Letteratura cinese
Per letteratura cinese s'intende l'insieme dei testi creati dalla millenaria civiltà cinese, dai Cinque Classici attribuiti a Confucio, raccolti sotto la dinastia Zhou orientali (770-256 a.C.), alle celeberrime poesie Tang del periodo 'classico' (206 a. C. - 1911), fino alla letteratura moderna, nata con la caduta dell'impero (1911) e proseguita, dopo il regime maoista, fino a oggi.
Momento centrale della civiltà letteraria cinese è stata senza dubbio l'età classica. Particolarmente importanti per la poesia la Dinastia Han (206 a. C. - 220 d. C) e la Dinastia Tang (618-906 d. C.), che costituiscono due momenti tra i più significativi della poesia mondiale che eserciteranno profonda influenza sulla cultura giapponese, indocinese e persiana. Per la prosa, invece, da segnalare senz'altro l'età della Dinastia Ming (1368-1644) e della Dinastia Qing (1644-1911) in cui nasce il 'romanzo' moderno.
Importante ricordare la precoce diffusione in Cina della carta durante la Dinastia Han, quella della stampa xilografica durante la dinastia Tang e quella della stampa a caratteri mobili di Bi Sheng (990-1051) durante la dinastia Song (960-1279), le quali diedero ai testi scritti una diffusione mai conosciuta prima.
I. L'età antica (770 a. C. - 206 a. C.)
[modifica | modifica wikitesto]Per età antica della letteratura cinese si intende il periodo che va dalla nascita della civiltà cinese fino all'affermazione dell'impero Han (206 a. C.).
Momento centrale è stata la dinastia degli Zhou orientali (770-256 a.C.), suddivisa a sua volta nel Periodo delle primavere e degli autunni (770-450 a. C.) e il Periodo dei regni combattenti (450-206 a. C.): nel primo nacque Confucio, nel secondo si svilupparono le Cento scuole di pensiero che impronteranno, assieme alla filosofia del Taoismo ad essi coeva, la cultura cinese fin dalle sue origini.
I Cinque Classici confuciani e i primi testi taoisti
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I testi con cui la letteratura cinese ha inizio sono i Cinque Classici, raccolta di materiale orale ordinato durante il Periodo dei regni combattenti dai seguaci di Confucio ed attribuiti a lui e imprescindibili per intendere la cultura cinese. Essi sono:
- il Libro dei mutamenti (cinese tradizionale:
易 經 ; cinese semplificato:易 经; pinyin: Yìjīng), un manuale di divinazione basato sul concetto dei trigrammi attribuito all'imperatore mitico Fu Xi; - il Classico dei versi (cinese tradizionale:
詩經 ; cinese semplificato: 诗经; pinyin: Shījīng), più noto come Libro delle odi, composto di 305 poemi divisi in 160 canti, tutti in stile antico (v. oltre), comprendenti canti festivi, inni religiosi ed eulogie per varie cerimonie popolari e di corte. Gran parte delle odi sono composte di versi 4 sillabe, disposti spesso in quartine rimate. È un testo fondamentale poiché matrice di tutta la poesia cinese successiva. - il Classico dei documenti (cinese tradizionale:
書 經 ; cinese semplificato: 书经; pinyin: Shūjīng), una raccolta di documenti e discorsi tradizionalmente attribuiti ai sovrani e ai funzionari della prima dinastia Zhou, che contiene i primi esempi della prosa classica cinese; - il Libro dei riti (cinese tradizionale:
禮 記 ; cinese semplificato:礼 记; pinyin: Lǐjì), forma ricostruita di un'opera che andò perduta nel III secolo a.C. e che descrive antichi riti e cerimonie di corte; - gli Annali delle primavere e degli autunni (cinese:
春秋 ; pinyin: Chūnqiū), resoconto della storia dello stato di Lu, paese nativo di Confucio, dal 722 al 479 a.C., opera di compilazione attribuita tradizionalmente allo stesso Confucio; .
Ai Cinque Classici si aggiungano anche gli Analecta di Confucio (cinese:
Fra i classici cinesi sono da annoverare opere come il Daodejing (cinese:
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Testi storici ed enciclopedici
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La prima opera storica conosciuta è il Zuo Chuan (cinese:
Si aggiunga, come opera storica, il Classico dei documenti, che fa parte dei Cinque classici confuciani, già noto nel 300 a.C., data della trascrizione rinvenuta nel 1993 in una tomba nell'Hubei. Il Classico dei documenti comprendeva anche informazioni geografiche sulla Cina del tempo.[1]
Nel campo delle scienze militari, il classico L'arte della guerra (cinese:
Fra le opere storiche sono da ricordare anche gli Annali di bambù, rinvenuti nel 281 d.C. nella tomba del re di Wei, morto nel 296 a.C. Tuttavia, al contrario del Commentario di Zuo, la datazione degli Annali di bambù è controversa.
II. Età classica (206 a. C. - 1911).
[modifica | modifica wikitesto]Per età 'classica' della letteratura cinese si intende la letteratura della grande Cina imperiale.
La letteratura 'classica' copre così i secoli della Dinastia Han (206 a. C. - 220 d. C.), che per prima unificò stabilmente l'impero, il periodo del cosiddetto Medioevo cinese (220-589) durante il quale entrò in Cina il buddhismo, la Dinastia Sui (589-618) che riunificò l'impero, la Dinastia Tang (618-907), la Dinastia Song (960-1271), i secoli delle dominazioni straniere dei Jin e dei Mongoli (la cosiddetta Dinastia Yuan, 1271-1368), la Dinastia Ming (1368-1644) e la Dinastia Qing (1644-1911). È un periodo lunghissimo, come evidente, in cui la civiltà letteraria cinese, fra periodi più o meno produttivi, mostra dei caratteri sostanzialmente unitari e ben delineati, oltre che una grande capacità di sapersi rinnovare e di essere profondamente originale.
Questa continuità non fu garantita solo dalla forte tradizione culturale confuciana che, in qualche modo, è sempre presente, e dal culto imperiale, ma soprattutto dalle complesse politiche culturali intraprese dalle diverse dinastie regnanti, in particolar modo, per la letteratura, la Han e la Tang. La prima infatti provvide, proprio al fine di unificare culturalmente l'immenso impero, alla creazione dei famosi Esami imperiali attraverso cui selezionare e preparare i funzionari di palazzo, innanzitutto i poeti (con la conseguente identificazione del poeta con il funzionario di corte), mentre la seconda consolidò questa posizione e portò la civiltà cinese letteraria al suo massimo splendore.
La poesia: stile antico e stile moderno
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Premesse: lo stile antico e caratteri generali
[modifica | modifica wikitesto]Come su accennato, la poesia cinese ha inizio con il Classico dei versi (Shi Jing) attribuito a Confucio, una raccolta di circa 300 canti popolari, spesso divisi in quartine rimate nelle sedi pari e in versi di 4 caratteri. Lo Shi Jing è composto nel cosiddetto stile antico: per comporre i versi, cioè, viene tenuto in considerazione solo il numero dei caratteri (non gli accenti, quantità delle sillabe, toni delle vocali o altro). Già da questa prima raccolta sono evidenti alcuni caratteri della poesia futura su cui sarà bene soffermarsi per comprendere la trattazione di questo paragrafo:
- La poesia cinese viene distinta dalla tradizione cinese stessa secondo il metro (i più usati sono i versi di 5 o di 7 caratteri) e al tipo di stile (se di stile antico o moderno) e non secondo l'argomento, che è estremamente variabile. In genere per la narrazione di storie o eventi epici è usato lo yuefu, ad esempio, componimento che spesso ha carattere narrativo e spesso è costituito più strofe; tuttavia lo yuefu può essere anche costituito da una sola strofa e avere carattere 'lirico' o essere improntato su altri temi o avere parti in prosa.
Idem per il gushi, spesso di carattere narrativo e strutturato su in più strofe, ma a volte anche costituito da una sola strofa per riflessioni di carattere diverso. Idem per il lushi, di rigorosi 8 versi, che non ha sempre carattere 'lirico', sebbene spesso lo abbia ecc. Se ci si muove secondo i criteri occidentali quindi (secondo i quali a un certo argomento corrisponde un certo metro in modo abbastanza rigoroso: la poesia narrativa sta al genere epico, la narrazione non poetica al romanzo, ai generi brevi come il sonetto o il madrigale spesso l'argomento lirico etc...) si finirebbe per perdersi:.
La poesia cinese, ad esempio, non conosce la poesia epica e la funzione di racconto delle gesta del passato mitico è affidata spesso agli yuefu, come quello di Mulan che, tuttavia, è un componimento di neanche 50 versi e che non ha a che vedere con l'epica nel senso occidentale. Per questa ragione, nella trattazione che segue, ci si limiterà a parlare delle forme metriche e dei periodi storici senza accennare agli argomenti propri di ciascun genere, poiché non ve ne sono di obbligatori, ma vi sono delle tendenze d'uso.
- È chiaro comunque che nella poesia cinese non è centrale il tema dell'amore (rarissime le poesie d'amore, anzi), ma sono centrali il tema della natura, dell'amicizia, quelli della religione, o anche la ricerca interiore e via di séguito, specie nei periodi in cui ebbero larga diffusione il taoismo e il buddhismo, filosofie meno imperniate intorno alla socialità e alla famiglia, come quelle confuciane;
- Al livello stilistico è già evidente nel Classico dei versi (Shi Jing) la tendenza al parallelismo formale (accostamento di due immagini analoghe in cui anche i membri grammaticali della frase sono disposti secondo un certo ordine), caratteristica inconfondibile della poesia cinese che, già evidente, verrà perfezionata nello stile moderno. Un esempio di parallelismo è: ''Montagne azzurre a Nord delle mura, / un fiume bianco a est della città. [...] Nubi vaganti: mente d'un viandante; / sole calante: cuore d'un amico''.
Dinastia Han (206-a.C.-220 d. C.)
[modifica | modifica wikitesto]Dalla tradizione del Classico dei versi in stile antico si svilupperanno i nuovi generi, specie sotto la dinastia Han, momento fondamentale nella storia della poesia cinese ed asiatica tutta. Come accennato, a partire dall'imperatore Han Wudi, e per tutta la storia della Cina imperiale, la figura del poeta verrà a coincidere con quella del funzionario imperiale. Il quale veniva selezionato attraverso degli specifici esami imperiali che includevano anche una prova di poesia, oltre che di conoscenza della filosofia confuciana ovviamente: è questa la ragione per cui spesso i poeti cinesi sono implicati nelle vicende politiche della loro epoca, e per cui nella loro biografia è sempre indicato l'anno dell'esame.
In età Han entrano nella letteratura nuovi generi, sempre di stile antico: per primo il fu (
Si perfeziona in questo periodo anche lo yue fu, testo originariamente accompagnato dalla musica: è composto da una o più quartine di 5 o di 7 caratteri, ma possono essere introdotti anche versi di diversa lunghezza. Le rime sono solo nelle sedi pari e possono essere diverse ad ogni strofa o uguali per tutto il componimento, La parola yuefu, in realtà, vuol dire 'Ufficio della Musica', una sorta di Ministero della Musica fondato dall'imperatore Han Wudi per raccogliere la musica e i testi delle cerimonie di corte: lentamente questo genere si sviluppò autonomamente, si diffuse e divenne un nuovo genere poetico del quale, oggi, non è rimasta la musica. Famoso yuefu è quello dedicato a Mulan (Magnolia), leggendaria eroina della storia antica (composto però dopo, in età medievale).
L'età Han fu anche un grande momento per il gushi, composto da quartine rimate nelle sedi pari, in versi di 5 o 7 caratteri. Si può usare la stessa rima per tutto il componimento o anche mutarla a ogni strofa, così come si può anche scegliere di aggiungere un distico, sempre rimato, in chiusura. Il parallelismo non è obbligatorio sebbene spesso cercato. Sarà da notare che a volte la parola gushi è usata come sinonimo generico di 'poesia in stile antico'.
Due raccolte famose di questo periodo sono le Diciannove antiche poesie che influenzarono le poesie delle epoche seguenti, e l'antologia poetica del Chǔcí (
Il Medioevo (220-589) e la dinastia Tang (618-907): la nascita dello stile moderno (o 'regolato')
[modifica | modifica wikitesto]La poesia classica si sviluppò ulteriormente durante il Medioevo cinese quando nacque lo stile moderno (o 'regolato'), che trovò il suo massimo impiego durante la Dinastia Tang, l'età dell'oro della poesia cinese. Secondo lo stile moderno non bisogna solo tenere conto del numero delle sillabe per la composizione del verso, come nello stile antico, ma anche dei toni delle diverse sillabe, I toni, ovviamente, dovranno essere disposti secondo una successione determinata in un preciso schema. La nascita dello stile moderno, per altro, non portò al declino dello stile antico; anzi, proprio l'età della Dinastia Tang fu un periodo di grande revival dello stile antico che rimase legato, come da tradizione, ai generi poetici più antichi, cioè lo yuefu, il fu, il gushi; in compenso possono esistere anche yuefu, fu o gushi in stile moderno, anche se più rari.
Lo stile moderno, a sua volta, diede vita a nuovi tipi di componimento cioè il lushi (8 versi regolati) e il jueju (4 versi regolati).
Il lushi consta di 8 versi regolati di 5 o 7 sillabe, rimati nelle sedi pari, dove però la rima deve essere la stessa per tutta la poesia. Lo schema del componimento diviene ora rigido: dopo i primi due versi di apertura, nei versi 3-4 e 5-6, infatti, devono essere posti due parallelismi, mentre negli ultimi due versi è posta la chiusura dove è possibile, sebbene raro, l'enjambement. Esiste anche il pailu, una forma estesa di lushi nel quale gli 8 versi canonici possono venire aumentati intervenendo sulla parte centrale del componimento, cioè aumentando la serie dei parallelismi. A volte la parola lushi può essere usata come sinonimo generico per 'poesia di stile moderno'.
Il jueju, invece, è una quartina di versi regolati di 5 o 7 sillabe dove rimano i versi 1, 2 e 4 (A, A, X, A): la quartina è un genere estremamente congeniale alla brevità della lingua cinese che verrà perfezionata in mille modi tanto da potersi considerare il tipo di componimento più diffuso e più diffuso dell'intero Estremo Oriente: è da essa, infatti, che si genereranno sia l'Haiku giapponese, sia la poesia indocinese, sempre in quartine. La quartina cinese inoltre si infiltrerà anche nella letteratura persiana, che ne fece uno dei suoi generi principali facendole toccare altissimi vertici ancora (si ricordi almeno il nome di ʿUmar Khayyām).
I più noti poeti del periodo Tang sono Li Bai (701-762), il ''Goethe'' cinese, famoso anche in Occidente, e Du Fu (712-770), Wang Wei (699-759), Wei Yingwu (737-792) e Liu Changqing (710-790), Bai Juyi (772-846), che sono da ritenersi fra le più alte vette della poesia mondiale.
Le poesie Tang sono raccolte in due celebri antologie: la prima è Raccolta completa delle poesie Tang, in moltissimi volumi, compilata nel 1705, da cui fu tratta alla fine dello stesso secolo un'altra antologia nota come Trecento poesie Tang, che conosce anche una traduzione integrale in italiano (vd. bibliografia).
Dinastia Song (960-1271)
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la rigida poesia regolata, venne di moda sotto la dinastia Song, il ci (
In età Song visse il poeta Su Shi (1037-1101), maestro anche della prosa, della calligrafia e della pittura.
Età mongola: Dinastia Yuan (1271-1368)
[modifica | modifica wikitesto]Il periodo mongolo in cui i cinesi vennero esclusi dall'amministrazione pubblica, interruppe bruscamente il tradizionale rapporto fra poeta e corte imperiale: alla poesia non rimase in questa epoca che richiudersi in sé stessa in un raffinato ed ermetico esercizio sui generi lontani dal gusto cortigiano, cioè alla poesia per canto e al teatro.
Sempre sull'onda della moda straniera iniziata in età Song la poesia si semplificò e si unì ancora alla musica creando le ballate sanqu, in metro vario.
Allo stesso modo, sempre riferendosi al teatro popolare Tang e Song, si assistette a un grande fiorire del teatro: di questa epoca è lo Zájù, composto di musica e parole e destinato a diventare uno genere diffusissimo. A questo periodo rimandano anche la Storia della camera occidentale di Wang Shifu e la Storia del liuto di Gao Ming che forniranno il canovaccio all'Orfano della Cina di Voltaire e alla Turandot di Gasparo Gozzi (vd. la voce Teatro cinese)
Da questo momento la poesia 'classica' lentamente andrà scemando e verrà progressivamente assorbita nel teatro e in età Ming nel romanzo.
La prosa
[modifica | modifica wikitesto]Dalle Cento scuole agli Han
[modifica | modifica wikitesto]Dopo i Cinque Classici confuciani, la prosa cinese venne sviluppata dalle Cento scuole di pensiero durante il Periodo dei regni combattenti (450-222 a. C.).
Le centro scuole contribuirono molto all'evoluzione stilistica della prosa letteraria. Gli scritti di Mozi (
Il più antico dizionario cinese è l'Erya (cinese tradizionale:
Un altro importante testo antico è il libro di strategia politica Zhan Guo Ce (cinese tradizionale:
Dinastia Han (206-a.C.-220 d. C.)
[modifica | modifica wikitesto]Anche nella prosa, tuttavia, una svolta si ebbe sotto la Dinastia Han. Sebbene cronistorie ed altri documenti storici esistessero già in precedenza, il testo storico cinese più importante dell'antichità sono le Shiji (cinese tradizionale:
L'influenza dello Shiji sugli storici cinesi fu grandissima, dall'opera di Ban Biao, Ban Gu e Ban Zhao, il Libro degli Han (cinese tradizionale:
All'età Han risalgono anche il Classico della pietà filiale, attribuito a Zeng Can, che avrà profonda influenza sulla filosofia confuciana, e un classico del taoismo come lo Huainanzi (cinese:
Il Medioevo (220-589) e la dinastia Tang (618-907)
[modifica | modifica wikitesto]Col crollo dell'impero, la cultura cinese abbandona per un momento la tradizione confuciana e si accosta alle dottrine di Buddha e di Laozi, più vicine alle esigenze di esplorazione interiore. Il lungo periodo di rinnovamento che fu il Medioevo portò a nuove forme anche nella prosa, non solo la foltissima letteratura taoista e buddhista ma anche la nascita della critica letteraria, sempre di matrice buddhista.
In generale la prosa si distingue in due filoni, il pianwen cioè la 'prosa parallela', prosa artificiosa ed erudita, piena di parallelismi formali, e lo xiaoshuo cioè la 'novella', molto frequentata dal taoismo e dal buddhismo. Capolavoro della prima prosa medievale è il Taohua yuan ji (Memoria della sorgente dei fiori di pesco) di Tao Qian (356-427) che rimane un classico immortale e che sarà tema di innumerevoli opere e poesie successive.
Nasce in questo periodo anche la critica d'arte con il Guhua pinlu (Classificazione degli antichi pittori) di Xie He del VI secolo.
Sotto la dinastia Tang, dopo l'artificiosità della 'prosa parallela', si tornò ai modelli del periodo Han e pre-Han come mostra l'opera enciclopedica Yiwen Leiju (cinese tradizionale:
Dinastia Song (960-1279)
[modifica | modifica wikitesto]Come in poesia, sotto la dinastia Song anche in prosa si aprirono nuove tendenze.
Da un lato l'età Song segna l'apice della letteratura erudita ed enciclopedica come mostrano i Quattro grandi libri dei Song (cinese tradizionale:
La seconda tendenza invece, è opposta a quella erudita e prosegue la prosa xiaoshuo del periodo Tang, divenuta molto frequentata, specie dal teatro, che li riusava per i propri canovacci. È in questa età che si affermano, nello stesso gusto dell'esotico e del fantastico, i racconti di viaggio, fra i quali saranno da ricordare Fan Chengda (1126-1193) e Xu Xiake (1587-1641) e il Racconto della Montagna Shizhong (cinese tradizionale:
L'età mongola: dinastia Yuan (1271-1368)
[modifica | modifica wikitesto]Nella prosa, questa epoca è importante per la diffusione di storie e di canovacci di matrice popolare e di stile più semplice, sempre sull'onda della moda 'barbara' che già in età Song aveva diffuso il gusto della poesia per musica e dei racconti orali. È da questi testi, più immediati e semplici, che fiorirà la grande stagione del romanzo Ming e che avrà grande influenza sul teatro cinese dell'epoca (vd. sotto). Da segnalare, in età mongola, inoltre, la pubblicazione delle storie dinastiche dei Liao, dei Jin e dei Song.
La dinastia Ming (1368-1644)
[modifica | modifica wikitesto]La Dinastia Ming segna una svolta nella storia della prosa cinese. Nasce ora una vasta messe di romanzi che segnano una nuova pagina che prelude alla nascita della letteratura cinese moderna. Da ricordare sono il Romanzo dei tre regni di Luo Guanzhong, il famosissimo Sul bordo dell'acqua, trasmessoci in redazioni diverse, il Resoconto del viaggio ad occidente di Wú Chéng'ēn e il Padiglione delle peonie di Tāng Xiǎnzǔ (1550-1616), quasi tutti basati su canovacci diffusi in età mongola e Song.
Di età Ming è il monumentale Yongle Dadian (cinese tradizionale:
La storiografia cinese classica fino alla dinastia Ming è riassunta nelle Ventiquattro Storie.
![](https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/e/e5/Yongle_Dadian_Encyclopedia_1403.jpg/220px-Yongle_Dadian_Encyclopedia_1403.jpg)
Dinastia Qing (1644-1911)
[modifica | modifica wikitesto]Novelle
[modifica | modifica wikitesto]Nel periodo della dinastia mancese Qing gli autori cinesi riscoprono la passione per il romanzo e per la prosa, e in particolare si diffuse il romanzo cinese classico, che non utilizzava più il bái huà (o lingua vernacolare), ma il wényán, lingua più adatta ai testi scritti e che divenne la lingua appunto della letteratura cinese moderna.[3]
Una delle poche eccezioni a questa regola fu Lǐ Yú (
![](https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/a9/Pu_Songling.jpg/220px-Pu_Songling.jpg)
Un altro autore fondamentale per quel periodo fu Pu Songling (
Quasi cent'anni dopo la morte di Lǐ, avvenuta nel 1680, un altro scrittore riprende il tema sessuale nella sua opera maestra. Shěn Fu(沈復) è infatti l'autore di Sei racconti di vita fluttuante irreale (浮生
Rimane infine da considerare quello che viene considerato da innumerevoli articoli storici il più grande scrittore cinese di tutti i tempi, Cao Xueqin: la sua opera maestra, Il sogno della camera rossa (cinese semplificato: 红楼梦; cinese tradizionale:
I principali autori di questa epoca Wei Yuan (1794-1856) Cao Xueqin (1724-1763) Feng Menglong (1574-1645) Shen Fu (1763-1810) Lǐ Yú (1611-1680) Pu Songling (1640-1715).
Romanzo
[modifica | modifica wikitesto]Il romanzo durante il periodo della dinastia Qing ha come caratteristica quella di essere scritto utilizzando ambientazioni e personaggi inventati, ma inseriti in una trama spesso ispirata da avvenimenti reali. L'autore si diverte a giocare con il suo ruolo di creatore e si diverte a manipolare l'andamento della storia a suo piacimento in maniera marcata, commentando persino con ironia il proprio ruolo. In questo periodo sono due i filoni di letteratura principali. Il primo filone è composto da testi scritti da persone di elevato ceto sociale o di elevata cultura; i testi possono essere o “di talento” (rivolti ad un pubblico maschile) o “di bellezza” (cioè rivolti ad un pubblico femminile). La storia si sviluppa spesso intorno a temi banali e scontati: il bel giovane che deve superare una prova per conquistare la bella donzella è un leitmotiv in questo tipo di testo colto dell'epoca. Il secondo filone viene considerato più rivolto verso il popolo ed è scritto da un ceto medio – basso, tanto che la maggior parte dei testi giunti fino a noi è anonima. Le trame hanno spesso come soggetti dei soldati e la loro prole. Questi testi sono stati aggiornati pian piano con sempre nuove avventure, diventando delle vere e proprie saghe. Del primo filone fa senza dubbio parte Storia dei Sui e dei Tang di Chǔ Rénhuò. Composto da 100 capitoli più una prefazione, parla di una storia d'amore tra un imperatore del Cinquecento e della sua concubina. Un altro romanzo considerato opera per letterati è la Storia non ufficiale della foresta dei letterati di Wu Jingzi (吴敬
I principali autori di questa epoca sono Wú Jìngzǐ (1701-1754) Chǔ Rénhuò (1665- ND) Lǐ Rǔzhēn (1763-1830) Liu È (1857-1909) Kǒng Shàngrèn (1648-1718).
Il teatro: breve profilo
[modifica | modifica wikitesto]Dinastia Tang (618-907)
[modifica | modifica wikitesto]Le origini del teatro cinese sono antichissime e vengono fatte risalire ai riti sciamanici accompagnati da musica e danza. Sebbene si abbia conoscenza di forme di teatro risalenti alla dinastia Qin e Han, le prime forme documentate risalgono solo alla dinastia Tang e sono brevi canovacci probabilmente improvvisati da attori non specializzati. L'imperatore Xuan Zong (712–755) fondò un'Accademia che allestiva le proprie opere alla sua presenza nel Giardino delle Pere (
Dinastia Song (960-1279)
[modifica | modifica wikitesto]Con la dinastia Song prese forma, presso le corti del Sud, il dramma meridionale (Nánxì
Si affermò in questo periodo anche il teatro d'ombre e di marionette.
Età mongola: dinastia Yuan (1279-1368)
[modifica | modifica wikitesto]Si sviluppa nella Cina settentrionale il teatro Zájù (
A sud, invece, si diffuse intanto un genere di opera popolare detta Chuánqí (
Dinastia Ming (1368-1644)
[modifica | modifica wikitesto]Durante l'età Ming il teatro subisce una nuova forma principalmente ad opera dell'attore e musicista Wei Wei Liangfu (c. 1522-73), nacque una nuova forma, il Kūnqǔ (
III. L'età moderna (dal 1911 a oggi)
[modifica | modifica wikitesto]Con età moderna della letteratura cinese si intende il periodo che va dalla caduta dell'impero all'instaurarsi del regime maoista fino alla letteratura di oggi.
Il periodo repubblicano (1911-1949)
[modifica | modifica wikitesto]La dinastia dei Qing finì il 10 ottobre 1911. Come per molti aspetti di vita quotidiana, anche la produzione artistica mutò col tempo. Il fatto più importante nell'evoluzione culturale cinese viene ricordato come il movimento del 4 maggio 1919, avvenuto proprio in quella data, quando una grande protesta venne effettuata dai giovani letterati cinesi, che protestavano per il trattato di Versailles e che chiedevano a gran voce la formazione di un movimento universitario giovanile. Nasce infatti negli anni del periodo repubblicano una nuova letteratura, con una nuova fioritura del racconto prima e del romanzo poi. Caratteristiche di questa nuova narrativa erano: l'avvicinamento a tematiche e stili di scrittura occidentali; utilizzo della ‘'baihua'’ come linguaggio di scrittura; avvicinamento di molte donne alla scrittura. La maggior parte degli spunti erano autobiografici, come per uno dei filoni delle opere del periodo Qing, cambiava però l'ambientazione del racconto: prima si svolgeva nelle campagne del 1600, ora si ambienta spesso nelle grandi metropoli cinesi come Pechino. Proprio questa città divenne in quegli anni una delle grandi capitali economiche del mondo, e le sue case editrici si fecero un nome pubblicando interessanti testi, molti dei quali provenienti dai giovani universitari che si stavano formando nell'università di Pechino.
Racconti di denuncia
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La narrativa di quel periodo, oltre ad avere un impulso fortemente autobiografico, aveva la peculiarità di essere improntata verso una ferrea critica alle autorità e alle ingiustizie dei più ricchi. Il più rappresentativo di questo nuovo tipo di scrittura fu Lu Xun (鲁迅), pseudonimo di Zhou Shuren (1881-1936) (
![](https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/48/LuXun1930.jpg/220px-LuXun1930.jpg)
Nato in una famiglia di letterati(il fratello era scrittore e il padre studioso), trovò ben presto contatto con il male della società cinese, il nonno venne infatti impiccato per corruzione, mentre il padre morì nel 1896 a causa di una grave malattia. Dopo aver seguito degli studi di medicina a Tokyo si rese conto che la cosa più importante non era curare il fisico ma la mente, e tornò in patria, dove lavorò al ministero dell'educazione e contemporaneamente insegnò all'università. Le sue produzioni iniziali non erano altro che traduzioni dal tedesco di opere di narrativa, che eseguiva e pubblicava insieme al fratello. Il suo primo romanzo degno di nota fu Diario di un pazzo, denuncia diretta e schietta delle ingiustizie della società cinese. A seguire, nel 1926 pubblicò anche Grida di guerra (喃喊) e Errare incerto (
Un altro scrittore dell'epoca degno di considerazione fu Mao Dun, pseudonimo di Shen Yen-Ping. Sin da giovane dimostrò di essere un rivoluzionario: partecipò alla fondazione della “Società degli studenti letterati” nel 1921 e la “Lega degli scrittori di sinistra” nel 1930. In realtà il suo originale pseudonimo era Mao Tun, che in cinese significa contraddizione (contraddizione che lo scrittore vedeva nella nuova società cinese), e che venne corretto, da un suo amico durante le pubblicazioni per evitare problemi di persecuzione. Tra le sue opere si ricordano: Mezzanotte, una visione della Shanghai dei manager corrotti e della vita notturna della città; Bachi di seta in primavera, uno dei pochi romanzi ambientati in aperta campagna scritti in quel periodo, e Corruzione, un'opera incompiuta scritta per informare il popolo e le nazioni estere delle atrocità compiute dal partito politico Guomindang. Dopo esser scappato all'estero durante la guerra cino-giapponese, rientrò in patria nel 1949, diventando Ministro della Cultura per la Repubblica popolare cinese.
Leggermente fuori dallo schema tradizionale della nuova sinistra, nella quale si trovano tutti gli autori finora citati, vi è Yu Dafu (1896-1945). Dopo aver studiato economia a Tokyo, Dafu tornò in Cina dove lavorò come insegnante universitario e giornalista. Appartenne alla “Società Creazione”, un'associazione di letterati che contestava la critica fatta dai letterati dell'epoca alle autorità, e sosteneva che l'arte andasse usata solamente per scopi artistici. La sua opera più importante è, secondo l'Associna[6], Naufragio. In questo racconto di tipo parzialmente autobiografico, l'autore raccontò la storia di un ragazzo cinese che studiava a Tokio e che aveva una fissazione per il sesso. Questa sua fissazione però era accompagnata da una completa inettitudine, e il ragazzo si trova più di una volta in situazioni umilianti, finendo per suicidarsi. Dafù fu ucciso dalla polizia giapponese durante la guerra sino-giapponese, all'età di 49 anni.
Principali autori
[modifica | modifica wikitesto]- Lu Xun (1881-1936)
- Mu Shiying (1912-1940)
- Mao Dun (1896-1981)
- Dai Wangshu (1905-1950)
- Zhu Xiang (1904-1933)
- Li Jinfa
- Ge Xiao
Il periodo maoista (1949-1976)
[modifica | modifica wikitesto]Il 1º ottobre 1949 venne proclamata la Repubblica Popolare Cinese da Mao Tse-Tung, carismatico leader del Partito Comunista Cinese. Ancor prima della sua ascesa al potere però, durante le battaglie per il controllo della Cina, Mao pronuncio i “Discorsi sulla funzione della letteratura e dell'arte”, nei quali sosteneva che le produzioni artistiche e culturali del popolo cinese andavano messe al servizio del socialismo. «La letteratura e l'arte devono essere al servizio del popolo, per l'edificazione del socialismo, subordinate alla politica; gli scrittori e gli artisti rivoluzionari devono identificarsi con i lavoratori».[7]. Tipico esempio di scrittore come lo voleva Mao era Lu Xun, che con i suoi scritti aveva denunciato i malcostumi degli anni precedenti.
Nel 1966 Mao, non più a capo del governo ma comunque sempre membro di spicco del Partito Comunista Cinese, promosse la Rivoluzione culturale, affidando un potere non ufficiale ma comunque forte alle Guardie Rosse, un movimento composto da studenti dei licei e delle università, che avevano come obbiettivo quello di eliminare le influenze capitaliste che si erano radicate all'interno del partito. Emblematica è stata la distruzione di molti tra testi e opere credute troppo vicine ai borghesi. Dopo essersi reso conto che la lotta per il potere si stava facendo troppo intesa, e che le guardie rosse stavano diventando troppo pericolose, Mao decise di porre fine alla rivoluzione culturale.
Il filo-marxismo
[modifica | modifica wikitesto]Dato il livello di restrizione nella Cina in quel periodo, e data l'opera di distruzione delle Guardie Rosse, le uniche opere giunte fino a noi da questo periodo sono di ispirazione comunista e filo-marxista. Guo Moruo (1891-1978) è stato uno dei grandi esponenti di questo pensiero; le sue opere, di cui la maggior parte teatrali, erano legate all'edificazione del socialismo.
Attivo già nel movimento del 4 maggio, pubblicò la sua prima raccolta di poesie nel 1919 col titolo La Dea(
Altro autore che molto dette alla letteratura cinese nel periodo maoista fu Hu Shi. Nonostante la maggior parte delle sue opere siano state prodotte prima del 1949, viene associato a questo periodo in quanto proprio negli anni di Mao fu presidente dell'università di Pechino prima, e di quella di Taiwan poi. La sua battaglia principale fu per l'adozione del baihua come moderna lingua di letteratura. Dopo aver studiato negli Stati Uniti da giovane, tornò in Cina e nel 1917 pubblicò l'articolo Proposte per la riforma della letteratura, articolo che fece da "facciata" nel movimento del 4 maggio. Alcuni anni dopo pubblicò due saggi di storia della Cina: Sommario di storia della filosofia cinese nel 1919, e Storia della letteratura in lingua volgare nel 1928, prima di tornare negli USA come ambasciatore durante la guerra sino-giapponese.[9]
Principali autori
[modifica | modifica wikitesto]- Ai Qing (1910-1996)
- Ting Lang (1904-1986)
- Guō Mòruò (1892-1978)
- Feng Zhi (1906-1993)
- Hu Shi (1891-1962)
Periodo post-maoista (dal 1976 a oggi)
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la morte di Mao Zedong (9 settembre 1976) la letteratura moderna cinese fu soggetta a minor censura. A partire da quel momento gli scrittori che per tanti anni erano stati oppressi e boicottati dal regime furono nuovamente liberi di esprimersi su alcuni degli argomenti che erano stati censurati. L'influenza della letteratura straniera si fece viva e forte, sia come stili di scrittura che come argomentazioni. Ai testi classici come argomenti romanzi politici e autobiografici si affiancarono generi messi da parte nell'ultimo secolo, come la poesia, la narrativa e le opere teatrali. Uno dei primi movimenti a nascere fu la “Letteratura delle cicatrici”, un gruppo di letterati che aveva come obbiettivo dichiarato quello di raccontare le atrocità commesse dalle guardie rosse. I testi di questo gruppo però risultarono «artificiosi quanto quelli del realismo socialista degli anni precedenti», secondo Maria Rita Masci.[10] Due famosi autori di questo movimento furono Lu Xinhua e Liu Xinwu. Entrambi avevano combattuto nella rivoluzione culturale ed erano stati mandati nelle campagne dal regime per “rieducarsi”. Vedendo le condizioni in cui versavano le campagne in quel periodo sentirono, una volta liberi di farlo, il bisogno di raccontare ciò che era realmente successo e che era stato nascosto negli anni prima.
Un altro movimento che ha preso piede poco prima degli anni Ottanta fu quello denominato “Ricerca delle radici”. Al suo interno i vari scrittori cercarono di riscoprire i tratti fondamentali della cultura cinese che erano stati perduti nel tempo. Il capostipite di questa scuola, Han Shaogong, parlando della letteratura cinese disse: «La letteratura ha radici che devono essere conficcate nella terra della cultura tradizionale di una nazione», giustificando il nome del suo movimento. Di questo gruppo fa parte ancora oggi Mo Yan, uno dei più grandi scrittori contemporanei. Quest'ultimo ha vinto nel 1997 il concorso come scrittore dell'anno in Cina e nel 2005 ha vinto il premio per la letteratura internazionale Nonino. Dai primi due capitoli della sua opera maestra, Sorgo Rosso, è stato tratto un film, vincitore dell'Orso D'oro al festival del cinema di Berlino nel 1988.
Fuori da questo filone storico-nostalgico si deve segnalare il movimento metropolitano di origine europea che ha avuto come principale spinta motivazionale la crescita dei nuovi giovani di Pechino, non traviati dal comunismo ma nati in una società nuova e consumistica. Uno degli esponenti di questo nuovo tipo di scrittura è l'autore Xu Xing. Nonostante i suoi scritti non siano più pubblicati in Cina, sono tuttora molto popolari tra i giovani del paese. Le sue storie trattano argomenti “nuovi” per il paese, come la droga e il sesso sfrenato dei giovani senza controllo. Dopo la pubblicazione di Quel che resta è tuo, l'autore si prese un periodo di riflessione, soprattutto in seguito ai fatti di Piazza Tienanmen.
![](https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/d6/Gao_Xingjian.jpg/220px-Gao_Xingjian.jpg)
Oggi la letteratura cinese, nonostante sia ben più libera di com'era sotto i regimi precedenti, non è ancora da considerarsi libera. Per fare un esempio, Gao Xingjian, uno dei membri più apprezzati della letteratura mondiale e uno dei due autori cinesi vincitori del premio Nobel per la letteratura (l'altro è Mo Yan), viene oggi considerato persona non gradita nel territorio cinese in quanto i suoi scritti e le sue opere teatrali sono state ritenute non veritiere dal regime e contenenti falsi eventi all'unico scopo di indurre la popolazione a rovesciare il regime. Pochi anni prima infatti, in seguito alla strage di piazza Tienanmen, aveva rassegnato le sue dimissioni da membro del Partito Comunista Cinese.
Principali autori
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Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Needham, Joseph. Science and Civilization in China: Volume 3, Mathematics and the Sciences of the Heavens and the Earth. Taipei: Caves Books Ltd, 1986. Volume 3, 500-501.
- ^ Ebrey, Patricia; Buckley, Anne; Walthall, James B. Palais. East Asia: A Cultural, Social, and Political History. Boston: Houghton Mifflin Company, 2006. p. 272.
- ^ (EN) Enciclopedia delle lingue online Blackwell, su blackwellreference.com. URL consultato il 3 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2013).
- ^ China ABC, Pu Songling e le sue “Storie fantastiche del padiglione dei divertimenti”, su italian.cri.cn.
- ^ Articolo di associna.com, su associna.com. URL consultato il 4 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Articolo di associna.com, su associna.com. URL consultato il 4 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Approfondimento sulla letteratura cinese - tuttocina.it, su tuttocina.it.
- ^ Mark Gamsa, The Reading of Russian Literature in China: A Moral Example and Manual of Practice, 978-1-349-38480-8, 978-0-230-10681-9 Palgrave Macmillan US 2010.
- ^ Pagina su Hu Shi sulla enciclopedia online Treccani, su treccani.it.
- ^ Articolo di tuttocina.com, su tuttocina.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Apercu de la litterature classique chinoise, Pechino, Éditions en Langues etrangeres, 1988.
- Benedikter Martin, a cura di, Trecento poesie Tang, Milano, Mondadori, 1961 e ristampe.
- Bertuccioli, Giuliano. Storia della letteratura cinese, Milano, Nuova Accademia, 1968.
- Ch'en, Shou-yi, Chinese literature: A historical introduction, New York, Ronald Press, 1961.
- Idema Wilt - Halft Lloyd. Letteratura cinese, Libreria Editrice Cafoscarina, 2008. ISBN 8885613888.
- Lanciotti, Lionello, Letteratura cinese, Roma, ISIAO, 2007.
- Lévy, André, La litterature chinoise ancienne et classique, Parigi, Presses universitaires de France, 1991.
- Lu, Xun, Storia della letteratura cinese: la prosa, Roma, Editori Riuniti, 1960.
- Mancuso Girolamo, a cura di, Poesie cinesi d'amore e di nostalgia, Roma, Newton and Compton, 1995.
- Masi, Edoarda, Cento trame di capolavori della letteratura cinese, Milano, Rizzoli, 1991; nuova ed. Macerata, Quodlibet, 2009.
- Nienhauser, William H., a cura di, The Indiana companion to traditional Chinese literature, Bloomington-Indianapolis (Indiana), Indiana University Press, 1998.
- Pimpaneau, Jacques, Histoire de la litterature chinoise, Arles-Parigi, Éditions P. Picquier, 1989.
- Suppo, Michele, Sommario storico di letteratura cinese, Macao, Scuola salesiana del libro, 1943.
- Stafutti Stefania, Hu Shi e la «Questione della lingua», Firenze, Le Lettere, 1991 ISBN 8871660471
- Valensin Giorgia, a cura di, Liriche cinesi, prefazione di E. Montale, Torino, Einaudi, 1943 e ristampe.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Library of Congress, Country Studies, China, su lcweb2.loc.gov.
- A Chinese Text Sampler: An Annotated Collection of Digitized Chinese Texts for Students of Chinese Language and Culture, sito in inglese, testi in cinese.
- Chinese Text Project. Testi classici cinesi con traduzione in cinese moderno e in inglese.
- Renditions, A Chinese-English Translation Magazine. Traduzione di testi classici cinesi in inglese.
- Cento capolavori della letteratura cinese scheda da catalogo.
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