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Diagnostica strumentale sempre più avanzata contro i tumori | Corriere.it

Diagnostica strumentale sempre più avanzata contro i tumori

diLivia Gamondi

I progressi tecnologici permettono di scoprire e di classificare in modo più preciso che in passato le lesioni pericolose, anche grazie all'Intelligenza Artificiale

Mammografia, colonscopia, sistemi per endoscopia ed ecografia, tac e risonanza magnetica negli ultimi anni hanno supportato la medicina e permesso di fare importanti passi in avanti. In ambito oncologico i risultati per i pazienti in termini di prevenzione, diagnosi precoce e trattamento tempestivo grazie all’intelligenza artificiale sono particolarmente importanti. Nel 2023, in Italia si stimano 395mila nuove diagnosi di tumore: 208mila negli uomini e 187.000 nelle donne con un incremento di oltre 18mila casi in tre anni. Nei prossimi anni gli esperti prevedono che si assisterà ad un aumento dei casi in età giovanile dovuti in particolare a sovrappeso e obesità, alcool, fumo e stili di vita scorretti.
Recentemente a Milano si è parlato degli avanzamenti della diagnostica per immagini dal punto di vista tecnologico, che consentono una diagnosi più precoce ed efficace, fondamentale soprattutto in alcuni campi come quello dell’oncologia dove mette a disposizione soluzioni altamente innovative.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il carcinoma mammario è il tumore più frequente tra le donne, colpisce 2,1 milioni di donne ogni anno ed è la neoplasia più frequentemente diagnosticata in Italia. Con 54.976 nuove diagnosi in un anno, questo tumore rappresenta infatti il 30,3% di tutti i tumori che colpiscono le donne e il 14,6% di tutti i tumori diagnosticati in Italia. «Il tumore della mammella è oramai da più di un secolo la palestra più avanzata di quelle che sono le sperimentazioni trasversali in oncologia. Il concetto di “Breast Unit” nasce proprio dall’esigenza di interfacciare le varie figure che sono al centro della diagnosi e cura del tumore alla mammella, la mammografia è la “regina” della diagnostica per il tumore al seno - ha sottolineato Gianfranco Scaperrotta, Responsabile della Struttura Semplice di Diagnostica Senologica della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano-. Arrivare a una diagnosi sempre più precoce grazie ad apparecchiature che riescono ad individuare la malattia nelle lesioni precancerose e micro-calcificazioni con una rilevazione mammografica profonda, è la chiave, anche in questo caso, per diagnosticare la malattia precocemente, in modo che si possa iniziare il trattamento il prima possibile. E -continua l’esperto - rilevare precocemente il tumore del seno è importante non solo per la sopravvivenza, ma anche per la qualità della vita delle pazienti».

Ogni anno sono migliaia le persone colpite da una malattia del fegato e sono circa 1,5 miliardi coloro che convivono con una patologia epatica. Tuttavia, l’attenzione alla salute di questo organo è bassa e spesso trascurata, una delle ragioni è che non provoca dolore. Il carcinoma epatocellulare (HCC) rappresenta la terza causa più comune di decessi per tumore e la sua incidenza nella popolazione generale è in costante aumento. La cirrosi epatica su base virale (HBV, HCV) etilica e metabolica rappresentano il principale fattore di rischio; in questi pazienti è necessario mantenere una vigilanza prolungata e attuare misure preventive rispetto a una neoplasia che può rimanere asintomatica per lungo tempo. Negli ultimi anni sono stati fatti passi avanti per la diagnosi precoce e la cura, come nel caso dei ricercatori dell’Istituto Nazionale di Gastroenterologia IRCCS Saverio de Bellis, di Castellana Grotte (Bari). che hanno calcolato e applicato il punteggio GALAD attraverso un algoritmo basato sulla misurazione di alcuni biomarcatori presenti nel sangue. Lo studio, che ha coinvolto 545 pazienti con cirrosi epatica sorvegliati nel corso di 12 anni, è stato condotto in collaborazione con l’Università di Modena, e grazie all’utilizzo di un’innovativa strumentazione, sviluppata da Fujifilm Healthcare. «È necessario supportare il paziente in tutto il percorso, dalla diagnosi fino alla pianificazione del trattamento – ha dichiarato  Gianluigi Giannelli, direttore scientifico dell’Istituto de Bellis. L’impiego del punteggio GALAD, che include tre biomarcatori (alfafetoproteina, alfafetoproteina-L3 e des gamma carbossi protrombina), permette una diagnosi più precoce e accurata nei pazienti più a rischio nelle fasi di monitoraggio periodico e verosimilmente, sebbene sia in fase di studio, nella ricerca di possibili recidive post-terapia e consente oggi di quantificare il rischio di sviluppare un tumore al fegato fino a dieci anni prima che esso si manifesti». La cosa interessante è che l’apparecchiatura è stata acquista grazie ai cittadini, che hanno devoluto il 5 per 1000, un’alleanza tra cittadino ed ente ospedaliero.

Lo screening colon-rettale è lo strumento fondamentale per la prevenzione e in questo ambito con la diagnosi precoce, è possibile intervenire in anticipo per evitare chirurgia, chemioterapia e trattamenti specifici, e produce anche un risparmio importante sui costi sanitari riducendo la complessità del trattamento. È disponibile in quasi tutte le regioni italiane, tuttavia l’adesione rimane ancora bassa. Nel 2023, sono state stimate circa 50.500 nuove diagnosi di tumore al colon-retto e sono circa 513.500 le persone, in Italia, che convivono con questa diagnosi. «La colonscopia è un esame operatore dipendente e l’innovazione tecnologica è un supporto necessario come anche l’AI che supporta il medico nel decidere su come intervenire – ha spiegato Alessandro Repici, Direttore Dipartimento e Responsabile di Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Humanitas Research Hospital di Milano-. Le dimensioni della lesione sono considerate uno dei fattori più importanti, ma non è sempre facile stimarle nel campo visivo endoscopico. Questo salto tecnologico ci aiuta nelle sfide che dobbiamo affrontare: il rilevamento e l'accurata caratterizzazione delle lesioni hanno un impatto sull'individuazione precoce dei tumori, senza considerare che la misurazione accurata delle lesioni è fondamentale non solo per assegnare intervalli di sorveglianza appropriati, ma anche per determinare il percorso terapeutico più appropriato. – E ha concluso l’esperto - abbiamo quindi la possibilità di migliorare la qualità della colonscopia, dallo screening al trattamento, e di conseguenza, migliorare la vita dei pazienti».

15 maggio 2024