Cicli Pinarello
Cicli Pinarello | |
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Stato | Italia |
Forma societaria | Società a responsabilità limitata |
Fondazione | 1952 a Catena di Villorba |
Fondata da | Giovanni Pinarello |
Sede principale | Villorba |
Gruppo | Family Office Privato |
Prodotti | biciclette |
Fatturato | 84 milioni € (2022[1]) |
Sito web | www.pinarello.com |
La Cicli Pinarello S.r.l. è un'azienda trevigiana produttrice di telai per bici da corsa: dal 2023 la società appartiene ad un family office privato.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nel corso degli anni hanno corso su bici Pinarello campioni come Lucien Van Impe, Franco Chioccioli, Mario Cipollini, Jan Ullrich, ma soprattutto Miguel Indurain[2][3], vincitore di ben cinque Tour de France consecutivi, quattro dei quali su Pinarello, e due Giri d'Italia.
Dal 1952 venne aperto un negozio a Treviso che permise all'azienda, di carattere artigianale, di diventare uno dei punti di riferimento per tutta la provincia. La ditta venne fondata nel 1952 a Catena di Villorba da Giovanni Pinarello[2][4] congiuntamente al fratello Carlo Pinarello e inizialmente produceva solamente bici da passeggio, mentre per le bici da corsa ci si appoggiava a produttori esterni.
Dal 1957 si iniziò a rifornire di biciclette la Padovani, una squadra ciclista locale. Nel 1967 le bici Pinarello entrarono nel mondo del professionismo con la squadra Mainetti, arrivando nel 1975 alla prima vittoria al Giro d'Italia con Fausto Bertoglio in maglia Jollj Ceramica[2][5]. Il primo Tour de France vinto è nel Tour de France 1988 con Pedro Delgado, che vinse anche la Vuelta nell'anno successivo.
Hanno usato bici Pinarello anche Alessandro Petacchi e Ivan Basso in maglia Fassa Bortolo, Alejandro Valverde e Nairo Quintana in maglia Movistar, ma anche, a partire dal 2010, tutto il Team Sky/Ineos, squadrone britannico vincitore di sette Tour de France in otto anni, con Bradley Wiggins (2012), Chris Froome (2013, 2015, 2016, 2017), Geraint Thomas (2018) ed Egan Bernal (2019), e della Vuelta a España 2017 e del Giro d'Italia 2018 ancora con Froome[2][5] , del Giro d'Italia 2020 con Tao Geoghegan Hart e del Giro d'Italia 2021 con Egan Bernal. Nel 2022, sempre su una Pinarello, l’italiano Filippo Ganna ha battuto il record dell'ora, percorrendo 56,792 km al Velodrome Suisse di Grenchen.
Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Grandi Giri
[modifica | modifica wikitesto]- Vittorie finali: 8
- 1988: (P. Delgado)
- 1992 (M. Indurain)
- 1993 (M. Indurain)
- 1994 (M. Indurain)
- 1995 (M. Indurain)
- 1996 (B. Riis)
- 1997 (J. Ullrich)
- 2006 (O. Pereiro Sio)
- 2012 (B. Wiggins)
- 2013 (C. Froome)
- 2015 (C. Froome)
- 2016 (C. Froome)
- 2017 (C. Froome)
- 2018 (G. Thomas)
- 2019 (E. Bernal)
- Vittorie finali: 15
- 1981 (G. Battaglin)
- 1989 (P. Delgado)
- 1998 (A. Olano)
- 1999 (J. Ullrich)
- 2009 (A. Valverde)
- 2011 (C. Froome)
- 2017 (C. Froome)
- Vittorie finali : 7
- 1995 (M. Indurain)
- 1998 (A. Olano)
- 1999 (J. Ullrich)
- 2001 (J. Ullrich)
- 2002 (S. Botero)
- 2014 (B. Wiggins)
- 2015 (V. Kiryenka)
- 2020 e 2021 (F. Ganna)
- Vittorie finali :9
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Pinarello: il fatturato è aumentato del 24 per cento nel 2022, su cyclinside.it, 20 ottobre 2022. URL consultato il 24 ottobre 2022.
- ^ a b c d Storia, su pinarello.com. URL consultato l'8 agosto 2018.
- ^ Addio a "Nani" Pinarello, storica maglia nera, su La Gazzetta dello Sport. URL consultato l'8 agosto 2018.
- ^ Made in Italy. Le bici Pinarello al fondo francese del lusso, su Avvenire, 12 giugno 2016. URL consultato l'8 agosto 2018.
- ^ a b Pinarello, la storia della casa produttrice di bici Made in Italy, su strada.bicilive.it. URL consultato l'8 agosto 2018.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cicli Pinarello
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su pinarello.com.
- Pinarello Official (canale), su YouTube.
- Pinarello, su giroditaliadepoca.eu. URL consultato l'8 agosto 2018.
- Storia di Carlo Pinarello, su sites.google.com. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2020).