Dinastia Xin
La dinastia Xin (cinese:
L'imperatore Wang Mang
[modifica | modifica wikitesto]Ascesa
[modifica | modifica wikitesto]Wáng Mǎng (conosciuto anche come Jujun
Alla sua rapida carriera contribuì non solo l'appoggio di un clan potente, ma anche l'immagine che Wáng Mǎng seppe crearsi, quella di incarnazione vivente delle virtù confuciane. Si prese cura dello zio mentore più del figlio di questi; promosso, distribuì parte del suo appannaggio ai suoi subalterni e in beneficenza. Secondo l'ideale dell'umiltà, rifiutò tre volte prima di accettare i doni e le promozioni. Per tutta la vita mantenne questo atteggiamento, nel quale è difficile distinguere quanta parte avesse l'abilità politica.
Nell'8 a.C. fu chiamato a sostituire uno zio deceduto, Wáng Gēn (cinese:
L'allontanamento durò poco: nel 2 a.C. fu richiamato nella capitale. Lo scettro era passato nelle mani dell'imperatrice vedova Wang, che nominò Wáng Mǎng reggente del giovane imperatore Pingdi e gli diede il titolo di duca di Anhan (
Ebbe grande cura della sua immagine, secondo i principi confuciani, e conquistò fama di uomo integerrimo arrivando a condannare a morte il suo stesso figlio maggiore, Wang Yu, implicato in un complotto. Promosse lo studio dei classici confuciani fondando nuove scuole e moltiplicando il numero degli specialisti del canone residenti a corte, ottenendo in tal modo il sostegno degli intellettuali.
Quando Pingdi si ammalò, Wáng Mǎng non perse occasione per manifestare la sua devozione al sovrano, e alla morte dell'imperatore egli scelse come successore Ruzi, un bambino di sette anni, cui fu nominato reggente imperiale (shehuangdi
L'affermazione di Wáng Mǎng provocò la rivolta armata dei suoi oppositori, che venne presto domata da Wang Yi (
La propaganda in favore di Wáng Mǎng si basava sul concetto del mandato del cielo, che presupponeva per ogni dinastia un inizio ed un declino, al termine del quale si sarebbe affermato un nuovo sovrano designato dal cielo, iniziatore di una nuova dinastia. Alla fine, i più importanti dignitari di corte dichiararono che Wáng Mǎng era il nuovo titolare del mandato del cielo e l'indomani, all'età di 54 anni, Wáng Mǎng salì al trono come nuovo imperatore, dando inizio alla dinastia Xin.
Potere e declino
[modifica | modifica wikitesto]Divenuto imperatore, Wang Mang cercò di mettere in pratica la cosiddetta nuova politica (xin zheng
La messa in pratica di queste riforme si rivelò però molto difficile. L'abolizione dei latifondi con la ripartizione delle terre fra i contadini, decisa nel 9 d.C., fu annullata tre anni dopo a causa della resistenza dei grandi proprietari terrieri. Alcuni eventi naturali contribuirono ad alimentare il malcontento: fra il 2 e il 5 d.C., e poi nell'anno 11, il corso del Fiume Giallo cambiò, provocando carestie ed epidemie. Si formarono allora due eserciti ribelli, quelli delle "sopracciglia rosse" (chimei
Nel 25 la dinastia Han tornò al potere con l'imperatore Guangwu.
Le riforme
[modifica | modifica wikitesto]Terre e servaggio
[modifica | modifica wikitesto]- Sistema cosiddetto dei campi a pozzo (
井田 jǐngtián): le terre sono coltivate per gruppi di nove parcelle che formano un quadrato; la parcella centrale è il "pozzo". Otto famiglie di contadini coltivano una parcella ciascuna, facendo propri i raccolti. La parcella centrale è coltivata da tutte ed otto le famiglie, e i raccolti vanno al signore. - Nazionalizzazione delle terre. Le terre non possono essere vendute, possono soltanto essere concesse in uso. I contadini ricevono una quantità di terra proporzionata alla forza lavoro della famiglia. Le terre non coltivate tornano allo stato.
- Il servaggio e la schiavitù restano, ma i servi e gli schiavi non possono essere venduti.
Industria, commercio e finanze
[modifica | modifica wikitesto]- Controllo di stato sulle attività commerciali e industriali.
- Controllo dei prezzi: a Chang'an e in altre cinque città, un funzionario controlla il mercato fissando il calmiere ad ogni stagione e acquistando e redistribuendo la sovrapproduzione di beni di prima necessità.
- Prestiti senza interessi ai poveri per i matrimoni e i funerali, o a tassi di interesse controllati per l'avvio delle attività di lavoro.
- Le saline, le distillerie di alcool, le fonderie di ferro e d'oro, il conio della moneta, lo sfruttamento delle terre non coltivabili, di foreste, montagne e fiumi spettano allo stato.
Riferimenti e fonti
[modifica | modifica wikitesto]- Libro degli Han, volume 69, parti 1, 2, 3.
- Zizhi Tongjian, volumi 36, 37, 38, 39.
- Ban Gu. 3: Translation: Imperial annals 11. and 12. and the Memoir of Wang Mang. Baltimore, Waverly press, 1955
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ History of China - China Education Center, su chinaeducenter.com. URL consultato il 14 ottobre 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Hans Bielenstein, The restoration of the Han dynasty: With prolegomena on the historiography of the Hou Han shu, in Bulletin of the Museum of Far Eastern Antiquities, vol. 26, 1954, pp. 1–209.
- (DE) Helfried Ehrend, Wang Mang und seine Münzen, traduzione di G. Ewig. Speyer, H. Ehrend, 2000.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Xin dynasty, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.