- (EN) PDB MHE, su rcsb.org.
- (EN) NCBI MHE, su ncbi.nlm.nih.gov.