Scandalo Lockheed

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interno di un Hercules
L'interno di un C-130 Hercules (2010). I C-130 Hercules della Lockheed, oggi Lockheed Martin, furono al centro dello scandalo Lockheed in Italia nel 1976

Lo scandalo Lockheed riguarda gravi casi di corruzione avvenuti in diversi Stati del mondo negli anni settanta, e riguardò in particolare, oltre che gli USA, anche i Paesi Bassi, Germania Ovest, Giappone e Italia.

Nel 1976 la Lockheed Corporation ammise di aver pagato tangenti a politici e militari di alcuni Stati del mondo per vendere i propri aerei militari. Nei Paesi Bassi risultò coinvolta la stessa monarchia, mentre in Germania Ovest, Giappone e Italia i corrotti dalla Lockheed risultarono essere le strutture preposte alle valutazioni tecnico-militari dei ministeri della Difesa, i ministri della Difesa, e in Italia e Giappone anche i primi ministri.

Lo stesso argomento in dettaglio: Commissione Church.

Tra il 1975 e il 1976, dai lavori della Commissione Church del Senato statunitense emerse che le pratiche di corruzione nell'esportazione di armi da parte della Lockheed Corporation e della più piccola Northrop costituivano un sistema diffuso e consolidato. Nel 1976 il New York Magazine scrisse che «il senatore Church ha prove che la Lockheed ha pagato tangenti in almeno 15 paesi, e che in almeno 6 paesi ha provocato gravi crisi di governo»[1] Il caso Lockheed partì proprio dall'ammissione dei vertici della stessa azienda, di fronte alla Commissione Church e alla Securities and Exchange Commission, che le commesse estere di forniture di aerei includevano commissioni e tangenti dalla fine degli anni cinquanta agli anni settanta[2].

Secondo una analisi della Biblioteca del Congresso del novembre 1975, venti multinazionali statunitensi erano state accusate, o avevano ammesso, di aver speso 306 milioni di dollari per “pratiche aziendali discutibili”. Tra le multinazionali in esame vi erano le più’ grandi aziende per capitalizzazione azionaria del tempo - tra cui IBM, Exxon, e General Motors - e Lockheed, che da sola era chiamata a rispondere per i due terzi del totale delle transazioni sospette. Altre aziende che operavano nel settore della difesa e aerospazio comparivano nella lista (Northrop Corporation, Raytheon, Vinnell, e McDonnell Douglas) e l’80% dei pagamenti esteri sospetti era riconducibile a questi due settori.[3]

Negli Stati Uniti il motore politico dello scandalo fu la scoperta di legami tra tangenti estere e caso Watergate[4], quindi la questione del controllo democratico di finanziamenti illeciti alla politica interna americana, secondo il principio che se si permette corruzione americana di altre democrazie, si finisce per corrompere il proprio sistema democratico.

Ripercussioni nel mondo

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Germania Ovest

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Un Lockheed F-104G Starfighter con la livrea della Luftwaffe

All'inizio degli anni sessanta il grande affare militare europeo era quello di vendere aerei alla Germania Ovest, il più ricco mercato aeronautico della NATO aperto a fornitori non nazionali. La conquista del mercato tedesco era importante anche per la battaglia commerciale in Europa. Vi erano due contendenti americani - la Lockheed con lo Starfighter e la Northrop con il Tiger; i grandi avversari degli americani erano i francesi con il Mirage III della Dassault, e gli svedesi, con il Viggen-Thunderbolt della Saab. La Germania finì per comprare gli Starfighters della Lockheed, e non ne acquistò pochi: la Luftwaffe arrivò a possederne circa un migliaio di esemplari, un terzo di tutti gli F-104 prodotti.[5]

Nel 1960 il ministro della Difesa tedesco, Franz Josef Strauß, chiese a Robert Gross, allora presidente della Lockheed, di trovare un lavoro per l'amico Ernest Hauser, un austro-americano.[6] Questi, nei suoi diari e nella sua testimonianza alla Commissione Church, parlò dei pagamenti per i Paesi Bassi al consorte della regina Giuliana e di finanziamenti per 12 milioni di dollari al partito di Strauß, l'Unione Cristiano-Sociale in Baviera o CSU.[7] Strauß contrattaccò accusando il vecchio amico Hauser di lavorare per il KGB[8].

Dai documenti del Dipartimento di Stato declassificati nel 2006, la rete di corruzione si presentava come molto più diffusa e non limitata a un ministro corrotto e un'azienda americana corruttrice: non solo la Lockheed quindi, ma anche la Grumman e la Northrop, per quanto, come osservò l'Ambasciata americana di Bonn, non avessero le capacità della Lockheed. La rete dei corrotti arrivava molto più in basso del livello politico, cioè fino alle commissioni tecniche interne della BWB[9] che si occupavano di forniture e di manutenzioni, con referenti per ricevere e distribuire mazzette[10].

Da Bonn l'ambasciatore americano Martin J. Hillenbrand mandava dettagli istruttivi sulla corruzione in Germania al Dipartimento di Stato, come nel resoconto del cablogramma riservato del gennaio 1976:

«dopo aver pagato le tangenti improvvisamente scoppiò una grande paura all'interno della Lockheed perché il signor Sellschopp, uno di quelli che al Ministero della Difesa aveva ricevuto una grossa somma, aveva iniziato a investire il denaro ricevuto in immobili; alla Lockheed chi sapeva diceva: per l'amor di Dio, questi ragazzi non sanno come gestire tutti questi soldi, e ci provocheranno dei disastri

Heinrich Sellschopp era addetto all'ufficio acquisti del Ministero tedesco prima, poi alla sezione aeronautica per manutenzioni e acquisti, il settore chiave dove la Lockheed sapeva di dover pagare; secondo il capo dell'unità anti-corruzione Fritz-Joseph Rath, Sellschopp, capo dell'ufficio acquisti aeronautici del Ministero a Coblenza, avrebbe ricevuto dalla Lockheed più di un milione di marchi.[12]. Ma non erano, secondo l'ambasciatore Hillenbrand, solo i militari, i civili al Ministero della Difesa e i sottosegretari ad approfittare del fiume sotterraneo di denaro collegato agli acquisti militari:

«L'agente della Lockheed che si occupava di tangenti in Giappone prendeva in giro il suo collega della Lockheed in Germania perché trasferiva le intere somme delle tangenti senza tenersi in tasca parte del denaro. Nessuno infatti poteva accusarlo di alcunché o portare prove contro di lui se si teneva del denaro destinato alla corruzione, perché nessuno poteva rubare del "denaro che non esiste".»

Prima dell'intervento della magistratura, i documenti al Ministero della Difesa riguardanti l'acquisto degli Starfighter furono distrutti. La ragion di stato finì per avere la meglio sulla verità circa la corruzione collegata alla vendita[14]. In Germania, del resto, prima dello scandalo provocato dalle indagini della Commissione Church e della SEC nel 1976, il famoso "asso degli assi" della seconda guerra mondiale Erich Hartmann (352 abbattimenti confermati) aveva giudicato l'F-104 come un aereo difettoso e poco sicuro, opponendosi fortemente al suo acquisto da parte della Luftwaffe. Gli eventi successivi confermarono le sue coraggiose ed esatte valutazioni[15][16][17]. Hartmann andò poi in pensione nel 1970, inviso ai suoi superiori per la visibilità che aveva dato alla polemica e per avere attirato l'attenzione degli organi di informazione.

Un Lockheed L-1011 TriStar della compagnia aerea giapponese All Nippon Airways all'Aeroporto Internazionale di Osaka nel 1992.

L'affare Lockheed fu l'evento più dirompente della vita politica del Giappone del secondo dopoguerra: non solo il primo ministro Kakuei Tanaka fu costretto alle dimissioni, ma finì anche in carcere per qualche settimana[18]. Il Giappone, all'inizio degli anni settanta, era un mercato importante per una Lockheed in difficoltà finanziaria. Più grande della Germania e, come la Germania, privo di un'industria aeronautica nazionale, il Giappone doveva dunque comprare aerei civili e militari all'estero.[19]

La Lockheed aveva già assunto alla fine degli anni cinquanta il faccendiere Yoshio Kodama come "agente segreto", nel senso di consulente segreto, perché operasse alle spalle degli agenti ufficiali assunti dalla stessa. Le provvigioni degli agenti ufficiali (come la Marubeni) venivano pagate con bonifico o assegno, mentre Kodama pretese sempre pagamenti in contanti.[20] Kodama, un criminale di guerra di primo livello, dopo tre anni di carcere era stato rilasciato dagli americani, ormai preoccupati più della guerra al comunismo che della passata vittoria contro il nazionalismo giapponese. Kodama, con le ricchezze accumulate durante la guerra, diventò uno dei principali finanziatori dei partiti di destra anti-comunista giapponesi[21].

Negli anni sessanta la Lockheed, grazie ai servigi di Kodama, era già riuscita a vendere 230 Starfighters al Giappone, ribaltando la decisione di comprare il Super Tiger della Grumman[22].

Nel 1971 Carl Kotchian incontrò Kodama per iniziare una delle sue campagne di corruzione più difficili: conquistare una commessa per aerei civili e militari (anche in Giappone come in Italia la Lockheed intendeva vendere gli aerei anti-sommergibile P-3 Orion)[23]. Kotchian decise di usare una strategia di "corruzione multilineare": una passava attraverso l'agente clandestino Kodama e Kenji Osano (amico di Tanaka e Kodama, oltre che azionista delle compagnie aeree), mentre altre linee passavano attraverso gli agenti ufficiali della Lockheed.

L'obiettivo primario era vendere aerei civili e, allo stesso tempo, sottrarre commesse ai concorrenti della McDonnell Douglas. In altri termini, tutte le pressioni politiche e la corruzione avevano l'effetto di danneggiare un'altra società americana. In sostanza, occorreva convincere le compagnie aeree giapponesi, tra cui la All Nippon Airways, a comprare il Lockheed L-1011 TriStar invece che il concorrente McDonnell Douglas DC-10. Nel 1972 l'operazione Kotchian-Kodama risultò vincente. Tutto sommato, secondo Kotchian, in una commessa di quasi mezzo miliardo di dollari per 14 aerei TriStar, i costi della corruzione erano accettabili, anzi bassi: 12 milioni di dollari del 1972, meno del 3% dell'intera commessa, andarono in mazzette.[24] Ma soprattutto, nella logica di Kotchian, il 3% era una minuzia se la commessa TriStar salvava la Lockheed e con essa posti di lavoro in California, mentre allo stesso tempo migliorava la bilancia dei pagamenti tra Giappone e Stati Uniti. Nel 1976 divenne pubblica negli Stati Uniti e rimbalzò in Giappone la notizia che l'azienda statunitense aveva pagato tre milioni di dollari in tangenti al primo ministro giapponese Kakuei Tanaka per l'aiuto ricevuto nell'affare. Lo scandalo lo obbligò alle dimissioni e si aprì il processo, che si protrasse per 10 anni, con l'arresto di Tanaka, il suicidio del suo autista e quello di suo cugino Toshio Tanaka, e l'arresto di molte altre persone coinvolte.

Yoshio Kodama, l'eminenza grigia e l'architetto per la parte giapponese dell'affare Lockheed, fu indagato per evasione fiscale[25]. Dopo la comparsa di fronte al tribunale di Tokyo nel 1977, non apparve più in pubblico. Espresse il desiderio che il suo protetto Yasuhiro Nakasone diventasse primo ministro, cosa che accadde nel 1982. Kodama morì nel 1984 e nessun politico, pupillo Nakasone incluso, fu al suo funerale.[26]

«Kodama è stato indubbiamente uno degli uomini più potenti e ricchi del Giappone, ma la sua vita si conclude nella tristezza. Muore come l'imputato del processo Lockheed, avvolto dalla vergogna. La sua casa assediata dai media per 8 anni. Più di 50 libri scritti su di lui dopo la perquisizione della sua casa nel 1976. Le sue risorse finanziarie note congelate e la sua collezione di arte asiatica pignorata. Costantemente interrogato da pubblici ministeri. In uno di questi interrogatori Kodama dice di avere ricevuto la punizione divina per avere lavorato come agente della Lockheed – non per lo scandalo Lockheed ma perché la Lockheed aveva costruito quegli aerei che hanno ucciso soldati giapponesi nella seconda guerra mondiale (dopo la testimonianza di Kotchian alla Commissione Church, la Lockheed smette di pagare segretamente Kodama).»

Tanaka fu poi condannato nel 1983, dal Tribunale di Tokyo, a 4 anni di carcere e a una multa di 500 milioni di Yen, ma ricorse in appello, rimase deputato, si ammalò, e non tornò mai in cella. Morì nel 1993. Il Partito Liberal Democratico rimase al potere, ma lo scandalo Lockheed cambiò il Giappone. In sintesi questo cambiamento è descritto dalle parole di Kodama malato, che parlava di "punizione divina" legata al suo disonore per il tradimento del Giappone.

«Kodama aveva creato quel partito politico che Tanaka riusciva a tenere nelle proprie mani con impressionante facilità. Kodama capiva la politica, e il politico Tanaka capiva uomini come Kodama e Osano. Kodama, attraverso Osano, compromette Tanaka nel disastro Lockheed. L'affare Lockheed è stato l'unico scandalo del dopoguerra che coinvolge stranieri, e quindi che ha disonorato il Giappone nel mondo. Il destino di questi tre uomini, uniti dall'avventura dei fondi neri della Lockheed, si può considerare come una tragedia nazionale di proporzioni shakespeariane. In fondo è questa l'eredità di Kodama, insieme a un elettorato meno sprovveduto e a una classe di giornalisti vibrante, per non dire aggressiva. Prima dello scandalo Lockheed nessun media giapponese avrebbe osato toccare Kodama, ma proprio perché Kodama aveva violato i confini culturali, lui e la sua cerchia subiscono la "punizione divina".»

Lo stesso argomento in dettaglio: Scandalo Lockheed in Italia.

Lo scandalo Lockheed in Italia riguardò la fornitura degli aerei da trasporto C-130, ricevuti dall'Aeronautica Militare a partire dal 1972. Lo scandalo della corruzione politico-militare della Lockheed si trasformò in un processo al sistema di governo che dal dopoguerra aveva come principale riferimento la Democrazia Cristiana. La discussione pubblica e il processo Lockheed coincisero temporalmente con uno dei periodi più drammatici della storia della Repubblica italiana: il rapimento e l'uccisione di Aldo Moro. Nel 1978, il presidente della Repubblica Giovanni Leone fu travolto dallo scandalo Lockheed e dovette dimettersi. Vent'anni dopo, verificata l'insussistenza delle accuse rivoltegli per lo scandalo Lockheed, i radicali Marco Pannella ed Emma Bonino, particolarmente attivi allora nel criticare l'on. Leone, gli scrissero una lettera di scuse.[28]

Il principe consorte dei Paesi Bassi Bernhard van Lippe-Biesterfeld e la regina Giuliana dei Paesi Bassi al ritorno dall'Italia il 26 agosto 1976.

Nei Paesi Bassi, lo scandalo riguardava la fornitura di F-104G Starfighter per la Koninklijke Luchtmacht, l'aviazione reale; implicato risultò anche l'allora principe consorte Bernhard van Lippe-Biesterfeld,[29] che la Lockheed poté corrompere per assicurarsi che lo Starfighter vincesse il contratto di fornitura nella competizione con il concorrente Dassault Mirage 5.

Le relazioni tra la Lockheed e il principe Bernardo risalivano agli anni cinquanta, all'incirca quando il principe Bernardo manifestava alla stampa le difficoltà finanziarie reali: «Noi prìncipi abbiamo problemi finanziari particolari. Come altre persone di oggi, anche la maggior parte di noi ha qualche difficoltà a far quadrare il bilancio. Alcuni pensano che re e regine siano ancora ricchi come il favoloso re Mida, ma non è così».[30] Queste esternazioni del principe non mossero a compassione il frugale popolo olandese, che non gli aumentò lo stipendio – osserva Anthony Sampson – ma attirarono l'attenzione della Lockheed: «Il principe era abbordabile».[31]

«Bernardo fu molto attivo anche in organizzazioni internazionali... nel 1954 presiedette un convegno internazionale di uomini d'affari e di politici all'hotel in stile rococò di Bilderberg, poco fuori Arnhem, nel quale furono discussi problemi di scala mondiale; le successive conferenze annuali Bilderberg tenute in varie parti del mondo sempre sotto la presidenza del principe, acquistarono ben presto una mistica speciale, come luogo d'incontro di banchieri, uomini di Stato, e industriali. Le conferenze Bilderberg divennero ben presto uno spauracchio per la sinistra... Nel 1961 Bernardo fondò un'altra organizzazione ambiziosa, il World Wildlife Fund, per la protezione della natura.»

Da molti ritenuto il capo di una cospirazione globale legata al gruppo Bilderberg, Bernardo in realtà aveva problemi molto più prosaici: di denaro e di donne. A Parigi manteneva una giovane chiamata affettuosamente Poupette, anche detta Poussy. Anzi, per essere precisi, il mantenimento di Hélène Grinda veniva pagato dalla stessa Lockheed, come parte del compenso per i servigi resi dal principe.[33] Ernest Hauser - lo stesso Hauser della Lockheed che nel 1976 vendette alla stampa italiana la notizia che la "antilope" (cioè il percettore delle tangenti, chiamato Antelope Cobbler) sarebbe stato Andreotti e che il suo ex-amico Strauß nel 1976 accusava di essere un agente del KGB - dice che Bernardo dava immediatamente l'impressione di un uomo avido di denaro, non solo a lui, ma a tutti quelli che avevano rapporti di affari con il principe.[34]

La stampa americana nel 1976 iniziò a pubblicare documenti e testimonianze giurate con le cifre che venivano incassate indirettamente dal principe consorte. Secondo Hauser, il principe Bernardo aveva mandato una lettera autografa alla Lockheed che affermava senza mezzi termini:

«Se non ricevo 4 milioni di dollari, la Lockheed non venderà mai più niente all'Olanda[35]»

La commissione Donner, istituita dal governo olandese nel 1976 per esaminare le accuse, finì per ammettere la corruzione per 1,1 milioni di dollari, ma glissò sulla circostanza che a incassarli fosse stato proprio il principe Bernardo. Il principe dovette dimettersi volontariamente da diverse posizioni pubbliche, tra le quali quella di ispettore generale delle forze armate;[36] nonostante le evidenze, però, non fu incriminato. La Costituzione olandese considera il monarca come inviolabile, e incriminare il marito della regina Giuliana avrebbe costituito violazione della costituzione stessa.[37]

Le conseguenze

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Richard Nixon riceve Kakuei Tanaka alla Casa Bianca nel 1973

Diretta conseguenza politica e legislativa dello scandalo Lockheed negli Stati Uniti è stata la promulgazione del Foreign Corrupt Practices Act, la legge contro le pratiche di corruzione all'estero. La legge è stata firmata dal presidente Carter nel dicembre del 1977. La Lockheed non era l'unico caso, ma certamente il più grande e più famoso. La legge federale contro la corruzione all'estero proibisce le pratiche corruttive da parte di persone e persone giuridiche negli Stati Uniti destinate a politici, partiti, o impiegati pubblici esteri. La legge impone anche una trasparenza sulle spese di acquisizione di commesse all'estero nei bilanci di tutte le società quotate negli Stati Uniti.[38]

La legge è dunque conseguenza delle indagini compiute dalla Commissione Church e dalla SEC nel 1975-76 che portano allo scoperto tangenti estere pagate da multinazionali americane per un valore superiore a 300 milioni di dollari. Una delle preoccupazioni principali era sicuramente la reputazione delle aziende americane all'estero, ma dopo il Watergate, anche la connessione interna con finanziamenti illeciti ad attività politiche negli stessi Stati Uniti. In altri termini un genuino allarme per la patologia della corruzione nelle società occidentali, come afferma il senatore Percy, anticomunista e repubblicano: "la corruzione sta facendo più di quasi ogni altra cosa per abbattere le democrazie in tutto il mondo"[39].

  1. ^ Anthony Sampson, Lockheed's Foreign Policy: Who, in the End, Corrupted Whom? New York Magazine, 15 marzo 1976, pag. 53. Il Dipartimento di Stato, nel cablogramma THE HAGUE 2104, dell'aprile del 1976: «La Lockheed ha ammesso nelle audizioni al Senato di aver pagato 22 milioni di dollari in tangenti per promuovere le vendite dei suoi aerei in vari paesi tra i quali l'Olanda, il Giappone, e l'Italia».[1].
  2. ^ «Il Governo ha salvato la Lockheed nel 1971, quando ha controgarantito 250 milioni di prestiti dalle banche; Lockheed ad oggi (1976) ha usato 195 milioni di questo credito di 250 milioni. Il Comitato che supervisiona i prestiti di emergenza del Governo sta considerando la possibilità che la Lockheed abbia disatteso le regole contrattuali del credito per non avere informato il Comitato governativo dei 22 milioni in «pagamenti esteri». La Lockheed è sopravvissuta alla crisi grazie all'intervento finanziario del Governo e ad una grande espansione delle vendite all'estero, primariamente le vendite di C-130 Hercules. Le esportazioni sono salite da 146 milioni nel 1970 (quando sono iniziati i pagamenti politici) a 650 milioni nel 1975. Le vendite sono state molto alte in Iran e in Arabia Saudita, ed è presumibile che grande parte dei pagamenti siano andati in quella direzione.»SCANDALS: Lockheed's Defiance: A Right to Bribe? Time Magazine, 18 agosto 1976 Archiviato il 21 marzo 2012 in Internet Archive.. La situazione economico-finanziaria della Lockheed era percepita come gravissima, a tal punto che nel 1976 il Governo canadese, acquistando aerei dalla Lockheed, pretese garanzie economiche e finanziarie sia sulle forniture che sugli offsets collaterali direttamente dal Governo degli Stati Uniti, e allo stesso tempo, il segretario di Stato ringraziava i canadesi per l'acquisto. Vedi Doc. N.1976STATE099292 [2].
  3. ^ Lewis D. Solomon and Leslie G. Linville, Transnational Conduct of American Multinational Corporations: Questionable Payments Abroad, 17 B.C.L. Rev. 303 (1976), pp. 303-305.
  4. ^ A. Sampson, Il supermercato delle armi, pp.322-328.
  5. ^ Starfighter with Germany.
  6. ^ Anthony Sampson, Il supermercato delle armi, p. 153.
  7. ^ Anthony Sampson, Il supermercato delle armi, p. 330. "Hauser was then customer relations manager at Lockheed's sales office in Western Germany. The diary was examined at a US Senate investigation into multi-national corporations, which revealed Lockheed's long-standing practice of bribing foreign politicians to clinch deals." The Telegraph,4-12-2004 HRH Prince Bernhard of the Netherlands - Telegraph.
  8. ^ Der Spiegel, 23/02/1976 DER SPIEGEL 9/1976 - Strauß, die Gangster und die Wahrheit..Time Magazine,13/9/1976 SCANDALS: The Lockheed Mystery (Contd.) - TIME (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2013).
  9. ^ La BWB è l'Ufficio federale per la tecnologia della difesa e gli acquisti; semplificando, l'ufficio acquisti del Ministero della Difesa. Vedi Das Bundesamt für Wehrtechnik und Beschaffung.
  10. ^ Archivio Dipartimento di Stato, gennaio 1976 [3]. «Tra la gente informata la corruzione della Lockheed era un segreto di Pulcinella» pag. 2 del cablogramma.
  11. ^ Ambasciata di Bonn al Dipartimento di Stato O 071726Z gennaio 1976, declassificato nel 2006,[4].
  12. ^ Fonte.
  13. ^ Cablogramma O 071726Z, gennaio 1976, Ambasciata Statunitense di Bonn.
  14. ^ «The statement noted that documents presented by Ernest Hauser on alleged bribes were found upon expert examination to be falsified.» Dipartimento di Stato,76 BONN 15534 (settembre 1976).
  15. ^ 282 incidenti e 115 piloti tedeschi uccisi in missioni non operative, fecero guadagnare all'aviogetto USA nomignoli come bara volante, fabbrica-vedove, e generarono il Witz (barzelletta): «Vuoi un F-104? Compra un terreno vicino a una base... e aspetta!».
  16. ^ Lista degli incidenti e dei morti tedeschi legati all'F-104G dal 1961 al 1989 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2012).
  17. ^ In nessun altro paese operatore del Lookeed F-104 si verificò comunque un numero di incidenti neanche lontanamente simile a quello della Germania Ovest: ciò poteva ascriversi alle carenze nell'addestramento dei piloti Luftwaffe, passati dai convenzionali F-84F ad un aereo bisonico. La Norvegia ebbe solo 6 perdite nel corso di 56000 ore di volo su f-104 e la Spagna non ne ebbe alcuna. Dopo la sostituzione del seggiolino eiettabile con un modello inglese, gli incidenti mortali diminuirono.
  18. ^ Sulle tre settimane di carcere di Tanaka si veda Time Magazine 9/8/1976 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2013).
  19. ^ Anthony Sampson, Il supermercato delle armi, Cap. 13, Giappone: dietro il sipario nero, pp. 263-285.
  20. ^ Varie comunicazioni tra Dipartimento di Stato e Ambasciata di Tokio sulla Lockheed [5].
  21. ^ (ES) Voltairenet.org.
  22. ^ F-104 in servizio in paesi alleati degli Stati Uniti.
  23. ^ Nel 1976, dopo le sue dimissioni, Kotchian pubblicò La Missione delle vendite per la Lockheed: 70 giorni a Tokio, un diario della missione in Giappone.
  24. ^ Anthony Sampson, Il supermercato delle armi, p.284.
  25. ^ New York Times, 13/2/1976.
  26. ^ Nel 1976 Mitsuyasu Maeno, un nazionalista dell'estrema destra giapponese e seguace di Kodama si schiantò con il suo aereo da kamikaze contro la casa di Kodama. Maeno considerava rivoltante il fatto che Kodama avesse preso tangenti della Lockheed, un insopportabile tradimento del Giappone. «So it seemed for a while after Maeno, 29, took off, accompanied by a photo plane. But after half an hour of picture taking, Maeno radioed to his wingman that he had "something to do in Setagaya" — a Tokyo area that is home to Yoshio Kodama, the millionaire ultra-nationalist who had been Lockheed's principal go-between in its efforts to use bribes to help sell its planes in Japan. Minutes later, Maeno cut the Piper's engine and shouted into his microphone the traditional kamikaze pilot's farewell: Tenno Heika Banzai! — Long Live the Emperor! He then dove his plane into Kodama's house, where it slammed into a second-floor balcony and exploded in flames. Maeno died instantly. But neither Kodama, resting in another room, nor any of his family or staff was hurt.» (lingua italiana: Così parve per un momento dopo che Maeno, 29 anni, era decollato con un aereo per fotografie. Ma dopo una mezzora impiegata per scattare fotografie, Maeno comunicò via radio al suo pilota che egli "aveva qualcosa da fare a Setagaya" — una zona che è sede di Yoshio Kodama, il milionario ultra-nazionalista che era stato il principale intermediario della Lockheed negli sforzi di questꞌultima per utilizzare mazzette al fine di favorire la vendita dei suoi aeroplani in Giappone. Minuti dopo, Maeno fermò il motore del Piper e gridò nel suo microfono il tradizionale addio dei piloti: Tenno Heika Banzai! — Lunga Vita allꞌImperatore! Egli quindi condusse il suo aereo contro la casa di Kodama, dove si abbatté su un balcone del secondo piano ed esplose in fiamme. Maeno morì allꞌistante. Ma né Kodama, che riposava in unꞌaltra stanza, ne alcuno dei suoi famigliari o del suo staff fu colpito.). JAPAN: Kamikaze Over Tokyo, su Time, 5 aprile 1976. URL consultato il 13 settembre 2024.
  27. ^ Un riassunto delle vicende processuali e politiche giapponesi a causa della Commissione Church e della testimonianza di Carl Kotchian si trova in Steven Hunziker e Ikuro Kamimura, Kakuei Tanaka, A Political biography of modern Japan, Times Edition, Singapore, 1996,ISBN 978-981-204-689-5 disponibile anche online Kakuei Tanaka - a political biography of modern Japan: (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2011).. In particolare il capitolo 4, Lo Scandalo Lockheed e le Elezioni della Lockheed.
  28. ^ Il testo della lettera di pubbliche scuse di Pannella e Bonino a Leone.
  29. ^ (EN) Obituary: Prince Bernhard of the Netherlands, su BBC News, 2 dicembre 2004. URL consultato il 15 ottobre 2022 (archiviato il 5 aprile 2022).
  30. ^ Anthony Sampson, Il supermercato delle armi, pag. 145.
  31. ^ Anthony Sampson, Il supermercato delle armi, pp. 145-146.
  32. ^ A. Sampson, Il supermercato delle armi (1977), p. 144.
  33. ^ Il principe ha avuto anche una figlia con Poupette, Alexia Grinda-Lejeune (Alexia Bénédicte Irina Manuella Olivia Grinda, nata a Parigi nel 1967). In precedenza aveva avuto Alicia da un'altra relazione negli Stati Uniti. Il principe Bernardo, in un'intervista rilasciata poco prima di morire, riconobbe informalmente Alicia e Alexia come "sorelle da parte di padre" della regina Beatrice. Prince reveals two illegitimate daughters - Telegraph.
  34. ^ La Stampa Sera, 26/8/1982.
  35. ^ HRH Prince Bernhard of the Netherlands - Telegraph.
  36. ^ Dipartimento di Stato, THEHA04896 091807.
  37. ^ (EN) The Prince Errant Loses His Epaulets, su time.com, 6 settembre 1976. URL consultato il 15 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2013).
  38. ^ "Interviene il Dipartimento di Stato e sfuma una commessa da milioni di dollari. Lockheed paga tangenti, basta export. Dura sanzione per il colosso americano: avrebbe corrotto politici per vendere aerei", Corriere della Sera,27/8/1994 Lockheed paga tangenti, basta export.
  39. ^ Sen. Charles H. Percy, Multinational Corporations Subcommittee.

Voci correlate

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