Nell'udienza generale tenuta oggi in piazza San Pietro, Francesco ha ripercorso le tappe del viaggio apostolico che nei giorni scorsi lo ha portato in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est e a Singapore. "Ho incontrato comunità vive che crescono per attrazione. Mi ha rallegrato il cuore poter stare un po’ con i missionari e i catechisti di oggi".
La città dove il pontefice andrà domani, si trova in una zona particolarmente remota. Francesco ha chiesto espressamente di aggiungere questa tappa per poter incontrare i fedeli della diocesi, ma anche i sacerdoti e le religiose dell’Istituto argentino del Verbo Incarnato nella parrocchia di Baro, dove ha contribuito alla realizzazione di una scuola secondaria. La presenza dei missionari indonesiani anche tra chi è fuggito da oltre il confine.
Mons. Martinelli sottolinea ad AsiaNews il legame che rende “differenti e complementari” la dichiarazione sottoscritta ieri a Giacarta e il testo sulla fratellanza umana del 2019. In un mondo segnato dalla guerra “il pericolo è abituarsi alla disumanizzazione”. Essenziali “simboli forti” come il Tunnel dell’Amicizia o la Casa Abramitica. Dal Papa anche il richiamo a guardare in profondità" nel dialogo interreligioso, tornando "alla questione di Dio come questione umana fondamentale".
Davanti a migliaia di persone assiepate nei due impianti sportivi vicini il pontefice ha invitato anche la Chiesa locale a "prendere il largo". "La Parola di Gesù non può restare una bella idea astratta, chiede di cambiare il nostro sguardo, staccandoci da paure e mediocrità". Domattina il congedo dall'Indonesia e la partenza per la Papua Nuova Guinea.
La Dichiarazione di Istiqlal firmata a Giacarta durante l’incontro interreligioso. L’invito ai credenti a collaborare nella difesa della dignità di ogni persona nei conflitti e nella lotta al cambiamento climatico. Percorrendo il “tunnel dell’amicizia” tra la moschea e la cattedrale il pontefice ha invitato a “guardare in profondità” per cercare ciò che unisce le religioni e ad "avere cura dei legami di amicizia" che rendono possibile l'incontro nella diversità.
L'incontro i vescovi, il clero e gli operatori pastorali nella cattedrale di Giacarta: "“Annunciare il Vangelo non vuol dire imporre o contrapporre la propria fede a quella degli altri". Chiamando a sé una catechista ha detto: "Sono loro a portare avanti la Chiesa". "Ciò che manda avanti il mondo non sono i calcoli di interesse, ma la carità che si dona”.