Invasione di Ryūkyū

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Invasione delle isole Ryūkyū
parte del Periodo Edo
Regno delle Ryūkyū
DataMaggio 1609
Luogoisole Ryūkyū
EsitoVittoria Shimazu, il regno Ryūkyū ne diventa vassallo
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
3.000 uomini in 100 navioltre 3.000 uomini; numero sconosciuto di navi
Perdite
non oltre 500almeno 1.550
Voci di battaglie presenti su Wikipedia

L'invasione delle Ryūkyū (琉球りゅうきゅう侵攻しんこう?, Ryūkyū Shinkō) da parte delle forze del dominio di Satsuma avvennero tra marzo e maggio 1609 marcando l'inizio del vassallaggio del regno delle isole al clan Shimazu. Le forze d'invasione incontrarono una dura resistenza ma riuscirono alla fine a prevalere. Il regno delle Ryūkyū rimase vassallo degli Shimazu, anche se parzialmente indipendente, fino all'annessione al Giappone nel 1879, diventando la prefettura di Okinawa.

Intorno al 1590 al governo reale di Ryūkyū fu ordinato, da Toyotomi Hideyoshi, tramite agenti del clan Shimazu di Satsuma, di fornire truppe, armi e altre munizioni per aiutare nelle sue invasioni della Corea. Il re Shō Nei rimandò, e andò oltre, informando la dinastia Ming dei piani di Hideyoshi con una lettera di Jana ueekata nel 1591. Tuttavia alla fine spedì un po' più della metà delle scorte richieste dagli Shimazu, per proteggere il regno da violente ripercussioni[2][3]. Questo fu solo uno di una serie di casi in cui il regno rifiutò o ignorò richieste da parte degli Shimazu e Hideyoshi. Quest'ultimo nel 1592 riconobbe le Ryūkyū come parte del Giappone sotto il controllo degli Shimazu. Hideyoshi morì nel 1598 e fu sostituito pochi anni dopo da Tokugawa Ieyasu. Shō Nei ignorò il riconoscimento del nuovo shogunato Tokugawa e che il suo regno servisse da intermediario per aiutare i Tokugawa a stabilire relazioni formali con i Ming.

Nel 1603 alcuni marinai Ryūkyū furono gettati a terra sulla costa del clan Date nella regione di Tōhoku. Tokugawa Ieyasu li rimandò a Ryūky[4]. Gli Shimazu chiesero alle Ryūkyū di ringraziare Ieyasu ma questi ignorarono la richiesta[5][6]. Gli Shimazu quindi chiesero di avviare una spedizione punitiva contro il regno. Circa 100 navi che trasportavano 3.000 soldati si sono concentrarono nel porto di Yamakawa il 1 marzo 1609. Ichirai Magobee, che prese parte alla missione, scrisse un diario che documentò la spedizione. La flotta lasciò il porto il 4 marzo sotto il comando di Kabayama Hisataka e Hirata Masumune.

Isola di Amami

[modifica | modifica wikitesto]

La flotta Shimazu arrivò ad Amami Ōshima il 7 aprile, dove il popolo non pose resistenza, ma assistette l'esercito Shimazu. Tameten (笠利かさりくびさと大屋おおやためてん), il capo di Kasari, era un sottoposto di Kabayama e chiese al popolo dell'isola di arrendersi[7]. Shigetedaru (やきないくびさと大屋おおやしげ手樽てたる), il capo di Yakiuchi, rifornì l'esercito Shimazu[8]. Il 10 aprile, Shō Nei fu informato dello sbarco di Satsuma ad Amami, e spedì Ibun (天龍寺てんりゅうじ以文長老ちょうろう), sacerdote del tempio di Tenryu, ad Amami per arrendersi, ma Ibun non raggiunse l'esercito di Satsuma per ignoto motivi. Il 16 aprile, 13 navi Satsuma partirono per l'isola Tokuno come avanguardia[9], e le altre lasciarono Amami alle 6 del mattino del 20 aprile.

Isola di Tokuno

[modifica | modifica wikitesto]

Il 17 aprile 13 navi arrivarono all'isola di Tokunoshima e si dispersero. Due navi arrivarono a Kanaguma ma incontrarono resistenza. Otto navi arrivarono a Wanya. Le navi furono assediate per tutta la notte da 1.000 uomini. Il 18 aprile le truppe Shimazu sbarcarono, spararono tra la folla e uccisero 50 persone. Tre navi arrivarono ad Akitoku, e furono attaccate in riva al mare dal popolo Akitoku[10]. Tuttavia le truppe reagirono rapidamente e uccisero 20-30 uomini[11]. Il resto della flotta arrivò anche ad Akitoku alle 16:00 del 20 aprile. Il 21 aprile Kabayama partì per l'isola di Okierabu con 10 navi. Altri lasciarono Tokuno alle 10 del mattino, il 24 aprile, e arrivarono a Okierabu al tramonto. Si unirono a Kabayama e rapidamente partirono per l'isola di Ryūkyū.

Isola Ryūkyū

[modifica | modifica wikitesto]

La flotta Shimazu Arrivò al porto di Unten sulla penisola di Motobu nell'isola di Ryūkyū il 25 aprile alle 18:00. Il 27 aprile alcuni sbarcarono. Trovarono il castello di Nakijin deserto e incendiarono diversi luoghi. Non appena Shō Nei venne a conoscenza dell'arrivo degli invasori a Nakijin, chiamò Kikuin (きくかくれ[12]), il maestro zen, dandogli un ordine reale: "Hai vissuto a Satsuma per diversi anni, quindi conosci i tre signori del clan Shimazu[13]. Fa una proposta di pace "[14]. Kikuin e la sua missione diplomatica lasciarono la capitale Shuri alle 8 del mattino, il 26 aprile, e arrivarono a Kuraha[15] alle 12:00. Lasciarono Kuraha per Onna in barca. Il 27 aprile lasciarono Onna e arrivarono a Nakijin. Kikuin si incontrò con Kabayama, che ordinò colloqui di pace a Naha.

La mattina presto del 29 aprile[16] la flotta Shimazu e Kikuin lasciarono il porto di Unten. Arrivarono a Ōwan, vicino a Yomitanzan, alle 18:00[17]. La missione Ryūkyū partì immediatamente e arrivò a Makiminato alle 22:00, dove lasciarono la loro barca, e arrivarono a notte fonda. Kikuin riportò l'ordine di Kabayama a Shō Nei che arrivò a Naha la mattina presto. A Ōwan, Kabayama mandò alcuni dei suoi ufficiali a Naha per mantenere la sua promessa, mentre sbarcò gli altri uomini, perché sentì che c'era una catena all'ingresso del porto di Naha. "Se c'è una catena, nessuna nave può entrare nel porto."[18] Kabayama e il suo esercito quindi sbarcarono a Ōwan e marciò verso Shuri.

Alle 2 del pomeriggio del 1 maggio, le navi Shimazu entrarono nel porto di Naha e iniziarono immediatamente colloqui di pace a Oyamise (おや見世みせ)[19]. A quel tempo ci fu un incendio a Shuri, e le forze di Kabayama reagirono avanzando. Alcuni ufficiali Shimazu[20] corsero a Shuri da Naha e calmarono le truppe. Poiché Shō Nei diede a Kabayama il proprio fratello Shō Ko (尚宏なおひろ[21]) e tutti e tre i suoi ministri in ostaggio, Kabayama ordinò ai suoi uomini di tornare a Naha da Shuri, e tutto l'esercito Shimazu si raggruppò li alle 4 del pomeriggio. Il 4 maggio Shō Nei lasciò il castello di Shuri e il 5 maggio alcuni ufficiali Shimazu entrarono nel castello e iniziarono a fare un inventario dei tesori in esso custoditi.

Il 17 maggio Shō Nei lasciò il porto di Unten per Satsuma assieme a circa un centinaio dei suoi funzionari. Nell'agosto del 1610 incontrò lo Shōgun Tokugawa Ieyasu in ritiro nel castello di Sunpu. Fu poi portato a Edo, per un incontro formale con Shōgun Tokugawa Hidetada il 28 agosto. Il 24 dicembre arrivò a Kagoshima dove fu costretto ad arrendersi formalmente e porre numerosi giuramenti al clan Shimazu. Nel 1611, due anni dopo l'invasione, il re tornò al suo castello a Shuri. In assenza del re Kabayama Hisataka e il suo vice Honda Chikamasa governarono le isole per conto del loro signore Shimazu Tadatsune. 14 funzionari samurai di Satsuma, assieme a 163 membri del loro staff[22], esaminarono le strutture politiche e la produttività economica del regno e condussero indagini sulla terra di tutte le isole. Dopo il ritorno del re a Shuri e la ripresa della governance sotto l'establishment reale, alcuni funzionari Ryūkyū andarono a Kagoshima come ostaggi.

I documenti di consegna firmati a Kagoshima nel 1611 furono accompagnati da una serie di giuramenti[23]. Al re e ai suoi consiglieri venne fatto giurare che "le isole Ryūkyū sono state fin dall'antichità una dipendenza feudale di Satsuma"[24], e che esisteva una lunga tradizione di invio di tributi e di congratulazioni sulla successione dei signori Shimazu, anche se chiaramente non erano veri. I giuramenti comprendevano anche che il regno ammetteva la sua colpevolezza nell'ignorare e respingere numerose richieste di materiali e di manodopera, che l'invasione era giustificata e meritata e che il signore Shimazu era misericordioso e gentile nel permettere al re e ai suoi ufficiali di ritornare casa e rimanere al potere. Alla fine i consiglieri furono costretti a giurare fedeltà agli Shimazu per il loro re. Tei Dō, consigliere reale e comandante della difesa del regno contro l'invasione, rifiutò di firmare i giuramenti e fu successivamente decapitato.

Le Ryūkyū rimasero nominalmente indipendente, un "regno esotico" (異国いこく, ikoku)[25], per i giapponesi. Anche le strutture governative reali del regno rimasero intatte, assieme al suo lignaggio reale. Tuttavia, Amami Ōshima e una serie di altre isole settentrionali ora conosciute come isole Satsunan furono annesse al dominio di Satsuma, e rimangono tutt'oggi all'interno della prefettura di Kagoshima. Sebbene il Re avesse poteri considerevoli, gli fu permesso di operare solo in base a linee guida rigorose stabilite da Satsuma e fu obbligato a pagare regolarmente un considerevole tributo. Furono anche compiuti sforzi per nascondere il dominio di Satsuma sulle isole alla Corte cinese, al fine di assicurare la continuazione del commercio e della diplomazia, dal momento che la Cina rifiutò di condurre relazioni formali o scambi commerciali con il Giappone dell'epoca.

Questo quadro di linee guida era in gran parte definito da un documento chiamato a volte "Ingiunzioni di Quindici" (おきてじゅうヶ条かじょう, Okite jūgo-ka-jō), che accompagnava i giuramenti firmati a Kagoshima nel 1611 e che dettagliava le restrizioni politiche ed economiche imposte al regno. I divieti su commercio estero, diplomazia e viaggi al di fuori di quello ufficialmente permesso da Satsuma erano tra gli elementi principali di queste ingiunzioni. Le estese relazioni commerciali di Ryūkyū con la Cina, la Corea e il Sud-Est asiatico furono rivolte agli interessi di Satsuma, e varie leggi furono messe in atto proibendo le interazioni tra i giapponesi e i Ryūkyūani che viaggiavano tra le due nazioni insulari. Allo stesso modo i viaggi all'estero da Ryūkyū in generale e il ricevimento di navi nei porti di Ryūkyū erano fortemente limitati con eccezioni fatte solo per scambi ufficiali e viaggi diplomatici autorizzati da Satsuma.

Galleria d'immagini

[modifica | modifica wikitesto]
Scontri e movimenti durante l'invasione delle Ryūkyū
La flotta Satsuma fleet supera l'isola di Tokara sbarcando sull'isola di Amami. 20 Marzo – 11 Aprile 1609.
L'armata Satsuma cattura l'isola di Amami; la flotta Satsuma si muove per rendere sicura l'isola di Tokuno. 11 Aprile – 24 Aprile 1609.
L'armata Satsuma cattura l'isola di Tokuno; la flotta Ryūkyū si muove oltre l'isola di Amami Island; la flotta Satsuma si muove verso l'isola Okinoerabu. 24 Aprile – 26 Aprile 1609.
L'armata Satsuma cattura l'isola di Okinoerabu; la flotta Satsuma supera l'isola di Yoron. 26 Aprile – 28 Aprile 1609.
La flotta Satsuma ancora fleet vicino all'isola Kouri; l'armata Satsuma sbarca a Unten e si muove per assicurarsi il castello di Nakijin; l'armata Ryūkyū si muove per attaccare quella Satsuma. 29 Aprile – 1 Maggio 1609.
I Satsuma distruggono il castello di Nakijin; l'armata Ryūkyū si ritira; l'armata Satsuma sbarca a Yomitan e avanza attraverso Urasoe; la flotta Satsuma avanza dopo Naha. 1 Maggio – 3 Maggio 1609.
I Satsuma distruggono il castello di Urasoe; la flotta Satsuma cerca di aprirsi un varco presso la baia di Naha; l'armata Satsuma cerca di assicurarsi il ponte di Taihei. 3 Maggio – 4 Maggio 1609.
La flotta Satsuma si ritira a Makiminato; l'armata Satsuma si assicura il castello di Shuri. 4 Maggio – 6 Maggio 1609.


  1. ^ (EN) Ryukyu Kingdom - Invasion and Vassalage, su wiki.samurai-archives.com. URL consultato il 20 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2020).
  2. ^ 雑録ざつろく後編こうへん2」No.851
  3. ^ 上原うえはら pp.64
  4. ^ 島津しまづ文書ぶんしょ」(「だい日本にっぽん古文書こもんじょいえわけ16」)No.1119
  5. ^ 雑録ざつろく後編こうへん3」No.1862なおやすしあて義久よしひさ書状しょじょうわか貴国きこく流人るにんひだりしょう哀憐あいれんもっ本国ほんごくこれおくらるる。ほうれい遅延ちえんしかからず。いそいち使つかいつかわすに謝恩しゃおんあつきをもってすべし。のぞきめば馳走ちそうとげしゃ也」
  6. ^ 雑録ざつろく後編こうへん4」No.532島津しまつ家久いえひさてい琉球りゅうきゅう国王こくおうしょ」「今際いまわへいせず、あきらまたたゆたれば、あやうからざるをほっしてべけんなり」
  7. ^ 奄美あまみ大島おおしま諸家しょか系譜けいふしゅう」「りゅうとし」「慶長けいちょうじゅうさんねん日本にっぽん薩州たてりのこくりょう大将たいしょうぶねし、いちそう笠利かさりみなとこう着岸ちゃくがんさきいちそうどうあいだきりうち雨天うてんみなとこう着岸ちゃくがんさき一番佐文為転江御勢をけられ、畢、ためてん薩州のぞくまつり、大島中おおしまなか手引てびきをして、 のりとうじん降参こうさんせしむ」
  8. ^ 奄美あまみ大島おおしま諸家しょか系譜けいふしゅう」「前里まえざと家家いえいえ」「しかしょに、鹿しかより樺山かばやま美濃みのまもるさまほん琉球りゅうきゅう対地たいちため当津とうづ大和浜やまとはまこう差入さしいれあてのりしげ手樽てたる降参こうさんいたし、ようぶつたきぎ草野くさのとうささまつり、首尾しゅびく此の地相ちそうおさめり、これより数日すうじつ滞在たいざいおよび、順風じゅんぷうもって、ほん琉球りゅうきゅう渡海とかいなられ・・・」
  9. ^ 渡海とかい日々ひび」「じゅうろくにち・・・此日とくとさるしまこうるいせんうちじゅうさんそうまいりこう
  10. ^ present Kametoku harbor in Tokunoshima town.徳之島とくのしままち亀徳かめとくこう
  11. ^ 肝付きもつきけんあつし書状しょじょう」「おおやけ肝付きもつき越前えちぜんまもるけんあつし)のふね及ひ白坂しらさか式部しきぶしょう輔のふねただそうとくしまうちかなぐまにす、此間18従者じゅうしゃふねどうしまうちわいな(わん)にす、ともするふね7そうなり、ここにててきいちせんばかりかけきたり、通夜つやぶねあたりかこえるのさいよく18にちかくふねよりりて鉄炮てっぽうはなちかくれば、暫もささえへずくずぎょうおいくび50ばかり討取うちとけり、うちとう前田まえだ左近さこん将監しょうげん伊達だて兵衛ひょうえじょう白尾しらお玄蕃げんばまこと有馬ありまふじみぎ衛門えもんじょう坂本さかもとひろし兵衛ひょうえじょうかく分捕ぶんどして5にんたりと云々うんぬんどう20にちどうしまうちあきとくいたり原注げんちゅう:かなくまよりさと)、味方みかたふねさんそう此所にけるに、てきらいたりしをここかしこについつめさんじゅうにん討取うちとしと云々うんぬんどう21にち、あきとくを海路かいろななはち里程りていけるに、にわかふうわるくなりしかば、からしてこげもどまたもとはくとなりかめそう(亀津かめつ)とうんしょす、あきとくにて樺山かばやまはじめ兵船へいせんじゅうそう渡海とかいどうみなといれとう小舟こぶねもここにて追付おいつけたてまつる、都合つごうぶねすう70あまり云々うんぬん、」
  12. ^ He became Zen priest in early life,and went Japan to study Zen. 10 years later, he came back to Ryukyu, became the chief priest of Enkaku-ji (円覚寺えんかくじ). When Satsuma invaded, he was old and had retired from chief of the temple. After this war, Shō Nei constructed Seirai temple (西にし来院らいいん) for Kikuin. Sho Nei gave Kikuin the title of prince, and ordered him to succeed the prince regent Shō Ko. Kikuin assisted Sho Nei for several years, and then he retired again. He died October 13, 1620. 「琉球りゅうきゅうこく由来ゆらい」No.69
  13. ^ Shimazu Yosihisa, Yoshihiro, Iehisa
  14. ^ 喜安きやす日記にっき」「西にし来院らいいんすうねん薩州に住居じゅうきょありて殊更ことさらりょうさん殿御とのご存知ぞんちことなればくだりむこう無為むい和睦わぼくさる調しらべられよ」
  15. ^ 久良ひさよし. Currently a part of Onna village
  16. ^ 喜安きやす日記にっき」「じゅうきゅうにち早天そうてん
  17. ^ 大湾おおわん or 大湾おおわん渡具知とぐち (Ōwan Toguchi) downstream of the Hijya River
  18. ^ 雑録ざつろく後編こうへん4」No.553「樺山かばやまけん左衛門さえもん久高くだかちゅう」「くることごといたらんとほっするも、爰で津口つくち鉄鎖てっさもうるをこれき、鉄鎖てっさる、のりあにいちせんくまはいるをんや、また軍船ぐんせんつなし。を以ってよんがつ朔日さくじつに、ものぬしとうふねろくそうをして、けん指南しなんを以って那覇なはいたらしめ、ことごと陸地りくちがらしめ、干戈かんかともにしてすすかうに・・・」
  19. ^ Satsuma delegation: 大慈寺だいじじ, 市来いちき織部おりべ, 村尾むらおえみ栖. Ryukyu: 具志ぐし上王子かみおうじ尚宏なおひろ, 西にし来院らいいん(きくかくれ), 名護なご, 池城いけのじょうあんよりゆき, 豊美とよみじょうつづけ, こう栖栄しん, 喜安きやす, みる. "Kian diary"
  20. ^ Ichirai-Oribe (市来いちき織部おりべ) and Murao-Syosu (村尾むらおえみ梄) with their troops. "Kian diary"
  21. ^ He was the regent of the Kingdom. He assisted his brother very well, but died at 33 years old in Japan, on August 21, 1610. 上原うえはら pp.201
  22. ^ Kerr. p159.
  23. ^ These can be found in translation in Kerr. pp160-163.
  24. ^ Smits. p16.
  25. ^ Toby, Ronald. State and Diplomacy in Early Modern Japan. Princeton: Princeton University Press, 1984. pp46–47.
  • (EN) Stephen Turnbull, The Samurai Sourcebook, Cassell & Co., 1998, ISBN 1854095234.
  • The Samurai Capture a King, Okinawa 1609. Author: Stephen Turnbull. Osprey Raid Series #6; Osprey Publishing, 2009. ISBN 9781846034428
  • 琉球大学りゅうきゅうだいがくリポジトリ「喜安きやす日記にっき伊波いはほん)(Kian diary)」http://ir.lib.u-ryukyu.ac.jp/handle/123456789/10214 Archiviato il 14 dicembre 2020 in Internet Archive.
  • 鹿児島かごしまけん歴史れきし史料しりょうセンター黎明れいめいかんへん旧記きゅうき雑録ざつろく後編こうへん4」鹿児島かごしまけん,1984ねん.No.557「琉球りゅうきゅう渡海とかい日々ひび(My diary of crossing sea to Ryukyu)」No.659「琉球りゅうきゅういれ
  • 鹿児島かごしまけん歴史れきし史料しりょうセンター黎明れいめいかんへん旧記きゅうき雑録ざつろく拾遺しゅういわけ2」鹿児島かごしまけん,1991ねん.No.640「肝付きもつきけんあつし書状しょじょう
  • 亀井かめい勝信かつのぶへん奄美あまみ大島おおしま諸家しょか系譜けいふしゅう図書としょ刊行かんこうかい,1980ねん.
  • 外間ほかまもりぜんへん琉球りゅうきゅうこく由来ゆらい角川書店かどかわしょてん、1997ねん。No.69「達磨だるまほう西にしらいぜんいん
  • 上原うえはらけんぜん島津しまつ琉球りゅうきゅう侵略しんりゃく榕樹ようじゅ書林しょりん、2009ねん。("Ryukyu invasion by Shimazu clan". Author: Uehara Kenzen.)

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]