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Quali sono i difetti ortopedici pediatrici più diffusi e come affrontarli | Corriere.it

Quali sono i difetti ortopedici pediatrici più diffusi e come affrontarli

di Valentina Rorato

Non sempre si tratta di patologie ma possono essere condizioni provvisorie che si risolvono spontaneamente con la crescita. Come fare per capirlo

Diventare grandi non è una corsa contro il tempo, ma un percorso lento e lungo, spesso con qualche ostacolo da superare. Tra gli ostacoli più comuni, ci sono quelli che riguardano lo sviluppo osseo, come la displasia dell’anca, il piede torto congenito, il ginocchio valgo, il morbo di Osgood Schlatter, l’ipercifosi o la scoliosi. Non sempre, però, sono patologie. Talvolta, si tratta di paramorfismi, ovvero di false patologie che non hanno un’influenza
sull'evolutività del bambino né impattano sulla sua funzione come il piede piatto lasso valgo, il ginocchio valgo, l’ipercifosi e i paramorfismi scoliotici. 
È molto importante distinguere «perché richiedono una gestione e un intervento da parte dell’ortopedico necessariamente diversi», ha puntualizzato il professor Antonio Andreacchio, Presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica, SITOP e Direttore S.C. del Reparto Ortopedia e Traumatologia Pediatrica dell'Ospedale dei Bambini "Buzzi" di Milano.

I paramorfismi sono condizioni che si risolvono spontaneamente con la crescita, mentre le patologie ortopediche, come la displasia dell’anca nei neonati o i difetti della colonna vertebrale, devono essere trattate durante l’infanzia e in adolescenza, per prevenire complicanze nell’età adulta. «Sono però spesso proprio tali paramorfismi a preoccupare molto i genitori che portano il figlio dall’ortopedico. Raccomandiamo sempre di rivolgersi a specialisti ortopedici dell’età pediatrica per evitare di incorrere in ansie o rischiare trattamenti inutili, se non talvolta anche dannosi, per il bambino o l’adolescente», ha spiegato il professore. Ma quali sono i difetti più diffusi?

La displasia evolutiva dell’anca

La displasia evolutiva dell’anca è una patologia congenita che può essere facilmente trattata se diagnosticata precocemente. Si tratta di una malformazione che porta gradualmente la testa del femore a dislocarsi dalla cavità acetabolare, destinata a contenerla. Il primo controllo ortopedico avviene alla nascita, poi successivamente si effettua un esame ecografico, entro i primi 60-90 giorni di vita. Se non diagnosticata precocemente, può portare a lussazioni, che potrebbero necessitare di interventi chirurgici.

Il piede torto

Il piede torto è tra le malattie congenite ortopediche più diffuse. Colpisce mediamente, 1 bambino ogni mille, e deve essere diagnosticato precocemente (nei primi 15 giorni di vita) per essere curato adeguatamente. La diagnosi è di tipo ispettivo e spesso avviene già durante la gravidanza attraverso l’ecografia fetale. La metodica più utilizzata (metodo Ponseti) è la tecnica non invasiva con le migliori prove di efficacia e prevede una serie di manovre manipolative e gessi che permettono una correzione progressiva del piede. Ovviamente, nei casi più seri potrebbe essere necessaria una
correzione chirurgica mininvasiva del tendine di Achille e alla successiva applicazione del gessetto per 20 giorni circa. Inoltre, per mantenere la correzione si raccomanda un tutore da portare di notte fino ai 5 anni di vita.

Morbo di Osgood Schlatter

Il morbo di Osgood Schlatter è una malattia che esordisce nella preadolescenza (tra i 10 e i 15 anni per i maschi e tra gli 8 e i 13 anni per le femmine), soprattutto tra i ragazzi che praticano uno sport che sollecita molto le articolazioni (come corsa, il salto o il calcio) ed è la prima causa di dolore. È provocato da una sofferenza su base vascolare della cartilagine di accrescimento della apofisi tibiale anteriore o osteocondrosi, dove si inserisce il tendine rotuleo. Si risolve spontaneamente con la crescita del ragazzo.

Ginocchio valgo

Il ginocchio valgo viene spesso indicato come ginocchio a X. È evidente perché le ossa della gamba, femore e tibia, convergono all’interno tanto che le ginocchia tendono ad avvicinarsi, talvolta anche a toccarsi. L’esordio di questo problema avviene intorno ai 3 anni e si stima che 1 bambino su quattro in età prescolare presenti il ginocchio valgo, un disturbo che nel 98% dei casi si risolve spontaneamente entro i 7/8 anni.

Piede piatto lasso valgo

Il piede piatto, tipico dei primi anni di vita, non è una vera patologia, ma più un disturbo fisiologico dovuto all’immaturità del sistema muscolo-scheletrico, non ancora adattato all’appoggio. In 9 bimbi su 10 il problema si risolve con la crescita, mentre 1 bimbo su 10 ha bisogno di un trattamento correttivo ortopedico.

Scoliosi idiopatiche dell’adolescente

La scoliosi idiopatica e l’atteggiamento scoliotico sono due cose diverse. Nel primo caso, si parla di una deformità evolutiva della colonna vertebrale, più frequente nelle ragazze, che appare soprattutto durante l'adolescenza e progredisce fino alla fine dell'accrescimento. Le cause che producono la deviazione della colonna non sono ancora del tutto note, ma c’è una componente genetica. L’atteggiamento scoliotico, invece, è una curva della colonna vertebrale sul piano frontale ma senza rotazione vertebrale, che non evolve nel tempo e quindi si può correggere. Le scoliosi idiopatiche si possono curare con i busti e nei casi più gravi con un trattamento chirurgico.

Ipercifosi

L’ipercifosi è una patologia che causa una deformità in avanti della colonna sul piano sagittale causata essenzialmente da posture scorrette. L’esposizione eccessiva a tablet e dispositivi digitali, il cui uso obbliga spesso ad assumere un atteggiamento ripiegato in avanti può favorire la comparsa di questo disturbo. Se diagnosticata precocemente, è possibile intervenire con una ginnastica correttiva, mentre se è già in fase avanzata, serve un busto o un intervento chirurgico.

16 maggio 2024