Canone buddista cinese
Il Canone buddista cinese (cinese
Origini e sviluppo
[modifica | modifica wikitesto]La versione più antica del Dàzàng Jīng (letteralmente: "Grande deposito delle scritture"), di cui rimane solo il catalogo delle opere che conteneva, risale al 515 ed era riprodotta su rotoli di carta e di seta. La prima edizione a stampa risale invece al 972 (dinastia Song Settentrionali), quando l'imperatore Tàizǔ (
Questa versione xilografica fu poi portata in Corea dove, nel 1030, fu completata l'opera di una edizione analoga sempre su blocchi di legno (Canone coreano), edizione andata poi perduta a causa delle invasioni dei Mongoli nel XIII secolo.
Dopo l'edizione Kāibǎo ne seguirono delle altre, sempre a blocchi, denominate in base al luogo di realizzazione, spesso dei monasteri:
- Chongnin, XI sec., monastero di Dongchan a Fuzhou nella provincia del Fujian.
- Pilu, XII sec., monastero di Kaiyuan a Fozhou nella provincia del Fujian.
- Sixi, XII sec., monastero di Yunajiue a Huzhou nella provincia del Zhejiang.
- Zifu, XIII sec., a Huzhou nella provincia dello Zhejiang.
- Jisha, XIV sec., Pingjiangfu nella provincia del Jiangsu.
- Puning, XIV sec., monastero di Puning a Hangzhou nella provincia del Zhejiang.
- Hongwu, XIV sec., a Nanchino, fu distrutta nel 1408.
- Yongle, XV sec., a Nanchino, denominata Edizione Ming meridionale.
- Yongle, XV sec., a Pechino, denominata Edizione Ming settentrionale.
- Wulin, XV sec., a Hangzhou nella provincia dello Zhejiang.
- Wanli, XVI sec., una riproduzione della Yonglo di Nanchino.
- Jiaxing, XVII sec., a Jiaxing nella provincia dello Zhejiang.
- Qing, XVIII sec., edizione della Corte imperiale cinese.
- Pinjia o Hardoon, 1914, a Shanghai, basata sulla edizione giapponese di Shukatsu.
Anche in Giappone si realizzarono diverse edizioni complete del Canone cinese, prima su blocchi lignei e poi a stampa:
- Tenkai (
天海 ), tra il 1643 e il 1648. - Tetsugen (
鐵 眼 ) tra il 1678 e il 1681 - Canone di Tokyo XIX sec.
L'ultima edizione, in 85 volumi di stile occidentale è divenuta lo standard di riferimento nei paesi di antica influenza cinese fu edita in Giappone (Tokyo, 1924-1929) e contiene 2184 testi più 3136 supplementi (sebbene alcuni di questi riguardino solo gli sviluppi nipponici). Inaugurata durante il periodo Taishō, è detta comunemente Taishō Shinshū Daizōkyō (
La traduzione dei testi
[modifica | modifica wikitesto]Molti studiosi si sono preoccupati di verificare l'attendibilità di queste traduzioni da una lingua, come il sanscrito, che poneva
«una complessa configurazione grammaticale di nomi in tre numeri e generi, verbi in tre persone e numeri [...] Questo era estremamente difficile per i Cinesi che dovevano rendere questi testi nella propria lingua, usando caratteri invece di un sillabario»
Il risultato, di questa opera millenaria
«fu un'impresa formidabile»
Così che:
«ironicamente alcune di queste versioni cinesi dei testi sono forse più vicine nel loro contenuto al testo originario rispetto ai manoscritti sanscriti dell'India e del Nepal che si conservano risalenti a un periodo tardo della storia buddista»
Questo fu determinato dal fatto che i Cinesi erano attenti all'ermeneutica del testo che doveva riportare il cuore dell'insegnamento quindi lasciarono più traduzioni dello stesso testo per poter consentire di leggerne le differenti sfumature che potevano risultare illuminanti. Ciò a differenza dei testi, ad esempio, del Canone tibetano che invece
«tenta di determinare un'unica traduzione definitiva, suggerendo una stridente diversità nella concezione della letteratura buddista della sua traduzione»
È da tener presente che solo una minima parte di questo Canone è stata finora tradotta nelle lingue occidentali, anche il solo elenco completo delle opere non è ancora possibile reperirlo in queste lingue.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- An Introduction to the Buddhist Canon - 139 Buddhists Scriptures, Bukkyo Dendo Kyokai, Tokyo, 1984
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Buddismo cinese
- Storia del Buddismo cinese
- Canone coreano
- Kumārajīva
- Fǎxiǎn
- Dàoshēng
- Buddhabhadra
- Huìyuan
- Huìguān
- Sēngzhào
- Yìjìng
- Dharmarakṣa
- Dao'an
- Ān Shìgāo
- Canone buddista
- Canone pāli
- Canone tibetano
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikibooks contiene testi o manuali su Canone buddhista cinese
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Canone buddhista cinese
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Introduzione al Canone cinese, su buddhanet.net.
- (EN) Bibliography of Translations from the Chinese Buddhist Canon into Western Languages, su mbingenheimer.net.
- (EN) Database del Canone buddhista cinese, su kanji.zinbun.kyoto-u.ac.jp.
- (EN) Indice elettronico Canone buddhista cinese, su ya.sakura.ne.jp. URL consultato il 6 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2007).
- (ZH)
歷代 漢文 大藏經 概 述 &民 國 增 修 大藏經 概 述 (Descrizioni delle versioni del Canone) - (JA) Database del Taisho (zip files del Taishō Shinshū Daizōkyō vol. 1-85)
- (ZH) CBETA Project (con i testi originali del Taishō Shinshū Daizōkyō vol.1-55, 85 e alcune opere Zokuzokyo/Xuzangjing)